Chianese, rientrato a Gorizia
dopo un periodo di meritato riposo, riprende a volare il 13 novembre 1937
effettuando una missione a doppio comando di ambientamento con il serg. Renzi
su CR30 e poi da solo pilota su CR32.
Il 6 dicembre 1937 ha luogo
sull'Aeroporto di Gorizia la cerimonia di commiato del duca d'Aosta che il
12 dovra' lasciare il Comando della Divisione Aquila perche' nominato Vicere'
d'Etiopia.
Il Quarto Stormo e' stato
provato dall'Operazione in Spagna, molti giovani piloti devono essere addestrati
e di cio' vengono incaricati i piu' anziani. La sua esperienza torna utile
per perfezionare i piloti da poco formati e le missioni di doppio comando,
volo in coppia, acrobazia e volo in formazione, diventano routine.
chi351: Gorizia – 25 marzo 1938. Foto scattata in onore di un ufficiale del SIAM (Thailandia), Sawuk Rakdham, in missione per la valutazione del C.R. 32 cui il loro Paese era interessato. Personale di volo e specialisti della 91^ Squadriglia comandata da D’Agostinis. In piedi da sinistra a destra: serg. specialista non identificato, m.llo capo motorista Giosue’ Bianchi (2°), m.llo pil.Vittorio Romandini (3°), s.ten.pil. Franco Comelli (4°), ufficiale pil.del SIAM Sawuk Rakdham (5°), cap.pil. Giuseppe D’Agostinis (6°), m.llo specialista non identificato, serg.pil. Rodolfo Bergamini (8°), serg. specialista Eliseo Moro (9°). Seduti da sinistra a destra: serg.pil. Vincenzo Patriarca (1°), serg. pil. Raffaele Chianese (2°), serg. pil. Elio Miotto (3°) (Miotto era di Monfalcone ed e' morto dopo la guerra a Lecce), serg.pil. non identificato, serg.pil. Natale Fiorito (caduto il 17/07/41 con M.C. 200 in combattimento a Malta). |
L'8 Maggio 1938 partecipa con
la Pattuglia Acrobatica alla Manifestazione Aerea che si svolge a Roma (Furbara),in
occasione della visita del cancelliere tedesco a Roma.
Il 13 aprile 1938, durante
le esercitazioni per questa Manifestazione, mentre veniva eseguito un looping
con 28 velivoli sul cielo di Ronchi dei Legionari, il primo gregario di sinistra
della pattuglia del 1° Stormo e suo amico, serg.m. Bruno di Montegnacco,
entra in collisione con il capoformazione, cap. Brambilla ed entrambi gli
aerei non sono piu' controllabili e precipitano al suolo.
Chianese ricorda che la collisione
avviene mentre il suo aereo e' in posizione verticale ma né lui né
altri piloti se ne accorgono perche' impegnati a mantenere la formazione.
Superata la sommita' del looping, mentre e' ancora in volo rovescio, improvvisamente
intravede la scena dei due velivoli che sono gia' a terra avvolti dalle fiamme
e, intuendo che qualcosa di grave sta accadendo, rompe la formazione e poi
con tutto motore cabra per "tirarsi fuori". Cosi' fanno pure tutti gli altri
che "schizzano" via in direzioni diverse nel timore di una collisione.
Quel
giorno tutto era ok! fino all'esecuzione del famigerato looping. La manovra
veniva impostata da Remondino con una sicurezza consumata... poi su', per
la sommita'... pochi attimi prima del rovesciamento... il serg. magg. di
Montegnacco, primo gregario di sinistra della formazione dello Stormo - un
pilota che volava per abitudine incastrato nell'ala del capo formazione -
forse per l'entrata in scia, forse per uno spostamento a sinistra di tutta
la formazione, manovra non seguita dal gregario, veniva a collisione con
il CR32 del cap. Brambilla. A causa della violenza dell'urto, Brambilla veniva
"proiettato" a destra, verso Remondino che, in uscita del looping, per istinto,
poggiava a destra. Renzi riusciva a seguire la manovra brusca e improvvisa
del suo capo formazione ma non poteva evitare di toccare con l'estremita'
alare i piani di coda di Remondino. Di conseguenza, Romandini, secondo di
destra, veniva a trovarsi rovescio sopra Renzi, e, nel contraccolpo, non
poteva scongiurare di sbattere con l'ala sul piano di coda di Renzi.
