Il 13 luglio 1936, D. Calvo Sotelo, figura
emblematica della monarchia spagnola, viene assassinato da un gruppo di sinistra
della Guardia de Asalto, in rappresaglia per l'assassinio del ten. Castillo,
commesso dall'estrema destra. La morte di Calvo Sotelo è una delle
cause dell’insurrezione di un gruppo di generali dell’Esercito tra i quali,
Francisco Franco Bahamonde che otterrà finalmenteo il predominio assoluto.
L’insurrezione militare dei "nazionalisti" del 17 luglio contro il governo
della Repubblica Spagnola governata da D.Manuel Azaña, divampa immediatamente
e si trasforma in una guerra convenzionale che interessa tutta la Spagna.
Nonostante l’accordo di un "Comitato di Non Intervento", firmato dalle principali
potenze di allora, queste piu' o meno apertamente intervengono, con contingenti
militari, volontari civili e materiali bellici. Nei primi giorni di agosto
1936, SAR Amedeo di Savoia Aosta, Comandante della Divisione "Aquila", convoca
i suoi piloti nell’aeroporto di Merna a Gorizia e chiede volontari per una
missione speciale oltremare. Molti si offrono senza indugio e in quello stesso
mese partirono i primi due contingenti di piloti e specialisti verso la Spagna
con quella che viene denominata Operazione Militare Spagna (O.M.S.). Silvio
Costigliolo parte da Gorizia il 26 di ottobre 1936 con destinazione La Spezia
dove s’imbarca sulla nave "Aniene", giá "Ebro" nella Marina repubblicana,
la stessa che aveva trasportato il primo contingente il 7 agosto.
A bordo furono distribuiti i passaporti con
nomi e cognomi falsi, misura mantenuta fino alla fine della guerra per non
dare adito a contestazioni da parte del "Comitato di Non Intervento". Costigliolo
diventa cosi' "Silvio Castiglini". Nonostante tutte le precauzioni adottate,
la sera stessa ascoltano la trasmissione di una radio straniera che citava
con esattezza i loro nomi e cognomi reali, la loro destinazione, il tutto
seguito da minacce.
Il mattino dopo l'Aniene viene scortato a distanza
dall'incrociatore "Alvise da Mosto" fino allo Stretto di Gibilterra. Durante
la notte del 31 ottobre, in acque spagnole, avvistano un dirigibile a bassa
quota che procede a luci spente, in evidente missione di ricognizione offensiva.
Le forze repubblicane disponevano di dirigibili russi e pertanto non vi erano
dubbio sulla nazionalita'. Il capitano riduce la velocità per rendere
meno visibile la scia della nave, e cerca la protezione delle ombre proiettate
dalle nubi sul mare. Il sorvolo dura circa un’ora finche ed infine il dirigibile
si allontana senza aver avvistato la nave. La notte del 3 novembre la nave
giunge a Siviglia dopo una breve navigazione lungo il Guadalquivir. Gli ufficiali
vengono alloggiati nell’Hotel Andalucía Palace e i sottufficiali nel
Cristina, i due migliori alberghi della città. Il mattino successivo
vengono distribuite le divise con la scritta "Servicio de Aviación
del Tercio". Il "Servicio de Aviación del Tercio" diventera' più
tardi la "Aviación Legionaria", come i tedeschi che adottarono
per il loro contingente aereo il nome di "Legión Condor".
|
cos101: Spagna - 1936. Documento Militare d’Identitá del "Servicio de Aviación de el Tercio" del "BrigadaSilvio Castiglini". |
|
cos102: Spagna - 1936. Parte superiore dell'anello d’oro con emblema del "El Tercio" donato a Costigliolo. |
|
cos103: Spagna - 1936. Gemelli da polso del "El Tercio", in metallo "damasquinado" di Toledo. |
|
cos104: Sevilla - novembre 1936. L'esterno della tessera della Falange Española. |
|
cos105: Sevilla - novembre 1936. Interno della tessera della Falange Española. |
Per motivi di sicurezza, in particolare vicino
al fronte, i nazionalisti fornivano al loro combattenti stranieri una tessera
della Falange Española, facilmente identificabile dagli Sevizi di
Sicurezza. La "Falange Española", fondata da D. José Antonio
Primo de Rivera , figlio del "Dictador" nel 1933, divenne l’unica organizzazione
politica permessa dal governo franchista, e dopo il 1937, inglobata
nei "Requetés". José Antonio Primo de Rivera venne fucilato
dai repubblicani nella prigione di Alicante il 20 novembre 1936, appena due
settimane dopo dell’arrivo di Silvio Costigliolo in Spagna.
