nato a Cervignano del Friuli il17 luglio 1910 -
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Gorizia – 1933-1936 Davanti all'hangar Lancini. |
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Gorizia – 1933-1936 Davanti all'hangar Lancini. D'Agostinis al centro. |
dag004 = chi351
Gorizia – 25 marzo 1938. Foto scattata in onore dell'Ufficiale del SIAM (Thailandia) Sawuk Rakdham, in missione per la valutazione del C.R. 32 cui il loro Paese era interessato. Personale di volo e specialisti della 91^ Squadriglia comandata da D’Agostinis. In piedi da sinistra a destra: serg. specialista non identificato, m.llo capo motorista Giosue’ Bianchi (2°), m.llo pil.Vittorio Romandini (3°), s.ten.pil. Franco Comelli (4°), ufficiale pil.del SIAM Sawuk Rakdham (5°), cap.pil. Giuseppe D’Agostinis (6°), m.llo specialista non identificato, serg.pil. Rodolfo Bergamini (8°), serg. specialista Eliseo Moro (9°). Seduti da sinistra a destra: serg.pil. Vincenzo Patriarca (1°), serg. pil. Raffaele Chianese (2°), serg. pil. Elio Miotto (3°) (Miotto era di Monfalcone ed e' morto dopo la guerra a Lecce), serg.pil. non identificato, serg.pil. Natale Fiorito (caduto il 17/07/41 con M.C. 200 in combattimento a Malta). |
Negli ultimi mesi del 1933 giungono al 4° Stormo di Gorizia-Merna i tenenti piloti del corso Grifo usciti dall'Accademia e tra questi Giuseppe D'Agostinis. D'Agostinis durante il periodo trascorso a Gorizia ha modo di essere vicino a S.A.R. Amedeo di Savoia Duca d'Aosta e nel dopo guerra cosi' descrivera' il Duca nel libro "Quelli del Cavallino Rampante" del Gen. Antonio Duma: “… arrivava al mattino puntuale da Miramare e con la Lancia Artena passava tra il personale che si avviava all'aviorimessa. Davanti alla 97^ Squadriglia infilava la sua lunga combinazione ed andava in volo. Nessun cerimoniale particolare, nessuno che corresse per far di più, nessun crocchio di curiosi. Era uno di noi. Sapeva compiere tutta l'acrobazia isolata basica. Da subalterno della 97^ Squadriglia ho volato con lui molte volte come gregario, anche in manovre acrobatiche. Tirava il looping e le virate cabrate con la gradualità di chi è sicuro e padrone della manovra. Alla fine del volo manifestava l'entusiasmo del neofita e contava sul volo successivo. Quand'era comandante di Stormo andava nel suo ufficio, nel primo piano del retro-hangar, passando tra gli specialisti indaffarati intorno ai velivoli. Ha scritto di suo pugno tutte le annotazioni ed i giudizi dei fogli caratteristici degli ufficiali. Esigeva che la biblioteca del circolo ufficiali fosse continuamente rifornita ed aggiornata. Egli stesso vi contribuì con una ricca dotazione di volumi con il suo "ex libris”. Allo Stormo diede un cospicuo impulso all'impostazione concettuale di problemi tattici. Molto di originale fu appreso nelle numerose riunioni serali che furono tenute al circolo ufficiali, nelle quali dirigeva la discussione, alimentando l'interesse di ognuno. In quelle occasioni i reduci della Spagna dovevano presentare le loro esperienze di guerra. Era fiero del 4° Stormo e questa sua fierezza esternava ai congiunti reali, spesso suoi ospiti in aeroporto. Il tempo che passa può affievolire il ricordo della sua figura, ma sarebbe una stortura da ingenerosi. I suoi meriti non hanno beneficiato dell'alone principesco della persona e tanto meno dell'infatuazione. Pagava di persona, viveva gli stessi nostri entusiasmi, comandava con saggezza ineguagliabile”. Fu nel 1936 che il Duca