|
La versione di Renato Rocchi
in "La Meravigliosa Avventura" non coincide con quanto racconta Chianese
che e' la fedele (ma non ufficiale) ricostruzione fatta "a caldo" subito
dopo l'incidente dai piloti che facevano parte della formazione.
Tutti concordarono infatti
che la collisione fu causata da uno spostamento a destra del capoformazione
(Brambilla) che di conseguenza "schiacciava" il suo gregario di destra (Mascellani?)
contro il gregario di sinistra (Chianese) della formazione di Remondino.
L'azione correttiva di Brambilla
probabilmente fu troppo brusca e Di Montignacco, che aveva l'abitudine di
volare molto "incastrato", non fece in tempo a spostarsi. Del resto l'unica
testimonianza diretta era quella di Brambilla, in quanto di Montegnacco non
ha potuto dare purtroppo la "sua" versione dell'accaduto.
Renzi, superata la sommita'
del looping ed ancora rovescio, forse perche' distratto dalla visione degli
aerei che bruciavano a terra, ebbe uno "scatto" a sinistra che lo fece urtare
i piani di coda di Remondino.
raf66: Formazione di 27 C.R.32 appartenenti alle Squadriglie Acrobatiche del !°, 4° e 6° Stormo che si esibirono a Furbara l'8 maggio 1938. |
Con la perdita di Bruno di Montegnacco
il 1° Stormo perde uno dei piu' valorosi piloti. Il diario di guerra pubblicato
dopo la morte dalla sua famiglia e' stato dato in omaggio all'amico Chianese:
raf87: Brunetto di Montegnacco sottotenente pilota nato il 30 Luglio 1910 a TRICESIMO (UD) - morto il 13 Aprile 1938 a Ronchi dei Legionari |
Il 13 aprile 1938, sul campo di Ronchi dei Legionari, il sottotenente pilota Bruno di Montegnacco, nell' estremo tentativo di portare in salvo il fido velivolo venuto a collisione con un altro durante un' esercitazione acrobatica, immolava la giovane vita. La morte, che l'aveva risparmiato in tante imprese temerarie e in numerosi combattimenti aerei sui cieli di Spagna, ha voluto ghermirlo in un fatale incidente di volo mentre Egli si preparava a dare ancora la sua entusiastica attività per il prestigio dell'ala tricolore. I camerati, impietriti dal dolore, ne hanno composto la salma e hanno mescolato il loro cordoglio a quello della madre amatissima, delle sorelle, del fratello. Ma il Suo ricordo è vivo tra loro, come una sacra fiamma che il tempo non riuscirà a spegnere. Il Suo valore era tanto più alto perchè accoppiato a una modestia impareggiabile. Anima diritta e adamantina era uso a compiere ogni gesto, anche il più rischioso e più generoso, con estrema semplicità, sempre improntate le labbra a un dolce sorriso di fanciullo. Pilota di eccezionale bravura, si è imposto all'ammirazione di tutti durante la guerra di Spagna: e la Sua aspirazione più viva era quella di tornare laggiù, con nuove macchine più potenti, per completare la Sua missione di combattente. Prodigo di consigli ai camerati più giovani e ancora inesperti, neanche i più intimi e i familiari riuscivano a strappargli confidenze sulle gesta eroiche compiute.
Questo
breve e laconico diario è stato rinvenuto, dopo la Sua morte, in un
cassetto chiuso, tra i pochi ricordi di guerra, sconosciuti anche alla madre.