|
cos106: Il distintivo della Squadriglia "La Cucaracha". |
|
cos107: Insegna personale di García Morato che riprende l'antico motto dei matadores, "occhio, fortuna e al toro”. Oggi e' lo stemma dello Stormo (Ala in spagnolo) n.11 dell'Aeronautica spagnola. |
|
cos108: Spagna -Novembre 1936. Distintivo del XXIII Gruppo Caccia "Asso di Bastoni". |
L’arrivo di Silvio Costigliolo coincide con
la offensiva su Madrid alla quale segue la battaglia di Jarama. I pochi piloti
esperti e gli aerei vengono subito avviati alla battaglia. Silvio Costigliolo
ha al suo attivo 750 ore di volo, proviene dal 4° Stormo di Gorizia,
che assieme al 1° Stormo di Campoformido costituiscono le unità
meglio addestrate della Regia Aeronautica. Gli aerei, appena assemblati sull'aeroporto
di Tablada, Sevilla, vengono trasferiti alla base di Torrijos, al nord di
Toledo, facendo scalo a Talavera de la Reina.
Torrijos e' un campo precario, quasi d'emergenza,
una striscia di terra corta e mal preparata, su una stretta collina circondata
da ulivi che servivano da mascheramento degli aerei. Torrijos tuttavia aveva
il vantaggio della sua vicinanza al fronte e di una eccellente mimetizazzione.
Nonostante lo sforzo messo in atto dai repubblicani non fu mai scoperto.
Proprio per questa sua difficoltà di
avvistamento, l’11 novembre, all’arrivo del contingente, il maggiore Tarcisio
Fagnani, comandante della caccia, ordina di mantenere in volo sopra il campo
degli aerei per accompagnare all'atterraggio i nuovi arrivati. L’unità
non dispone di infrastrutture ed i piloti alloggiano in case abbandonate
e semidistrutte, dormendo in tuta di volo, protetti da solo da qualche coperta
militare. La cucina e' affidata a quattro ragazze, Rafaelita, Encarnación,
Susana e Mercedes, quest’ultima diciasettenne e' l'unica superstite di tutta
la sua famiglia, sterminata dai repubblicani. A Torrijos, Costigliolo viene
assegnato alla gia' famosa squadriglia "La Cucaracha", con la quale effettuera'
le sue prime missioni di guerra in terra spagnola.
|
cos109: Torrijos - gennaio 1937. 19^ Squadriglia dell XXIII Gruppo "Asso di Bastoni". Da sinistra: sergente Sirio Salvadori (Salvo), capitano Enrico Degli Incerti (Tocci), Oreste Minuto (Proietti), sergente Giuseppe Ruzzin (Grassi); in prima fila: sergente maggiore Silvio Costigliolo (Castiglini) e sergente Bruno Castellani (Ribaudo), giá appartenenti alla disciolta "Cucaracha". L'aereo e' il C.R. 32 soprannominato dagli spagnoli: "Chirri". (Foto G. Ruzzin) |
|
cos110: Torrijos - novembre 1936. Primo abbattimento riportato sul Libretto di Volo di Costigliolo. |
Assieme agli italiani, a Torrijos ci sono
quattro piloti spagnoli: Angel Salas Larrazabal, Miguel García Pardo,
Julio Salvador Dìaz Benjumea e il celebre asso Joaquin García
Morato Castaño, pilota molto abile e gia' famoso in Spagna, in permanente
contrasto con il comando del maggiore Tarcisio Fagnani. Fagnani, con pochi
aerei e piloti, segue le direttive del suo Comando di non mettere a repentaglio
macchine ed uomini in azioni individuali e rischiose, cosa non e' ben accetta
da García Morato. In dicembre, con maggiore disponibilità di
velivoli e materiale bellico, Morato si separa dal Gruppo, costituendo la
"Patrulla Azul" che opera più al sud, in Córdoba. Morato perira'
finita la guerra, nell’aprile del 1939, durante un'esibizione aerea sull’aeroporto
di Griñòn, vicino a Madrid. Sulla fiancata sinistra del suo
CR 32 erano dipinte le frecce e il giogo simbolo della Falange Española
e sulla deriva il motto: "...Vista, Suerte y al Toro...", successivamente
stemma del suo "Grupo" ed oggi simbolo dell’Ala 11 dell’Esercito dell’Aria
Spagnolo.