ricevette la sua seconda medaglia d'argento al valore militare per aver salvato un pilota da un velivolo in fiamme, incurante del gravissimo pericolo rappresentato dalla possibile esplosione dei serbatoi di carburante e degli artifizi di bordo. L'episodio è rievocato da D'Agostinis, presente al fatto: “… il 5 agosto di quell'anno, sull'aeroporto di Gorizia, un velivolo da ricognizione in fase di atterraggio capottava, incendiandosi. Il Duca d'Aosta giunse per primo in macchina sul posto dell'incidente. Con lui era il cap. Larcher, suo aiutante, e l'autista. Altri accorsero a piedi, tra cui il sottoscritto. Il Duca stese la mano sotto il velivolo ed afferrò quella del pilota che, tranciatesi le cinghie, era sotto la fusoliera in fiamme. Era un tizzone ardente con le carni sanguinolente e bruciate. Ci voleva uno sforzo solo per contemplare la macabra scena. Giunta l'autoambulanza, per non straziare di più quelle carni, il Duca fece togliere i pantaloni a due avieri e li passò sotto il corpo del pilota incidentato per adagiarlo sulla barella. Il Duca d'Aosta aveva le mani sporche di sangue e i peli del braccio destro bruciacchiati. Il pilota, sottotenente di complemento Vincenzo Vigini del 21° Stormo, conscio della sua ormai imminente fine, chiedeva al Duca di non essere trasportato in ospedale per poter finire sul campo tra gli aeroplani ed i suoi camerati”. Ricordi semplici, genuini, privi di retorica, che rivelano la vera natura dei rapporti tra il Duca ed i suoi uomini, sempre permeati di umanità, e quali fossero i valori della vita nell'ambiente del 4° Stormo e negli anni belli di Gorizia." |
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Dag005
Gorizia – 1933-1936 CR 20 Asso della 91^ Sq. e personale davanti all'hangar Lancini del X Gruppo. Al centro il Cap. Oscar Molinari con alle sue spalle il Ten. Giuseppe d'Agostinis. |
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Dag006
Gorizia – 1936 Serg. Carini (1°), Serg. Romandini (2°), ... (3°), Cap. Rossi (4°), Ten. Fiacchino (5°), Serg. Chianese (6°). |
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Dag007
Gorizia – estate 1935 Piloti e specialisti davanti ad un CR 20 Asso: Serg. Bruno Sartori (1° - 97^ Sq.), Serg. Edgardo Albani (2° - 97^ Sq.), Cap. Oscar Molinari (3° - 97^ Sq.), Ten. Giuseppe d'Agostinis (4° - 97^ Sq.), Ten. Malio Zuffi (5° - 97^ Sq.), S.Ten. Giuseppe Galbier (6° - 96^ Sq.), Serg. Adriano Colombina (7° - 96^ Sq.), Serg. Silvio Costigliolo (8° - 96^ Sq.), Ten. Alessio Neri (9° - 97^ Sq.), Ten. (Antonio o Edgardo?) Larsimont (10° - 97^ Sq.), Serg.M. Francesco Breveglieri (11° - 97^ Sq.), Serg. non identificato (12°), Cap. Armando Piragino (13° - 96^ Sq.), Serg. Giuseppe Avvico (14° - 90^ Sq.). |
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Dag008
Gorizia – 1935-1936 ...... (1°), ......, (2°), ...... (3°), Ten. Mario Viola (4°), Ten. Giuseppe d'Agostinis (5°), davanti ad un CR 32. |
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Dag009
Aviano? -1933-1936 Amedeo di Savoia Duca d'Aosta viene ricevuto al suo arrivo. Ten. Mario Viola (2° in tuta di volo), Cap. Oscar Molinari (4° in tuta di volo), Lucchini? (5° in divisa), Amedeo di Savoia (7°), Com.te di Aviano ...? (8°). |
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Dag101_Cos203 - Dag101_sagome_R