Viene riportato qui fedelmente, nella sua forma semplice e spoglia, perchè
possa più degnamente essere onorata la Sua memoria, nel trigesimo
della Sua morte.
Campoformido,
13maggio 1938 XVI.
In passato capitava, seppur
di rado, che un pilota avesse una predisposizione innata per il Volo al punto
che a lui riusciva spontaneo cio' che per altri era quasi impossibile.
Alcuni piloti che "non"
possedevano queste qualita' ma che erano di indole dei "temerari", potevano
esser tentati di emulare i primi, rischiando cosi' di "mettersi nei guai".
Il 31 marzo del'39, Chianese
decolla da Gorizia con un bimotore da trasporto CA133 con destinazione Grottaglie,
insieme al ten. Mario VISINTINI che ha funzioni di Capo Equipaggio, al serg.
motorista MORO e al 1° aviere montatore MARINO.
La missione prevede il trasporto
di truppe in Albania e giunti a Grottaglie vengono pianificati alcuni voli
di ambientamento.
Il 3 aprile il CA133 decolla
da Grottaglie e punta su Gallipoli. Nel porto e' ormeggiato il sommergibile
Scire' utilizzato come "avvicinatore" per le azioni dei mezzi d'assalto (maiali)
e sul quale e' imbarcato il fratello di VISINTINI, Licio, pilota di uno di
questi mezzi e che cadra' a Gibilterra il 07-12-1942.
Quando si distingue la sagoma
del sommergibile, VISINTINI comincia a scendere per effettuare una "puntata".
Chianese assiste in silenzio
ma quando si rende conto che il tenente e' troppo basso, prende i comandi
e "tira". Il tenente non "gradisce" l'intervento ma "l'incidente" si chiude
li.
L'8 aprile effettuano il
volo da Grottaglie a Tirana, scaricano i militari e rientrano a Grottaglie
senza incontrare difficolta'.
Il 10 aprile decollano nuovamente
con destinazione Tirana. Giunti in prossimita' della costa albanese le nubi
sono molto basse e coprono le montagne. In una situazione del genere la scelta
d'obbligo e' una sola e cioe' invertire rotta.
Il ten. VISINTINI annuncia
invece all'equipaggio che intende procedere ed entrre nelle nubi. Il motorista
che e' seduto dietro Chianese comincia ad agitarsi e strattonare sulla spalla
Chianese per fargli capire di convincere VISINTINI a desistere.
Chianese solleva delle obiezioni
ma alla fine visto inutile ogni tentativo, rivolto a VISINTINI, esclama "Ho
io i comandi, si torna indietro!".
La reazione di VISINTINI
questa volta e' abbastanza forte e minaccia di deferire alla Corte Marziale
Chianese ed il resto dell'equipaggio per "ammutinamento" ma comunque "lascia
fare".
Essendoci a bordo sufficiente
carburante si decide unanimamente di dirigere su Gorizia costeggiando l'Albania
e la Iugoslavia, mantenendosi sempre sotto lo strato di nubi.
Giunti in prossimita' di
Parenzo, paese natale di VISINTINI, quest'ultimo riprende i comandi e si
abbassa per effettuare delle "puntate" sulla sua casa.
Si ripete la situazione
verificatasi su Gallipoli ed anche questa volta volano minacce nei confronti
di Chianese.
Atterrati a Gorizia, Chianese
si mette a rapporto dal comandante DE AGOSTINIS e quest'ultimo chiama VISINTINI,
gli fa una lavata di capo e conclude con un "Guai a te se provi un'altra volta
ad entrare nelle nubi!"