Con l’arrivo di altri piloti ed altri aerei,
"La Cucaracha" viene sciolta, Costigliolo viene aggregato alla 19a Squadriglia,
comandata dal capitano Enrico Degli Incerti (Tocci), appartenente al XXIII°
Gruppo Caccia, "Asso di Bastoni", quest'ultimo al comando del maggiore Fagnani.
Il 12 novembre non e' possibile volare date le pessime condizioni meteorologiche.
Il giorno dopo Costigliolo decolla per la sua prima missione su allarme per
un'incursione di una squadriglia di bombardieri SB-2 "Katiuska". Questo bombardiere
bimotore e' più veloce del C.R. 32 e la tattica di combattimento,
già usata da Mantelli (Arrighi) e Sozzi (Delicato) e' quella di attenderli
in quota e attaccarli in picchiata. In questa prima missione ottiene il suo
primo abbattimento, un bombardiere Katiuska, attribuito colettivamente.
I Katiuska erano erroneamente identificati come
"Martin Bomber" (lo stesso succederà con i caccia Polikarpov I-15
e I-16 denominati "Curtiss" e "Rata" rispettivamente), attribuibile alla
sottostima della tecnologia aeronautica russa per cui si pensava che fossero
di fabbricazione nordamericana, nonostante il Katiuska SB-2 fosse stato esibito
nella Esposizione Aeronautica di Milano nel 1935.
I turni di vigilanza in volo sul campo ed i
turni di allarme, durante i quali i piloti attendono al posto di pilotaggio,
sono logoranti. Le missioni si succedono, anche due o tre volte al giorno,
numerosi sono i voli di scorta ai bombardieri Romeo Ro 37 bis e Junker Ju-52
in missioni di bombardamento su Madrid. Il 24, il Gruppo decolla su allarme
per difendere Talavera de la Reina da una incursione di fanterie e artiglieria
repubblicani giunti fino alla sponda nord del fiume Tajo. Pur mancando l'intervento
della fanteria nazionalista , gli aviatori di Torrijos contengono l’attacco.
Prima del tramonto c’è ancora tempo per eseguire un’ultima missione
di scorta a bombardieri in missione su Madrid.
|
cos111:
Torrijos - 1936. Turno di pronto allarme. Notare sul retro del poggiatesta la presenza di un supporto isolante probabilmente un'antenna "filare" per la radio adottata, in via sperimentale, solo in pochissimi casi. |
|
cos112:
Torrijos - novembre 1936. Fronte di Madrid: C.R. 32 in volo. |
|
cos113:
Torrijos - 1936. Sulla sinistra si intravede un C.R. 32 nascosto fra gli alberi. |
|
cos114:
Torrijos - 1936 Da sinistra Salvi (1°), Costigliolo (2°). |
|
cos115: Torrijos - 1936. Silvio Costigliolo accanto al "suo" C.R. 32, matricola nº 230. Una espressione di "nose art": sulla capottatura del motore é dipinto il nome di suo figlio Furio. |
|
cos116:
Torrijos - 1936. Gruppo di piloti accanto un C.R. 32. Si riconoscono Gobbo, Salvi e Degli Incerti. |
|
cos117:
Torrijos - 1936. Tra una missione e l'altra, si effettua il rifornimento di combustibile AS 3. Si intravede lo specialista sull’ala superiore, che riempie il serbatoio di riserva. Dalla foto si evince l'efficacia della protezione degli alberi (eucalipti?) al fine di evitare l'identificazione del campo da parte della Ricognizione aerea nemica. |
|
cos613: Torrijos - 2009. Il sito dove sorgeva l'aeroporto, 73 anni piu' tardi. |
|
cos119:
Torrijos - 1936. Da sinistra: Gobbo, Salvi, Peruch ed un pilota non identificato. Notare la pistola Beretta che i piloti portavano come difesa personale in caso di abbatimento in territorio nemico. |
|
cos120:
