Archivio fotografico
Non è stato facile riordinare i pezzi
mancanti di un mosaico lungo una vita di Mario Caregnato ma alla fine qualcosa
e' emerso e vale la pena di essere raccontato e partecipato. Fabio Caregnato.
Mario Caregnato nasce il 15 Agosto 1904 a
Laghi, in provincia di Vicenza, da Alessandro, maestro elementare, e Luigia
Zanotelli. In famiglia vivono anche due fratelli, Giovanni ed Igino e una
sorella, Libia.
Quando si dice il destino…
Quando Mario era solo ragazzo, un aereo in avaria
atterrò in un prato vicino al suo paese. Il pilota riuscì a
riparare il guasto, ma non poteva mettere in moto il motore, che doveva essere
avviato girando a mano l'elica. Per farlo occorreva qualcuno che potesse
dargli una mano e che avesse i riflessi pronti. La sua scelta si orientò
proprio su quel ragazzo che si era fermato a guardare. Ma non poteva rischiare
di far girare l'elica ad un ragazzo. Allora lo fece sedere al posto di pilotaggio
e gli mostrò cosa doveva fare mentre lui avrebbe girato l'elica: "tira
questo, spingi quello.... poi quando il motore si avvia..." In un primo momento
tutto funzionò come previsto e il motore si avviò regolarmente.
Poi qualcosa andò storto e l'aereo prese a correre per il prato invano
inseguito dal pilota che urlava al ragazzo .... Fu così che Caregnato
ebbe la sua primissima esperienza aeronautica e .… cappottò per la
prima volta.
I furori giovanili
Ha soli 17 anni quando, nel 1921, partecipa alla
marcia su Roma organizzata dal Partito Nazionale Fascista e nemmeno 19 anni
quando si arruola nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, 42^
Legione Vicenza. Nel 1924, a febbraio, viene inviato a Bengasi, in Libia,
ed aggregato alla 26^ Squadriglia di aeroplani SVA. Rientrato in Italia nell’agosto
del 1924, decide di arruolarsi nell’Esercito e viene inviato alla 41^ Compagnia
distrettuale a Torino. Nell’aprile 1925 è sottoposto a visita psicofisiologica
e il 3 maggio è a Cerveteri alla scuola di pilotaggio. Il 13 maggio
è ammesso a frequentare la "Scuola di Pilotaggio di Ponte S.Pietro"
(BG) e il giorno successivo inizia l’addestramento su velivolo delle officine
Gabardini denominato “Checca 55”. Dopo alcune settimane di rullaggio il 19
agosto effettua il primo decollo su un velivolo H D 42 e raggiunge 250 m
di altezza. Nelle settimane successive gli allenamenti proseguono non più
a doppio comando ma da solo, con l’istruttore che segue da terra. Seguendo
i rapporti del primo libretto di volo, il 2 dicembre 1925, effettua la prima
prova di spirale, il 5 dicembre la prova degli otto, il 3 marzo 1926 il primo
volo acrobatico. Sono frequenti gli incidenti anche mortali e basta una piccola
distrazione a fare perdere il controllo dell’aereo con conseguenze solitamente
nefaste per il pilota. E’ nel corso di questo intenso periodo di allenamento
acrobatico che accade il seguente episodio: l'istruttore fornisce a Caregnato
le istruzioni per eseguire una picchiata a vite: “alzati fino ad una certa
quota, posiziona i comandi in un certo modo, abbassa la testa dentro la fusoliera
dell’aereo in modo da non poter vedere fuori perché altrimenti gira
la testa, aspetta che l’aereo abbia tre scossoni (perché ad ogni scossone
corrisponde un giro completo), tira fuori la testa, riprendi i comandi e
tira su l'aereo”. Caregnato esegue gli ordini: si alza in volo fino alla
quota indicata, posiziona le leve di comando dell’aeroplano come gli era
stato spiegato, mette giù la testa e ... aspetta, aspetta, aspetta
che l’aereo si scuota. Ma gli scossoni non arrivano: decide allora di tirare
su la testa e si accorge di essere quasi sul punto di schiantarsi a terra,
quindi con una rapida manovra, sfiorando il terreno, riprende l'aereo e poi
atterra. Venne a sapere dopo che di avvitamenti ne aveva fatti almeno una
decina...ma senza sentire scossoni! Comunque l'istruttore non fu contento
dell’accaduto anche perché, nello stesso momento in cui Caregnato
precipitava, un altro allievo che doveva effettuare una prova di volo rovescio
non riusciva a raddrizzarsi. Inoltre, l’istruttore si convinse che quella
di Caregnato fosse stata solo una bravata, e perciò gli inflisse per
punizione diverse frustate nella schiena.