Scoppiata la Guerra, VISINTINI
viene inviato in Africa Orientale dove si fa onore abbattendo 16 velivoli
nemici che gli fanno guadagnare la Medaglia d'Oro al Valor Militare. Nel
'41, nel tentativo di rintracciare l'amico BARON, si "infila" nelle nubi
e finisce contro una montagna. Il fratello, comandante di sommergibile, verra'
insignito pure lui di Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Il Cap Mario VISINTINI
VIS074: Capitano Mario VISINTINI nato a Parenzo (Pola) il 26 aprile 1913. Deceduto per incidente di volo a Nefasit (Etiopia) l'11 febbraio 1941. Dal 14 novembre 1936 al 4° Stormo. Il 5 aprile 1940 trasferito in Africa Orientale alla neo 412a Squadriglia su CR42, di base in Eritrea. Abbatte' il primo bombardiere inglese il 12 giugno 1940 su Gura. Il secondo su Massaua. Effettivo per merito di guerra. 1 Medaglia d'Oro, 1 Medaglia d'Argento, 1 Medaglia di Bronzo. 16 Velivoli abbattuti, 32 velivoli distrutti al suolo. |
Il serg. Gino BARON
bar006: Gino Baron |
Gino
Baron è uno dei leggendari piloti che combatterono sui cieli dell'Africa
Orientale. Allora era gregario di Mario Visintini nella 412a Squadriglia
Caccia ("affiliata" al 4° Stormo), comandata dal capitano Antonio Raffi.
E' nato nel 1918 ed e' stato istruttore all'Aero Club di Gorizia dal 1970,
quando Chianese ha lasciato l'incarico. Due terzi della sua vita li ha passati
sugli aerei. Nato a Castelfranco Veneto, sua figlia e' hostess all'Alitalia.
|
Il 19/08/1939 Chianese
effettua il passaggio sul nuovo Mc200 e poco dopo, il 16/09/1939, sul CR42.
Il Mc200 era stato infatti assegnato al Quarto Stormo per ammodernare la
linea di volo ma le caratteristiche di questo velivolo che entrava facilmente
in "autorotazione" quando si virava a bassa velocita', fece si' che venne
decisa la sua sostituzione con il CR42, effettuando uno "scambio" con il 54°
Stormo di Treviso.
Chianese nell'agosto del
1936 e' a Torino per la consegna dei primi Mc200 insieme a D'AGOSTINIS, ROMANDINI,
CORSI. Dopo un corso sugli impianti (e' il primo aereo con carrello retrattile
e flaps) e sulle caratteristiche di questo velivolo, assistono alla presentazione
in volo dal famoso collaudatore CARESTIATO. Osservando le manovre in volo
del collaudatore, il velivolo sembra avere delle prestazioni eccezionali ma
quando i piloti di Gorizia effettuano il primo volo, si rendono subito
conto che presenta alcune difficolta' di pilotaggio. L'atterraggio e' alquanto
critico, se si prova toccare terra "sui tre punti", l'aereo tende a sprofondare
violentemente ed inoltre basta una manovra un po' brusca sui comandi che
il velivolo va in autorotazione. ROMANDINI proprio per queste difficolta'
ed abituato agli assetti di velivoli "flaps" e con assetto piu' alto, al
primo atterraggio "scassa" a causa di un atterraggio effettuato con la vecchia
tecnica, ha richiamato troppo alto e poi di colpo l'aereo "sprofonda" violentemente.
CORSI ha invece difficolta' perche' abituato con il CR32 e' troppo brusco
sui comandi di volo e non riesce ad effettuare un looping che il velivolo
gli entra subito in "autorotazione".
raf23: Gorizia, velivolo C.R.42 |
Il 5 giugno arriva l'ordine
di partenza per l'Africa Settentrionale. Il volo di trasferimento presenta
non poche difficolta', percorso su distanza ragguardevole, situazione meteorologica
sfavorevole, lungo tratto di mare. Vengono scelti i piloti piu' anziani ed
esperti e cosi' il 7 giugno 1940, insieme al s.ten. Luigi GIANNELLA decolla
con un Ca133 da Gorizia e via Foggia, Grottaglie Catania, Comiso, giunge
all'Aeroporto di Tripoli (Castel-Benito) il 9 Giugno. Successivamente si
porta a Bengasi e Tobruk T1 (T1 per il 4° Stormo e T2 per l'Assalto).