Torrijos - 1936. Salvi nella vie della cittadina. L'edificio ed il muretto che lo circonda sono tutt'ora esistenti. |
|
cos121:
Torrijos - 1936. Piloti dell "Asso di Bastoni", Salvi e Gobbo. |
cos612: Torrijos - 2009. Lo stesso posto 73 anni piu' tardi. |
|
cos611: 2009 |
|
cos122: Toledo - 1936. L’Alcázar di Toledo distrutto. Nella foto, il piazzale interno con al centro i resti del monumento all’Imperatore Carlos V. |
|
cos123: Toledo - 1936. I quartieri adiacenti all’ Alcázar danneggiati dall'artiglieria. |
|
cos124a: Toledo - 1936. I quartieri adiacenti all’ Alcázar danneggiati dall'artiglieria. |
|
cos124b: Vitoria - 1936 |
|
cos125:
Toledo - 1936. La citta' e l'Alcázar visti dall’aereo. |
|
cos126:
Torrijos - 1936. Costigliolo nel palazzo semidistrutto utilizzato come "Comando di Gruppo". |
|
cos127:
Torrijos - 1936. Nel tempo libero non ci sono molti svaghi e ci si diverte come si puo'! |
|
cos128:
Torrijos - 1936. Costigliolo a caccia di conigli con le doppiette fornite dalla "Guardia Civil" |
|
cos129:
Torrijos - 1936. "Danza russa" di Salvi |
L’ 11 dicembre il XXIII°Gruppo si trasferisce
a Barcience, pochi chilometri ad est, sulla strada per Toledo, occupando per
gli alloggiamenti le istallazioni di una fabbrica abbandonata.
|
cos130:
Barcience - 1936. Silvio Costigliolo, alle sue spalle: 3 CR 32. A sinistra: un Heinkel He 45, detto “Pava”. |
|
cos131:
Barcience - 1936. Silvio Costigliolo assieme a Gamba. |
|
cos132:
Barcience - 1936. Costigliolo al ritorno da una missione. |
|
cos133: Barcience - 1936. Piloti davanti un hangar dell'aeroporto all'interno del quale si intravedeun Breda 65, velivolo ancora in fase sperimentale. Fra i piloti, m.llo Cesare Accomazzo (1° da sin.), Costigliolo (3° da sin.), Pasquetti e Salvi. Accomazzo sara' insieme a Costigliolo nei "Diavoli Neri" (nota di Giulio Giribaldi). |
|
cos134: Località ignota - 1936. Corteo funebre di un caduto spagnolo, si riconosce il generale José Varela Iglesias. Sulla bara la nuova bandiera spagnola, stabilita dalla Junta de Defensa nazionalista nel 1936, formata da due fascie rosse ed una gialla centrale di doppia ampiezza |
|
cos135: Fronte di Madrid - febbraio 1937 Pagina del Libretto di Volo di Costigliolo con i dettagli degli abbattimenti di un I-15 ed un I-16. |
L’attività continua incessantemente
durante i mesi di dicembre e gennaio, si registrano fino a quattro missioni
giornaliere. Madrid non cede ed entrambi i contendenti incrementano gli effettivi,
i materiali e la pressione sul nemico. Verso la fine di gennaio le forze
nazionali rallentano la loro offensiva e la riprendono in febbraio in coincidenza
col miglioramento delle condizioni climatiche. Nel libretto di volo di Costigliolo
risultano le missioni su Aranjuez, Arganda e Morata de Tajuña,
a sostegno dell'offensiva che arriva fino a Vallecas, nella periferia di
Madrid.
In questo periodo diventano operativi i caccia
Polikarpov I-16 "Mosca" ("Rata" o "Boeing" per i nazionalisti). Questo aereo,
concepito per sostituire il I-15, è un monoplano, interamente metallico,
con carrello retrattile e con blindatura a difesa del pilota. Supera al CR
32 in potenza (quasi 400 HP in piu') e velocita' (quasi 100 Km/h in piu').
I piloti italiani, grazie al loro addestramento ed all'uso di tattiche collettive
di combattimento, riescono a superare le differenze tecniche, riportando
numerose vittorie.