Pilota
Il 20 maggio 1926 consegue il Brevetto
di Pilota di aeroplano e il 18 Giugno 1926 viene trasferito alla 80^ Squadriglia
di Lonate Pozzolo, 1° Stormo Caccia, su velivolo Spad XIII. Con lo stesso
velivolo consegue, l’11 luglio 1926 il brevetto di pilota militare. Il 25
settembre 1926 viene trasferito alla 83^ Squadriglia presso Cinisello Balsamo,
sempre facente parte del 1° Stormo Caccia. Nel giugno 1927 passa alla
70^ Squadriglia, XXIII Gruppo, 2° Stormo Caccia, mentre nel gennaio 1929
è alla 83^ Squadriglia, dello stesso Stormo. Fu in questo periodo
che tutte le squadriglie e tutti i piloti furono dotati di paracadute. Fino
a quel giorno, quando accadeva che un velivolo si incendiava in volo, per
non morire straziati nel rogo, molti piloti si gettavano nel vuoto, perendo.
Queste morti tragiche, la scomparsa di tanti colleghi ed amici, furono i
ricordi più dolorosi dei primi anni della sua carriera. Nel novembre
del 1929 viene trasferito all’aeroporto di Ciampino Nord per un corso di
perfezionamento per sottufficiali dal quale rientrerà nel marzo 1930,
sempre in forza alla 83^ Squadriglia. In questo periodo si intensifica l’attività
di volo acrobatico e Caregnato perfeziona la sua abilità soprattutto
nel volo rovescio con ogni tipo di velivolo. Si fidanza con Giuseppina Mancastroppa
di Soresina (CR) che sarà presto sua moglie: quando lei lavora nei
campi intorno a Soresina, capita che Caregnato si spinga da Cinisello con
l’aereo per andarla a salutare, sorvolando i campi anche a bassa quota e
facendo volteggi ben visibili tant’è che i contadini commentano “chellà,
l’è ‘l Mario della Pina”. A causa di queste sue attività aeree
acrobatiche non autorizzate subisce un richiamo da parte del locale comando
dei carabinieri. Essere pilota di aeroplani in quegli anni significava affrontare
un grave rischio tutte le volte che ci si alzava in volo: ad esempio, l'unico
sistema di orientamento oltre la bussola era costituito dalla lettura della
carta geografica, mentre, nello stesso tempo, si manovrava l’aereo. Quando
accadeva di perdere l'orientamento, l'unico modo di riprendere la giusta
direzione di volo era quello di abbassarsi di quota seguendo i binari di
una linea ferroviaria fino a raggiungere una stazione su cui si poteva
leggere il nome della località. Riconosciuta la località, con
l’ausilio della mappa e della bussola, si poteva sperare di ritrovare la
giusta rotta. Tuttavia, il sistema non era privo di inconvenienti e rischi:
diversi piloti, utilizzando questo metodo, nel volo a bassa quota, caddero,
incrociando ed urtando cavi elettrici, tralicci ecc. Oltre che per
impressionare le donne, Mario Caregnato ha ormai maturato una passione vera
per il volo acrobatico e partecipa a molte delle manifestazioni aeree dell’epoca
come le "Grandi Manovre dell'Armata Aerea" dell’Agosto-Settembre 1931 e la
"Giornata dell’Ala" del maggio 1932 a Roma. Nel luglio 1931 è presso
l’aeroporto di Bresso alla 83^ Squadriglia, XVIII Gruppo, 3° Stormo Caccia.