Il 28 giugno 1940 e' sul
campo T2 (Tobruk) ed assiste all'attacco aereo dei 15 bombardieri inglesi
Blenheim ed al successivo abbattimento del S79 di Balbo. Quest'ultimo si
presenta insieme ad un altro S79 con a bordo il gen. Porro subito dopo l'attacco
inglese, proveniendo dalla stessa direzione e senza aver effettuato il prescritto
giro di riconoscimento. Le difese a terra si aspettavano un secondo passaggio
dei bombardieri inglesi e quando un inserviente alla contraerea apre incautamente
il fuoco si scatena l'inferno e l'aereo di Balbo diventa una palla di fuoco
ed in pochi secondi precipita'. L'aereo di Porro che era piu' indietro ed
alto, si abbassa e riesce ad evitare di essere colpito.
STRALCI VOLI DI GUERRA del Serg.Chianese
08/04/39: Grottaglie - Tirana
(CA133) (145 min.) -
08/04/39: Tirana - Grottaglie
(CA133) ( 90 min.) -
11/06/40: Castel Benito
- Uadi Tamet (CA133) (115 min.) -
11/06/40: Uadi Tamet - Bengasi
(CA133) (185 min.) -
12/06/40: Bengasi - Tobruck
(CA133) (115 min.) -
13/06/40: Crociera di vigilanza
(CR42) ( 90 min.) -
13/06/40: Partenza su allarme
(CR42) ( 40 min.) -
13/06/40: Partenza su allarme
(CR42) ( 15 min.) -
13/06/40: Partenza su allarme
(CR42) ( 30 min.) -
14/06/40: Crociera di protezione
su Amseat (105 min.) -
15/06/40: Crociera sul fronte
(120 min.) -
16/06/40: Partenza su allarme
( 25 min.) -
17/06/40: Crociera di vigilanza
Tobruck-El adem ( 50 min.) -
17/06/40: El Adem - Tobruck
( 10 min.) -
17/06/40: Partenza su allarme
( 25 min.) -
19/06/40: Ricognizione a
vista ( 25 min.) -
22/06/40: Ricerca autoblinde
(155 min.) -
24/06/40: Partenza su allarme
( 25 min.) -
26/06/40: Crociera protezione
II Div.Libica (140 min.) -
27/06/40: Tentata partenza
( 10 min.) -
27/06/40: Tentata partenza
( 15 min.) -
27/06/40: Tobruk - Bengasi
(125 min.) -
22/07/40: Bengasi - El Adem
( 70 min.) -
22/07/40: Scorta BA65 sul
fronte (120 min.) -
26/07/40: Partenza su allarme
e crociera vigilanza ( 60 min.) -
29/07/40: Crociera di vigilanza
sul fronte (120 min.) -
Il 29 luglio 1940 mentre e'
in volo, perde i sensi e si distacca dalla formazione iniziado a perdere
quota. Il resto della formazione lo segue pensando che abbia individuato
un bersaglio. Vicino a terra riprende i sensi e rientra alla base. Gli viene
riscontrato un forte deperimento organico e messo a terra. Il 18 agosto viene
fatto rientrare a Gorizia per essere curato.
Ripresosi dalla malattia,
viene trattenuto a Gorizia ed incaricato dell'addestramento dei nuovi piloti
sul CR32 (Scuola Addestramento C.T. II Reparto).
Poco dopo il rientro dall'Africa
conosce mia madre a Fogliano (Gorizia) e nel novembre del 1942, nel pieno
della Seconda Guerra Mondiale, faccio la mia comparsa in questo Mondo.