Le tattiche di combattimento adottate contro
il caccia russo consistono nell'indurlo al combattimento manovrato, dove
il minore raggio di virata del CR32 costituiva un vantaggio decisivo. Altra
tattica consisteva nell'affrontarli frontalmente, l’armamento del CR32 aveva
una portata effettiva superiore a quella del Polikarpov.
L’offensiva conosciuta come la "Battaglia del
Jarama", s’inasprisce verso la metà di febbraio, con qualche periodo
di relativa calma dovuto alle condizioni meteo. I combattimenti sono accaniti
e frequenti le richieste di bombardamenti sono costanti, a volte su obbiettivi
non paganti, richiesti dai comandanti terrestri che combattono a volte fino
all’ultimo uomo. I piloti italiani, con effettivi e materiali ridotti, hanno
l’ordine di non oltrepassare le linee nemiche in formazioni ridotte.
Il 18, al ritorno di una missione di scorta agli
Ju 52 e Ro 37 bis, i piloti italiani del "Asso di Bastoni", notano tre CR
32 che oltrepassano le linee e si lanciano su un nugolo di caccia nemici
in procinto di attaccare i bombardieri nazionalisti. I CR 32 del "Asso di
Bastoni" non li lasciano soli e ingaggiano il combattimento. La proporzione
e' di 16 aerei nazionalisti contro 40 repubblicani, appena giunti dalla Russia.
Costigliolo, che aveva già abbattuto un
monoplano I-16 il giorno prima, nell’azione del 18 abbatte un biplano I-15.
I tre CR 32 erano pilotati dagli spagnoli García Morato, Salas e Salvador.
|
cos136:
Toledo - 19 febbraio 1937. Giornale Nazionalista "El Alcázar". L'articolo descrive il combattimento del giorno 18 su Arganda. Come voluto dal gen. Franco, la cronaca evita di menzionare gli aviatori italiani, il cui intervento decisivo e' stato ignorato fino ai tempi attuali. |
|
cos137:
Barcience - 19 febbraio 1937. Il generale Franco al centro, a destra Costigliolo, a sinistra i generali Varela, in carica delle azioni del fronte di Madrid, Kindelán, capo de la Aviazione nazionalista e il capitano di naviglio Fernández Moreno, membro della "Junta de Defensa" in rappresentazione della Marina nazionalista. |
Il giorno seguente, dopo un' ispezione al
fronte, giunge a Barcience il generale Francisco Franco per recarsi al suo
Comando a bordo di un Douglas DC 2. Posa per i fotografi ma, nonostante l’eroico
comportamento dei piloti italiani del giorno prima, non rivolge loro la parola,
con non poco risentimento da parte di quest'ultimi. Parte poco dopo, con
una scorta di caccia e piloti italiani tra i quali vola Costigliolo.
|
cos138:
Barcience - 19 febbraio 1937. Il generale Franco. |
|
cos139:
Madrid - 20 Febbraio 1937. Pagina del Libretto di Volo col dettaglio dell'abbatimento di un I-16 sul fronte di Madrid. La firma e' del maggiore Tarcisio Fagnani, comandante della Caccia in Spagna. |
Le azioni continuano fino ai primi giorni
di marzo con aspri combattimenti aerei e terrestri. Il 20, su Morata de Tajuña,
al sud di Arganda, Costigliolo abbatte un altro Polikarpov I-16.
|
cos140:
Soria - marzo 1937. Foto aerea del campo |
Le azioni nel fronte di Madrid si stabilizzano,
e la capitale resistirà all’assedio fino al termine della guerra nell’
aprile 1939.