Gorizia, 6 novembre 1937 - Palazzina Ufficiali. S.A.R. Amedeo di Savoia dopo l'incontro con piloti del 1° e 4° Stormo reduci del OMS, poco prima di lasciare il Comando della Divisione "Aquila" ed in procinto di partire per L'Etiopia con l'incarico di ViceRe'. La foto e' scattata dinnanzi alla Palazzina Ufficiali, tuttoggi esistente e sede di un Nucleo di Pronto Intervento della Guardia di Finanza. Nel gruppo si riconoscono: 01 - S.A.R. Gen. Divisione Aquila Amedeo
di Savoia Duca d'Aosta
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chi352:
Aeroporto “E. Grego” di Merna, Gorizia – marzo 1938 Piloti e specialisti davanti ad un C.R. 32. Da sinistra: m.llo Romandini (1°), uno specialista non identificato (2°), cap. D'Agostinis (3°), uff. pilota del SIAM Sawuk Rakdham (4°), m.llo Patriarca (5°), m.llo Chianese (6°), serg.m. Fiorito (7°). |
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com4a054: (177)
Budapest - 1937 Da sin.: Montanari (3°) - D'Agostinis (4°) - Pezze' (9°) - Comelli (10°). Gli aerei sullo sfondo sono i C.R. 32 della Pattuglia Acrobatica del 4° Stormo. |
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com4a119: (226)
Localita' non identificata con sicurezza - 193? Probabilmente trattasi di Gorizia, lato Ricognizione Aerea (vedi edificio sullo sfondo). D'Agostinis e' il 2° da sinistra, porta il distintivo del 4° Stormo (X Gruppo) sulla tuta di volo. Fa da sfondo un C.R. 20. Il personaggio sulla destra porta invece il distintivo del IX Gruppo. |
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bra18:
Gorizia, 27 settembre 1941 Davanti alla palazzina Comando il gen. Felice Porro, comandante della 2^ ZAT ed il col. Eugenio Leotta con i piloti del IX Gruppo prima della partenza per Roma - Ciampino dove con i nuovi Macchi MC 202 saranno passati in rassegna dal Capo del Governo, prima del loro primo impiego operativo in Sicilia, sull’aeroporto di Comiso. Alla sinistra del gen. Felice Porro, Eugenio Leotta. In fila, da sinistra, Rossi (4°), Mario Guerci (5°), Giuseppe D'Agostinis (8°), Luigi Tessari (9°). All'estrema destra della foto, Emanuele Annoni. (Annoni - Brancaccio). |
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mon03:
Gorizia - 27/09/1935 Il duca Amedeo d'AOSTA con i piloti del IX Gruppo Caccia Terrestre davanti ad un CR32. Da sinistra, in piedi: serg. SOZZI (1°), serg. BREVEGLIERI (2°), serg. LARESE (3°), s.ten. GALBIER (4°), ten. ZUFFI (5°), cap. MOSCATELLI (6°), ten. VIOLA (7°), magg. CHIESA (8°), Amedeo duca d'AOSTA (9°), col. BONOLA (10°), magg. MOORE (11°), cap. MOLINARI (12°), ten. D'AGOSTINIS (13°), serg. MONTANARI (14°), serg. SARTORI (15°), ten. LARCHER (16°). Da sinistra, seduti: serg. ALBANI (1°), serg. ... (2°), cap. PIRAGINO (3°), serg. DE PARI (4°), serg. COLOMBINA (5°), s.ten. ... (6°), ten. NERI (7°), ten. SAMA (8°), serg. COSTIGLIOLO (9°), serg. REDAELLI (10°), serg. AVVICO (11°), serg. ... (12°), ten. LARSIMONT (13°), serg. ... (14°), ten. DAGASSO (15°), serg. ... (16°). |
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera Giuseppe D'Agostinis (Cervignano del Friuli, 17 luglio 1910 – ...) è stato un generale e aviatore italiano. Pluridecorato pilota da caccia della Regia Aeronautica durante la Guerra di Spagna e la seconda guerra mondiale, al termine del conflitto transitò nella neocostituita Aeronautica Militare, ricoprendo svariati incarichi, tra cui, con il grado di Generale di squadra aerea, quello di comandante del Comando 1ª regione aerea di Milano. Nel 1957 sposò Luisa Marini Clarelli dei Marchesi di Vacone. Figlio di Giuseppe e Filomena, nacque a
Cervignano del Friuli[1] (Udine) il 17 luglio 1910 da famiglia notabile.