Nel mese di novembre 1932 cambia di specialità e inizia l’addestramento
a doppio comando su aeroplano FIAT BR 3. Già dai primi del successivo
mese di dicembre è pronto per effettuare pattugliamenti con BR3, CR20
e Ca100. Dall’aprile del 1933 entra a far parte dell’11° Gruppo Aeroplani
da Bombardamento ma alterna voli su Ca100 e si addestra su Ca101 e su Ca74
per il volo notturno.
Istruttore di piloti
Dal luglio 1935 viene trasferito alla "Squadriglia
da Turismo" dell’Aeroporto di Taliedo dove inizia la sua intensa attività
di istruttore per giovani piloti. Il suo primo allievo si chiama Tassotti
e molti altri allievi lo seguiranno nei successivi 8 anni di attività
di istruttore. Tra questi, il giorno 24 ottobre 1935, si presenta un allievo
di nome Mario Visentin (Visintin), che verrà istruito da Caregnato
fino al 4 Maggio del 1936. Visentin, sarà uno dei più grandi
piloti della Regia aeronautica e conterà 17 aerei abbattuti in combattimento
fino alla sua scomparsa avvenuta nel 1941 nei cieli dell’Africa Orientale.
Nel dicembre 1936 viene trasferito alla "Scuola di Pilotaggio della Regia
Accademia Aeronautica" di Capua. E’ già sposato con Giuseppina da
circa due anni e ha già due bambini, Maria Luigia e Sergio ai quali
si aggiungerà Elda nel 1938. Nel gennaio 1939 è nuovamente
trasferito al Nord, alla "Scuola di Pilotaggio" di Ghedi (BS), quindi nel
maggio 1940 viene trasferito all’aeroporto di Montecorvino Rovella (SA).
L’Italia entra in guerra e anche Caregnato porterà il suo contributo
di esperto pilota sul fronte Greco-Albanese. Nel gennaio 1942 viene trasferito
alla "Scuola di Pilotaggio" di Pistoia e nell’aprile 1943 viene nuovamente
trasferito con la "Scuola" all’aeroporto di Bologna. Nel frattempo è
nominato Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia (Gennaio 1943) ed, infine,
nell’agosto 1943 è ancora trasferito alla "Scuola di Pilotaggio" di
Reggio Emilia.
La fine di una carriera esemplare
L’ 8 settembre 1943 lo sorprende in trasferta
alla "Scuola di Pilotaggio della Regia Accademia Aeronautica" di Ravenna,
presso l’aeroporto di Forlì. Gli viene concesso un permesso di due
giorni per tornare a Pistoia dalla famiglia. Gli accadimenti di quei giorni
convulsi, il crollo delle certezze e degli ideali in cui fino ad allora aveva
fortemente creduto, lo spingeranno a ritirarsi e a non partecipare, in alcun
modo e in alcun schieramento, agli eventi bellici e alla guerra civile. Rifiuterà
l’adesione alla Repubblica Sociale e non rientrerà più in servizio
sino al 1946. Verrà congedato il 30 giugno 1948, all’età di
44 anni e dopo aver maturato, in 22 anni di carriera come pilota militare,
più di 2000 ore di volo delle quali quasi 1500 come istruttore di
volo. Muore a Pistoia l’11 Agosto 1976.
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"Campo della Promessa", 4 settembre 1926. |
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Sottufficiali dei vari stormi riuniti per
il corso a Ciampino Nord da novembre 1929 a narzo1930. Nella nota vergata
a mano si legge: “preso dagli abissini in seguito ad atterraggio per panne.
L’amico Vaschi sceso per salvarlo, subì la stessa sorte”. Mario
Caregnato è nella terza fila partendo dall’alto, il terzo da sinistra.
