Grido di Guerra del 1° Stormo
Nel 1924, a Lonate Pozzolo,
il 1^ Stormo Caccia veniva riunito per la prima volta dopo la sua costituzione
a Brescia il 7 maggio 1923, ricevendo in dotazione alcuni velivoli
residuati della Prima Guerra Mondiale da poco conclusa.
Era il tempo in cui, dopo
la lunga oscura parentesi che aveva fatto seguito alla fine della Grande
Guerra, Aviazione cominciava a scuotersi dal letargo, cercando di mettere
a nuovo le penne smozzicate e logore. Si trovavano al 1° Stormo due distinti
gruppi di piloti: il primo, più esiguo ma più importante, riuniva
i vecchi piloti di guerra, a buon diritto carichi di gloria, di esperienza,
di ricordi; il secondo gruppo, più numeroso e turbolento, era un agglomerato
di giovani freschi di brevetto militare che avevano scelto quella vita con
il primo reclutamento autonomo dell'Aeronautica. Questi giovani erano scontenti
dell'ordinamento perché ne avevano passate tante, scontenti del volo
che procedeva con mille esitazioni, scontenti infine per qualche contrasto
con i vecchi piloti, specie subalterni, che li tenevano un po' in disparte,
non per la differenza di grado, ma per il retaggio che ad essi veniva dal
passato di guerra e dall'esperienza: argomenti monumentali con i quali tappavano
la bocca a chi, tra i giovani, avesse preteso di intromettere una parola
o azzardare un'opinione nelle interminabili discussioni e rievocazioni che
ogni giorno si protraevano alla mensa durante il lungo e nebbioso inverno
della brughiera.
In questa atmosfera chiusa
di piccole scaramucce senza successo, nasceva e alimentava nei giovani, il
desiderio di rivalersi in qualche modo, di giungere a contare qualche cosa,
in una impaziente attesa di avvenimenti che dessero modo a quegli spiriti
indocili di affermarsi. Fra tutti, un gruppo di undici, i più irrequieti
e i più speranzosi in se stessi e nell'avvenire, fin dalla scuola si
era andato a poco a poco amalgamando con vincoli di sincera amicizia, tanto
da costituire una vera fratellanza. Già dalla Scuola di Cameri e poi
a Ghedi questi undici irrequieti si chiamavano fra loro scherzosamente “la
Famiglia Rame”. I giovani scelsero questo nome perché il rame costituiva
la sola moneta di cui saltuariamente potevano vantare il possesso, riconfermando
poi, a maggior ragione, il nome stesso quando ritrovandosi ancora al
completo al 1^ Stormo, fra tutto l'oro e l'argento delle decorazioni dei
veterani, cui vivevano accanto, non si vergognarono di sentirsi privi di
un passato da contrapporre; privi di tutto, men che di speranza, e quindi
simili a spiccioli di rame in mezzo a splendenti monete d'oro e d'argento.
Come per il nome essi cercarono un grido che riuscisse consapevolmente oscuro,
deliberatamente privo di ogni significato, col proposito però di poterlo
un giorno gridare con giustificata fierezza. Fu trovato un grido incomprensibile,
mai udito, virile nell'arrotare delle sillabe: “GHEREGHEGHEZ-GHEZ” che divenne
il grido di guerra del 1^ Stormo Caccia.
Cinque degli undici Buonvicini,
Frabetti, Magi, Rodella, Tattara, pagarono il loro contributo alla gloria
dell'aviazione che risorgeva. Ebbero però il tempo di riudire il loro
grido urlato con entusiasmo non solo dai giovani piloti, ma anche dai veterani.
Lo stesso grido udì Gabriele D'Annunzio l'11 marzo 1926 quando venne
a proclamare Campo della Promessa il campo di Lonate Pozzolo.
Nota di Roberto Bassi
Da quel poco che si sa il grido sarebbe nato a Campoformido nei ranghi
della 76^ Squadriglia Caccia (all'epoca appartenente al 6° Gruppo e distaccata
sul campo udinese). Testimone diretto era il comandante di quella Squadriglia
che era Plinio Locatelli che ha riversato tutti i suoi ricordi a Rocchi e
ai vecchi aviatori udinesi. E' però altrettanto vero che non esiste
libro (nemmeno quello di Rocchi) o documento che lo dica in modo chiaro...quindi
da "appassionato storico" non mi sento di ritenerla "pura verità".
in alternativa a Campoformido non resta che Lonate Pozzolo.