Dopo aver conseguito la maturità entrò nell’Regia Accademia
Aeronautica di Caserta (Corso Grifo), da cui uscì con il grado di
sottotenente pilota in "servizio permanente effettivo" con decorrenza 1
ottobre 1931.[1] Nel corso del 1933 entrò in servizio presso la
97ª Squadriglia, 9º Gruppo[2] del 4º Stormo Caccia Terrestre,
allora equipaggiata con il caccia Fiat C.R. "Asso",[2] di stanza sull'aeroporto
di Gorizia.[2] Nell'agosto del 1936, promosso capitano, partì volontario[1]
per partecipare alla guerra civile spagnola. Giunto a Palma di Maiorca,[3]
nelle isole Baleari, il 7 settembre,[4] il giorno dopo effettuò
il volo di collaudo di un caccia Fiat C.R.32 che era stato montato dagli
specialisti durante la notte. Insieme al collega Guido Carestiato[3] attaccò
sei idrovolanti Savoia-Marchetti S.62[3] repubblicani ormeggiati a Cala
Morlanda,[1] distruggendone due, ma dovendo rientrare alla base con l'aereo
danneggiato.[1] Decollato nuovamente dopo un'ora attacco un altro idrovolante
costringendolo ad ammarere gravemente danneggiato.[N 1] Con il successivo
arrivo di altri sei CR.32 fu ufficialmente costituita all'Aeroporto di
Palma di Maiorca la 101ª Squadriglia[3] dell'Aviazione Legionaria[3]
di cui assunse il comando. Il 10 luglio 1937 fu costituito il X Gruppo
Caccia “Baleari” (10º Gruppo)[3] dell'Aviazione Legionaria al comando
del maggiore Pietro Scapinelli, che comprendeva la 101ª e la 102ª
Squadriglia.[3]
Onorificenze:
Medaglia d'argento al valor militare: «Nel corso di una rischiosa missione per la quale erasi offerto volontario, affrontava ardimentosamente le più ardue prove, dimostrando sempre esemplare valore e sereno sprezzo del pericolo. Cielo di Spagna, novembre-dicembre 1936-XV.» Medaglia d'argento al valor militare: «Pilota da caccia di non comune perizia già distintosi in numerose azioni belliche anche quale comandante di gruppo, era di costante esempio ai suoi dipendenti per ardimento e valore. Capo di una formazione in missione di guerra attaccato a pochi chilometri dalla base di partenza ed ancora a bassa quota da preponderanti forze da caccia, malgrado la sfavorevole situazione e le perdite subite al primo contatto, reagiva decisamente all'impari lotta e trascinando impetuosamente i superstiti, trasformava in fulgida vittoria l'esito del combattimento. Cielo della Marmarica, 11 giugno-18 settembre 1940-XVIII.» Medaglia d'argento al valor militare: «Cielo della Russia, 20 febbraio-24 aprile 1942.». Decreto Presidente della Repubblica 26 ottobre 1948[14] Medaglia d'argento al valor militare: «Cielo dell'A.S.I e dell'Egitto, 18 luglio-14 dicembre 1942.». Decreto Presidente della Repubblica 27 ottobre 1950[15] Croce di guerra al valor militare: «Ufficiale superiore dotato di elevatissime qualità militari e di comando, si distingueva su ogni fronte ed ogni missione di guerra più delicata e rischiosa. Alla testa del proprio gruppo da caccia si impegnava in aspri e quasi sempre impari combattimenti, riportando brillanti vittorie. Esempio di ardimento, sereno sprezzo del pericolo e di completa dedizione alla Patria. Cielo dell'A.S. e dell'Egeo, 18 luglio-14 dicembre 1942.» Croce di guerra al valor militare: «Generoso comandante di gruppo da cacia di elevate qualità tecnico-professionali, in numerose rischiose missioni dimostrava perizia, serenità e audacia. Alla testa delle sue formazioni, conseguiva brillanti vittorie, ed efficaci risultati nonostante le eccezionali avverse condizioni meteorologiche. Cielo della Russia, 20 febbraio-24 aprile 1942.» Croce al merito di guerra: Medaglia commemorativa della campagna di Spagna (1936-1939) Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna di Spagna: Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana. 27 dicembre 1967[16]
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