LA PRIMA AZIONE DEL SERGENTE VALOTTI
All'inizio
del decimo capitolo di "Navi e Poltrone", il libro di Antonino
Trizzino che diede origine a uno dei piu' clamorosi processi del dopoguerra,
si parla di un ignoto pilota da caccia italiano che, durante lo scontro aeronavale
del 27 settembre 1941, per attrarre su di se l'attenzione degli artiglieri
avversari e favorire cosi' l'attacco degli aerosiluranti, si mise a
far acrobazia sulle navi inglesi e continuo' a giostrare spavaldamente in
mezzo al fuoco, sino a che il suo apparecchio non si schiantà in mare.
.......... |
L'otto settembre 1943 anche
a Gorizia gli ordini arrivano confusi o meglio non arrivano affatto. Diversi
ufficiali non danno un grande esempio ai subalterni e si dileguano. Il comandante
dell'Aeroporto e' il colonello BOTTO divenuto famoso per i suoi combattimenti
in Spagna ove perse una gamba e per questo motivo soprannominato "Gamba di
Ferro".
BANDINI e Chianese che hanno
molta fiducia in BOTTO gli chiedono consiglio sul da farsi. Il colonello
e' ottimista e tranquillizza i due: "Conosco bene KESSERLING, vi faro' avere
un permesso e ve ne tornerete a casa".
Poco dopo Chianese e BANDINI
incontrano in Corso Italia il colonello che scende dalla macchina e si avvia
verso il Caffe' Garibaldi. Lo fermano per avere notizie e questi infastidito
li liquida con poche parole: "Ragazzi non ho tempo. Ho un appuntamento con
una signora".
I due rimangono allibiti,
una simile risposta da chi si era conquistata la fama dell'eroe non se l'aspettano
e quando si presentera' l'occasione riporteranno senza indugi ai loro superiori
quanto accaduto .
BOTTO lancera' successivamente
alla radio un appello alla Nazione ed in particolare ai piloti per unirsi
contro i bombardamenti anglo americani.
I tedeschi nel frattempo
appendono sui muri della citta' dei manifesti che sollecitano i militari
italiani a presentarsi presso il loro Comando, minacciando gravi ritorsioni
per chi non ottemperasse all'ordine.
BANDINI e Chianese, seppure
con qualche titubanza, decidono di presentarsi. I tedeschi li inviano all'aeroporto
di Aviano e qui, alle sollecitazioni di combattere al loro fianco, rispondono
che intendono attendere che si formi il nuovo Governo Repubblicano per poi
aderire alla nuova Aeronautica. I tedeschi chiedono loro di far parte nel
frattempo del Gruppo Trasporto Velivoli e vengono pertanto inviati nuovamente
a Gorizia dove trasferiscono alcuni velivoli civili in Carinzia (Austria).
Quando il Governo della
Repubblica Sociale Italiana e' costituito si presentano al Comando di Padova
per l'adesione all'Aeronautica Militare della nuova Repubblica.
Da Padova vengono poco dopo
trasferiti a DESIO ed "assegnati" al III Gruppo Caccia ANR, comandato dal
col. Fernando MALVEZZI, detto anche PEL DI CAROTA per il colore rossiccio
dei capelli. Vengono accolti dal comandante del Gruppo che in modo molto
crudo dice loro che sono "troppo vecchi" (33 anni!). I combattimenti suicidi
contro le Fortezze Volanti americane che dispongono di una potenza di fuoco
formidabile, possono essere affrontati solo con l'incoscenza dei giovani.
Rimangono pertanto in forze
al III Gruppo Caccia ma non partecipano ad alcuna azione bellica poiche'
questo Gruppo non diverra' mai operativo.
Dopo alcuni giorni trascorsi
a Desio, BANDINI e Chianese chiedono un permesso per rientrare a Gorizia.
Terminato il permesso la situazione nel Nord Italia e' talmente caotica che
il rientro diventa un'Odossea e pertanto si presentano a Desio con 5 giorni
di ritardo. Al Comando vengono redarguiti da un colonello che non accetta
spiegazione e che intende deferirli alla Corte Marziale per DISERZIONE.