Il 5 marzo, il Gruppo "As de Bastos" riceve l’ordine
di abbandonare il campo di Barcience, dove aveva sostato per più di
tre mesi, per trasferirsi a Soria, nella Castilla la Vieja, a sud del fiume
Duero. Due giorni dopo inizia il trasferimento in volo. Sulle montagne di
Guadarrama le pessime condizioni meteorologiche provocano la perdita del
contatto visivo tra le squadriglie. La 18a e la 20a
arrivano a Soria al limite dell’autonomia. Il capitano Degli Incerti con la
19a non rischia e torna a Barcience. Si riuniranno pochi giorni
dopo a Soria con il campo inondato dalla pioggia incessante. Il campo di
Soria risulta inadeguato per le operazioni azioni aeree, è affollato
di aerei da caccia e dagli S 81 da bombardamento ai quali si uniscono poco
dopo gli S 79 provenienti dalle Baleari. Inoltre è completamente immerso
nel fango a causa delle continue pioggie e successivamente coperto anche
di neve. Per arrivare al fronte si deve volare per oltre 100 Km sfiorando
le cime delle montagne, quasi sempre coperte di nubi, condizioni critiche
per i velivoli dell'epoca, carenti di strumentazione. Le pattuglie sono costrette
a volare sul fondo valle, tra le montagne.Nonostante l'appoggio aereo su
Trijueque, Almadrones, Torija e Brihuega, la Battaglia di Guadalajara si
conclude con un insuccesso dell'offensiva delle truppe del CTV.
|
cos141:
Campo di Soria - marzo 1937. Bombe usate dagli S.79 e S. 81. |
|
cos142:
Campo di Soria - marzo 1937. Nel gruppo di piloti: Ruzzin, Carmello, Salvi e Gobbo. Si possono notare le pessime condizioni meteorologiche sul campo. |
|
cos143:
Campo di Soria - marzo 1937. Ipiloti dell’ "Asso di Bastoni" accanto a prigionieri russi custoditi dalla Guardia Civil. |
cos144: Burgo de Osma - marzo 1937. Tessera Requeté: Nombre: Silvio Apellidos: Castillini Ricci Domicilio: Hospital San Agustin Requete': Virgin del Carmen Grado: aviator Burgo de Osma, marzo 1937 |
|
cos145:
Burgo de Osma - marzo 1937. Documento di identificazione. |
La settimana dopo il XXIII°Gruppo riceve
l’ordine di trasferirsi al vicino campo di Burgo de Osma. Anche lì,
le scarse comoditá del campo obbligano agli aviatori a cercare alloggio
nella vicina città. Costigliolo trova alloggio, assieme ad altri compagni,
nell’Ospedale San Agustín.Per quanto le condizioni climatiche continuino
ad essere pessime, si effettuano missioni di appoggio aereo su Brihuega e
sul fronte Almadrones-Masegoso. Anche i piloti italiani vengono inquadrati
nella organizazzione dei "Requetés", forza della frazione Carlista
che Franco incorporerà durante l’anno nella Falange Española,
ribattezzata poi "Falange Española Tradicionalista".
|
cos146:
Aquila bicefala e Croce di Sant’Andrea del basco requeté. La sua origine risale al matrimonio di Juana, (figlia dei Re Cattolici), con Felipe "el Hermoso", Arciduca d’Austria. Sant'Andrea e' il patrono d’Austria ed il suo emblema e' raffigurato da un'aquila con sovrapposti i "Bastoni di Borgogna" (o piú propiamente "Aspa di Borgogna") a forma di "X". La Croce di Sant’Andrea é la stessa che portavano gli aeroplani nazionalisti sul timone di direzione e sulle ali. |
Nei primi giorni di aprile, il generale Mola
inizia l’offensiva nel nord. Per appoggiarne le azioni il Gruppo "As de Bastos"
si trasferisce al campo di Vitoria, nei Paesi Baschi. La 19^ Squadriglia
di Costigliolo esegue missioni di scorta ai bombardieri S 81 e Ju 52 sul
fronte di Oxandiano, Dima e Gualdacano.
|
cos147:
Vitoria - 1937. Tenda Moretti di prima linea. |
|
cos148:
Vitoria - 1937. Costigliolo nell'ufficio Comando scrive una lettera. |
|
cos149:
Spagna - 1937. Heinkel He. 70 "Blitz" (Fulmine) |
|
cos150:
Vitoria - giugno 1937. Due piloti: a sinistra Salvi. |
|
cos151:
Vitoria - 1937. Salvi col suo C.R. 32, e la scritta "Cici". |
|
cos152:
Spagna - 1937. Ro. 37 bis della IMAM incidentato in atterraggio: si notano i portabombe sotto la fusoliera. |
Verso la metà di aprile del 1937 la
Squadriglia si trasferisce per due settimane a Siviglia, una breve licenza
dopo sei mesi di continue operazioni belliche. In questo periodo si approfitta
per collaudare gli aerei riparati e revisionati nell’aeroporto di Tablada.