Dietro lui si riconosce il volto di Mirto Bersani, pilota del 4° Stormo
Caccia di stanza a Campoformido |
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Ciampino Nord - 10 dicembre 1929. Corso
perfezionamento sottufficiali (dal 5 novembre 1929 al 28 marzo 1930). Foto
di gruppo di Ufficiali, Sottufficiali e allievi partecipanti al corso. Nel
gruppo, a sinistra, si riconoscono Caregnato, Bersani, Ganda, Degan. |
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Elenco delle dotazioni fornite, tra cui
occhiali di volo (Cinisello 1928) e passamontagna di lana (Ciampino 1930 |
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Cinisello - 1926. Allievi piloti con al
centro l'istruttore (con i gradi di sergente) davanti un C.R.1. Caregnato
e' riconoscibile dalla sciarpa al collo. |
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car034: l'istruttore |
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car036: Caregnato, primo a sinistra. |
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Taliedo - ottobre 1933. Allievi piloti
della "Squadriglia da Turismo" con al centro l'istruttore Mario Caregnato.
Il secondo da sinistra e' Mario Visintini, futuro asso della Seconda Guerra
Mondiale sul fronte dell'Africa Orientale. Alle loro spalle un Ca 100. |
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Mario Caregnato accanto ad un "bombardiere
veloce" B.R.3, danneggiato da un "atterraggio pesante". |
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Il simbolo del "polipo nero" è
della "70^ Squadriglia Aeroplani da Caccia" |
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Caregnato in prima fila, secondo da destra. |
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Caregnato in prima fila, terzo da destra. |
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Schieramento di velivoli del 2° Stormo,
70^ Squadriglia. |
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83^ Squadriglia, velivoli C.R. 20 Asso.
Si notino le insegne a righe verticali sulla fusoliera, adottate per le "Grandi
Manovre". |
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2° Stormo, 70^ Squadriglia. |
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Acrobazie con fumogeni. |
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C.R. Asso con le insegne delle "Grandi
Manovre" |
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Incidente del 14 Settembre 1925 occorso
a Montenero d’Idria ai piloti Mauro Giovanni e Debbia Tommaso |
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L'aereo, probabilmente un C.R. 20, con
dipinte sulla fusoliera le strisce verticali utilizzate durante le "Grandi
Manovre". |
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La squadriglia degli Assi di Francesco
Baracca. |
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Una visita di SAR il Principe Umberto di
Savoia. Sullo sfondo la principessa Maria José |
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1938 (?), visita del FeldMaresciallo Goering. |
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Scuola di Pilotaggio Ghedi, 1939 - Il comandante
della Scuola, gli Istruttori e gli allievi |
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Scuola di Pilotaggio - Ghedi: tra gli istruttori,
Mario Caregnato |
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Computo ore di volo fino all’Aprile 1939:
in corrispondenza del secondo semestre del 1928 è riportato: "mancata
attività perché sospesi i voli su apparecchio MC3 causa inconvenienti
pericolosi verificatisi alla struttura dell’apparecchio" |
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Caregnato impegnato nelle pratiche della
Scuola |
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Campo Montecorvino 20 ottobre1940. |
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Foto aerea di Battipaglia. |
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Salerno 1941, con la moglie Giuseppina. |
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La figlia Maria Luigia |
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Il figlio Sergio |
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Con il figlio Sergio |
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Un caro ricordo degli allievi al loro maestro
di volo (31-10-1942) |
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8 Settembre 1943, in missione da Reggio
Emilia a Forlì. |
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8 Settembre 1943, ottenuto 48 ore di permesso. |
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car135:
Si rifiuta di far parte dell’esercito repubblicano |
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Foglio matricolare fino al 1946 |
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Lonate Pozzolo - 4 settembre 1926. Mario
Caregnato, accanto ad un C.R. 1, ha da poco conseguito il brevetto di pilota
ed e' in forza all'80^Squadriglia. |