Vengono cosi' inviati al
ministero dell'Aeronautica a Milano e qui trovano una vecchia conoscenza
della Spagna, il colonello Giuseppe BAYLON che dice loro di tranquilizzarsi
e li trasferisce a Lonate Pozzolo (Varese) alla Compagnia Guardie presso
l'Aeroporto Militare di Cameri. Per la prima volta puo' osservare da vicino
i nuovi aerei tedeschi a reazione ARADO 234.
Passano alcuni mesi ed ottengono
un nuovo permesso per rientrare a Gorizia. I trasferimenti si effettuano
chiedendo passaggi a qualsiasi mezzo circolante ed e' cosi' che giunti vicino
a Gorizia, tra Mossa e Lucinico, il camion sul quale viaggiavano esce di
strada e Bandini si frattura alcune ossa.
Scaduto il permesso, durante
il viaggio di ritorno, nelle vicinanze di Verona, Chianese viene a sapere
che gli americani sono gia' a Milano e cosi' rientra nuovamente a Gorizia.
A Gorizia poco dopo cominciano
ad calare i partigiani di Tito che seminano il terrore in citta' deportando
e poi infoibando centinaia di uomini.
Chianese si rifugia a Sagrado,
paese natale della moglie e nell'ampia casa dei suoceri puo' contare sull'aiuto
dei cugini di lei che sono passati nelle file dei partigiani.
I primi giorni di Maggio
del '45 a Sagrado giungono gli inglesi ed il 10° Reggimento ROYAL USSARS
della FIRST ARMOURED DIVISION si accampa nei pressi dell'attuale campo sportivo.
Alcuni ufficiali trovano alloggio nella casa dei suoceri e questa presenza
salva Chianese da ulteriori pericoli nei tristemente famosi 40 giorni in
cui Gorizia e dintorni furono in balia dell'Esercito Titino.
Terminata la guerra viene
messo in "licenza speciale in attesa di reimpiego" e "sfollato" nel 1949.
Gli anni del dopoguerra sono duri per tutti e quello che passa l'Aeronautica
non basta. Per "tirare avanti" si deve ingegnare e cosi' si da' al commercio
del vino all'ingrosso insieme al m.llo ROSSI, specialista ed amico.
Del figlio di ROSSI, Claudio,
diventero' amico e con lui nel 1964 iniziero' il Corso all'Alitalia.
Verso la fine degli
anni 40 l'Arma Aeronautica deve riformare gli organici e servono piloti esperti
e quelli rimasti oramai si contano sulle dita di una mano. E' cosi' che nel
1950 viene "richiamato" in A.M., sempre insieme a BANDINI, per istruire le
nuove leve di piloti.
chi811: Aeroporto Galatina (lecce) - 1955 Chianese (quarto a destra)istruttore di Mustang |
chi812: Lecce 1955 Chianese (a destra) istruttore di Mustang con un allievo |
chi813: Lecce - 1955 In piedi da sinistra: l'istruttore Mario Bandini (3°), Andrea Giuliani (7°), Lazzarotto (9° ?), gli ultimi due, entrambi del 18° corso AUPC. In basso da sinistra, Santaniello (2°), cap. Giuseppe Melandri (3°), l'istruttore Raffaele Chianese (4°). |
chi816: Lecce - 1955, evento eccezionale: la neve a Lecce Da sinistra, Chianese (5°), un istruttore (9°) con accanto Berneschi, Corrado Mucci (3°). Da sinistra, in piedi, Chianese (5°), un istruttore (8°) con accanto il m.llo Adalberto Bedeschi (9), Corrado Mucci (3°). Il velivolo e' un P-51D. |
Lascia la famiglia a Gorizia
e parte per le Scuole di Volo di Brindisi e Lecce, dove incontrera' nuovamente
l'oramai famoso "asso" PEZZE' (Comandante della Scuola di Galatina) e l'amico
MASCELLANI.