I piloti vengono alloggiati nell’Hotel Majestic ed alternano i voli prova
con visite alla città.
|
cos153:
Siviglia - aprile 1937. Da sinistra: Salvi, Costigliolo e Radaelli. |
|
cos154:
Siviglia - aprile 1937. Costigliolo vestito da "sheik". |
|
cos155:
Siviglia - aprile 1937. "Bellezza" locale. |
|
cos156:
Siviglia - aprile 1937 |
|
cos157:
Siviglia - 1937. Il porto. |
|
cos158:
Siviglia - 1937. Il porto |
|
cos159:
Spagna - 1937. Coppia di Fiat C.R. 32 in volo: in primo piano Silvio Costigliolo. |
Finita la breve licenza, Costigliolo verrà
trasferito nella 31a Squadriglia del VI° Gruppo Caccia , successivamente
denominato"Gamba di Ferro" in onore al capitano Ernesto Botto, del 4°
Stormo di Gorizia che, nei primi combattimenti in Spagna, ha subito l'amputazione
di una gamba per le ferite riportate in una azione bellica. Dopo il rientro
in Italia, Botto riprende a volare, assumendo il comando di della Squadriglia
Acrobatica dello Stormo e poi della "Scuola Caccia", sempre di Gorizia. Diverra'
Sottosegretario dell’Aeronautica durante la R.S.I. dopo l'8 settembre 1943.
Nel nuovo VI° Gruppo, Costigliolo rimane in Spagna fino al giugno 1937,
operando dalle basi di Posadas, Sevilla, Mérida e Badajoz, trasferimenti
dovuti alle missioni di scorta alle squadriglie da bombardamento in operazioni
nella regione di Estremadura.
Nota: relativa alla 31^ Squadriglia del VI Gruppo Caccia: Il 3 maggio 1937 viene costituita ufficialmente la 31^ Squadriglia posta sotto il comando del cap. Ugo Borgogno; l'unita aerea e' composta inizialmente, oltre che dal suo comandante, anche dal ten. Alfiero Mazzetti , dai s.ten. Antonio Zanetti, Giorgio Pellinioli, Francis Leoncini e Enrico Caudio; dai m.lli : Aicardi, Cesare Accomazzo, dai serg.m. Silvio Costigliolo, Bruno Cesana, Augusto Mi…. (?) e dai serg. Vittorio Privitera e Ghirlanda. |
|
cos160:
Spagna - 1937. Emblema del VI Gruppo Caccia “Gamba di Ferro”. |
|
cos161:
Spagna - febbraio 1937. Missione di bombardamento sulla rotta di Colmenar. |
|
cos162:
Spagna - 15 aprile 1937. Bombardamento di Andújar. |
|
cos163:
Spagna - 1937. Bombardamento di San Miguel de Culera. |
|
cos164:
Spagna - 1937. Bombardamento di Guadix. |
|
cos165:
Spagna - 1937. Bombardamento di Motril – Orgiva. |
|
cos166:
Valencia - 1937. Il porto. |
|
cos167:
Spagna - 1937. Coppia di Ro. 37 bis della IMAM in volo su Malaga; dietro un Fiat C.R. 32 di scorta. |
|
cos168:
Malaga - 1937. Il porto. |
|
cos169:
Barcelona - 1937. Vista aerea. |
Costigliolo, nel giugno 1937, al suo ritorno
in Italia, dopo 214 giorni trascorsi in Spagna, aveva partecipato a 150 missioni,
sostenuto sette combattimenti e conseguito quatto abbattimenti, tre individuali
ed uno collettivo. Per il suo impegno nell’Aviazione Legionaria, viene promosso
e decorato con due Medaglie d’Argento e una di Bronzo al Valore Militare.