Insieme a BANDINI comincia
cosi' a "sfornare" decine, centinaia di allievi sull' AT6, G59 e F51-Mustang.
Diversi di questi allievi
li incontrero' come "miei" istruttori sia a "Brindisi" sul MB326 nel 1964
e 1965 (com.te ALONZO, com.te MUZZARELLI, com.te SANTANIELLO, com.te USAI
(di Udine), ecc.) sia in Alitalia sul Caravelle, DC8, DC9 e DC10 (com.te
PISCIOTTA, com.te BERTELLI, com.te D'ALESSANDRO, com.te PAGLIARANI, com.te
FIORINI, com.te LAUTIZI, com.te RUSSO, com.te RALLI, com.te UBERTI, com.te
STECCA, com.te PULIDORI, com.te CATTARUZZA, com.te CAVALLO, com.te FAGGIANI,
com.te TRON, com.te DUGAR (di Lucinico), com.te DENTESANO (di Gorizia), primo
uff. PANARIO, com.te TARRONI, com.te CHIPPELLI, com.te TATONI, com.te TOMEUCCI,
com.te MALASPINA, com.te FIORETTO (di Pieris), com.te LUCCHETTI, ecc.).
Nel 1956 Chianese termina
l'attivita' di volo in A.M. e fa ritorno a Gorizia dove continua a volare
come istruttore dell'Aeroclub di Ronchi dei Legionari prima e di Gorizia
poi.
raf24: AeroClub di Gorizia: CASTELLETTI, Raffaele CHIANESE, Valentino RIAVEZ, Di FABIO, Enzo PIAN, ....., KRAINER. Si brinda al nuovo arrivato MORAN I-IESG. |
Nel 1960 la METEOR, una piccola
Officina Aeronautica sorta da una decina di anni grazie all'intraprendenza
di un pilota, avvocato e medaglia d'oro Furio LAURI, opera sull' Aeroporto
di Ronchi e costruisce aerei da turismo e velivoli bersaglio. A Chianese
che ha assunto l'incarico di istruttore del locale AeroClub, LAURI chiede
di indicargli un pilota affidabile tra i soci per effettuare dei voli con
un FL53 sul quale sono installate delle speciali apparecchiature radioelettriche
da collaudare.
Chianese dispone di diversi
piloti, alcuni dei quali anche con molte ore di volo eppure la sua scelta
cade su un ragazzo di Trieste, Gianfranco SBOCCHELLI, che da poco ha compiuto
diciotto anni. Come in passato, da buon istruttore aveva "fiutato" il pilota
giusto. Infatti qualche tempo dopo questo giovane diverra' pilota militare
e poi passera' in Alitalia. Nel 1974 superera' il Corso Comando e nel 1999
lascera' la Compagnia da comandante di Lungo Raggio sul Boeing 747.
Con Sbocchelli ho trascorso
quasi due anni durante il Corso di Pilotaggio e posso affermare che aveva
un istinto innato per il volo ed e' stato un "manico" come pochi piloti.
Nell'agosto del 1961, sull'Aeroporto
di Ronchi Chianese porta in volo per la prima volta un ragazzo diciottenne
che aveva appena terminato gli studi all'Istituto Aeronautico Malignani di
Udine e che 39 anni dopo avrebbe scritto questa raccolta di memorie.
Nel 1970 smette ogni attivita'
di volo ed i ricordi della sua infanzia trascorsa fra i campi prevale su
ogni altro interesse e torna alla terra, dedicandosi all'orticello che ancora
oggi cura quotidianamente.
ABILITAZIONI su a/m militari CONSEGUITE da R. CHIANESE
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ABILITAZIONI su a/m civili CONSEGUITE da R. CHIANESE
MB308
FL3
FL53
FL54
FL55
L5 Stinson
P19
PIPER L21/B
MC416
FAIRCHILD
P148
MORANE SAULNIER MS.880/B
PARTENAVIA P66/B