Gli viene conferita la medaglia del "Sufrimiento por la Patria" dal Governo
italiano.
|
cos170:
Roma - 1938 Motivazione della Medaglia d’Argento al Valor Militare: "Volontario di una missione di guerra combattuta per un supremo ideale, affrontava ardimentosamente le piú ardue prove, dando costante esempio di sereno sprezzo del pericolo e di alto valore". Firmato: Generale Francesco Pricolo |
|
cos171:
Roma - 1938 Motivazione della Medaglia d’Argento al Valor Militare: "Giá distintosi per sereno sprezzo del pericolo e per esemplare ardimento negli iniziali episodi di una missione di guerra, per la quale erasi offerto volontario, faceva ancora rifulgere nei sucessivi fatti di arme ai quali partecipava, la propria alta qualitá di valeroso combattente". Firmato: Generale Francesco Pricolo |
|
cos172:
Spagna - 1939. Medaglia commemorativa coniata dal Governo Italiano e concessa da Vittorio Emanuele III il 6 giugno 1940 ai volontari italiani che hanno partecipato alla Missione Navale e dell'Aviazione Legionaria del "Tercio extranjero". Sul retro porta inciso le parole: "GUERRA POR LA LIBERACION Y UNIDAD DE ESPANA - 17 JUNIO 1936". |
|
cos173:
Vicenza - 1938. Il Generale Francesco Pricolo consegna le decorazioni ottenute nella Guerra di Spagna. Nella foto il sergente maggiore Silvio Costigliolo. |
|
cos174:
Roma - 28 marzo 1938. Fotografia autografa del Capo di Stato Benito Mussolini consegnata a Silvio Costigliolo durante il Raduno dei Reduci della Guerra di Spagna |
Dopo il suo ritorno a Gorizia, numerose fotografie,
alcune di seguito riportate, gli furono inviate da molti suoi compagni ancora
operanti in Spagna.
|
cos175:
Valenzuela - 1937. Secondo da sinistra il capitano Roberto Fassi proveniente dal 4º Stormo |
|
cos176:
Zaragoza (Saragozza) - 1937. Il sergente Italo Larese proveniente dal 4º Stormo. |
|
cos177:
Zaragoza - 1937. Si acquistano le castagne. Si notano alle finestre le protezioni dei vetri (le XXX) contro l’onda d’urto dei bombardamenti. |
|
cos178:
Spagna - 1937. Il C.R. 32 del capitano Alfiero Mezzetti, Comandante della 26^ Squadriglia del XVI Gruppo Caccia "La Cucaracha". |
|
cos179:
Zaragoza (Saragozza) - 1937. Piloti della 26^ Squadriglia del XVI Gruppo Caccia, "La Cucaracha" |
|
cos180:
Zaragoza (Saragozza) - 1937. Un pilota mentre sale su un C.R. 32: accanto lo specialista. Notare il sistema di puntamento a "cannocchiale". |
|
cos181:
Zaragoza (Saragozza) - 1937. Fiat C.R. 32 della 24^ Squadriglia, XVI Gruppo "sull'attenti". |
|
cos182:
Zaragoza (Saragozza) - 1937. Campo di Sanjurjo, comune di Garrapinillos. Un Junkers Ju 52/3m postale. Le carenature del carrello principale, i finestrini (nonché la marca civile) lo identificano come una delle varianti commerciali. |
|
cos183:
Zaragoza (Saragozza) - 15 ottobre 1937. Campo di Sanjurjo dopo l'attacco a sorpresa all'alba della Caccia Repubblicana che ha comportato la distruzione di sei Fiat CR 32, ed alcuni bombardieri Junkers JU 52 spagnoli. |
|
cos184:
Zaragoza (Saragozza) - 15 ottobre 1937. Campo di Sanjurjo: Fiat C.R. 32 distrutti al suolo. |
|
cos185:
Zaragoza * 15 ottobre 1937. Campo di Sanjurjo: Fiat C.R. 32 distrutti al suolo. In volo una coppia di C.R. 32. |
|
cos186:
Zaragoza (Saragozza) - 15 ottobre 1937. Campo di Sanjurjo: rottami di un bombardiere Junkers Ju-52. |
|
cos187:
Ávila - 1937. Bomba repubblicana inesplosa. |
|
cos188:
Zaragoza (Saragozza)- 13 dicembre 1937 Foto tessera del pilota Salvi Eugenio, sul retro la dedica a Costigliolo: "Con amistà Eugenio, Saragoza, 13/12/37" La foto mostra il tenente pilota Eugenio Salvi (diventato famoso del dopoguerra col soprannome di Gelsomino e celebre per le sue esibizioni acrobatiche da civile). L'ufficiale indossa il berretto della divisa fuori servizio spagnola, detta “Teresiana”. |