Alla memoria
T.col. A.A.r.n. Carlo ROMAGNOLI da
Napoli,
com.te del 10° Gruppo su Macchi 200, caduto in azione di guerra. " Ufficiale superiore di elette virtu' militari, pilota e cacciatore arditissimo, vittorioso sempre in tutti i cieli ove l'Ala tricolore aveva portato la sua offesa, in numerose difficili azioni di guerra su munitissima base aeronavale nemica, in numerosi duelli aerei, vittoriosamente conclusi, riaffermava brillantemente le sue superbe doti di aviatore e di soldato. Volontario in una rischiosa missione di guerra, dava nuova luminosa prova del suo alto valore, battendosi, con intrepido coraggio, contro una soverchiante formazione nemica da caccia, che soltanto nel numero trovava l'arma con la quale sopraffare la sua abilita' di pilota ed il suo ardire incomparabile." Cielo di Malta, 18 settembre 1940 - 4 settembre 1941 |
Col.A.A.r.n. Eugenio LEOTTAda Zafferana
Etnea (Ct)
com.te del 4° Stormo Caccia, su Macchi 200, caduto in azione di guerra. " Comandante di stormo da caccia, figura superba di capo, aviatore e di soldato, quattro volte decorato al valor militare, due volte promosso per meriti di guerra, animatore e trascinatore dei gregari che, dal suo esempio,traevano maggiori ardimenti nei cimenti piu' aspri, sapeva forgiare i suoi reparti in forti e magnifici strumenti di guerra, guidandoli sempre alla conquista delle piu' brillanti vittorie. Partito vibrante di fede e di entusiasmo, per un'ardita e rischiosa missione su munita base aeronavale nemica, non faceva ritorno." Cielo di Grecia e di Malta, 2 dicembre 1940 - 25 ottobre 1941 |
Magg. A.A.r.n. Antonio LARSIMONT PERGAMENI
da Villa d'Alme' (Bg)
com.te del 9° Gr. su Macchi 202, caduto sotto bombardamento nemico. " Cacciatore affermatosi insuperabile nei piu' duri cimenti sostenuti dall'Ala Italiana, eroico ed entusiasta comandante di squadriglia e di gruppo, trascinatore e suscitatore di entusiasmo e di eroismo, riaffermava in innumerevoli combattimenti che lo vedevano piu' volte vittorioso, la sua tempra di superbo combattente dell'aria. La sorte affrontata e vinta sempre nell'azzurro cielo lo colpiva a terra alle spalle mentre, gia' in territorio nemico occupato, si disponeva ad incalzare alla testa del suo reparto l'avversario in fuga. Erede vessillifero della tradizione e dello stile del piu' puro e superbo combattentismo aereo, con il sacrificio della vita risaliva spiritualmente in quel cielo dal quale nessuno mai lo aveva visto discendere vinto." Cielo dell'A.S.I., aprile - 26 giugno 1942 |
Cap. A.A.r.n. Livio CECOTTI da Poggio
Terza Armata (Gorizia)
10° Guppo, 90^ Squadriglia su Macchi 202, caduto in combattimento aereo. " Prode figura di soldato, pilota di alta capacita' professionale, in numerosi scontri con il nemico dava prove superbe di ardimento, tenacia e valore. Piu' volte trovatosi per la sua stessa irruente aggressivita' in situazioni difficicli, accettava la lotta risolvendola sempre vittoriosamente. Per due volte riusciva a riportare nelle linee il proprio velivolo colpito in parti vitali. Nel suo ultimo combattimento particolarmente aspro, cercato e voluto, profondendo come sempre tutto il suo eroico ardore, accettava un'impari lotta impegnandosi in duello mortale contro cinque caccia nemici. Con precise raffiche di mitragliatrice abbatteva prima uno poi un secondo avversario ma, sopraffatto, era costretto a lanciarsi col paracadute dal rogo fumante del suo apparecchio. Durante la discesa, barbaramente mitragliato, immolava la sua nobile e giovane vita tutta intessuta di luminoso coraggio, di consapevole audacia nell'Arma, del piu' puro eroismo al servizio della Patria immortale." Cielo dell'A.S.I., 18 luglio - 2 ottobre 1942 |
Ten. A.A.r.n. Ezio BEVILACQUA di Savignano
sul Rubicone (Fo)
10° Gruppo, 84^ Squadriglia su Macchi 202, deceduto in seguito a ferite riportate in combattimento aereo. " Pilota da caccia, in breve tempo dava chiara testimonianza di fervore di combattente, di schietto ardimento e ineguagliabile abnegazione. Durante una rischiosa azione di mitragliamento su un campo nemico, in seguito ad avarie, era costretto a salvarsi col paracadute. Con temerarieta' consapevole, onde evitare la discesa in terra nemica, si lanciava sul mare e, dopo sei ore di nuoto, sotto l'incessante infuriare del fuoco avversario, raggiungeva il nostro territorio. Successivamente, in giornata di cruenti combattimenti aerei, affrontava, solo contro tanti, una formazione da caccia. Nell'impari asperrima lotta abbatteva due avversari finche', piu' volte colpito, con una gamba asportata e l'altra frantumata, riusciva con un supremo sforzo ad affidarsi al paracadute. Giunto a terra, ai primi accorsi dichiarava fieramente di aver vinto e, chiesti dei lacci, provvedeva da se stesso a legare il troncone della gamba, sopportando con romano stoicismo il lacinante dolore. Poco dopo, per il generoso sangue gorgogliato a rivoli dalla carne straziata, si chiudeva, in un alone di gloria, la sua eroica vita." Cielo dell'A.S.I., agosto - 21 ottobre 1942 |
Ten. A.A.r.n. Giuseppe OBLACH di Cadoneghe
(Pd)
9° Gruppo, 73^ Squadriglia su Macchi 202, caduto in combattimento aereo. " Pilota di elette virtu' militari e professionali, in tre anni di dura guerra combattuta nei cieli di una munita base nemica e del deserto africano, dava ogni sua forza ed ogni sua energia al successo delle nostre armi. In asperrimi vittoriosi combattimenti, esempio ai prodi di valore e di audacia, cercava nel piu' folto della mischia il cuore del nemico per poterlo meglio colpire. Alla difesa di una formazione scortata, solo si lanciava contro dodici avversari nel tentativo disperato di una difesa estrema. Nella lotta ineguale, dopo aver abbattuto un avversario, cadeva con l'apparecchio in fiamme, consumando in un unico rogo il suo nobilissimo cuore e la sua fede più pura." Cielo del Mediterraneo e dell'A.S. luglio 1940 - 1°dicembre 1942 |
S.ten. A.A.r.n. Leonardo FERRULLI da
Brindisi
10° Gruppo, 91^ Squadriglia su Macchi 202, caduto in combattimento aereo. " Il cuore generoso, l'audacia eccezionale, l'abilita' impareggiabile, avevano fatto di lui il simbolo eroico della nostra arma combattente. In numerosi aspri combattimenti, per 20 volte piegò vincendola la baldanza nemica. Non ritorno' da un meraviglioso combattimento nel quale, solo contro trenta, aveva ancora due volte fatto fremere il sacro suolo d'Italia con l'urto del nemico abbattuto. Nell'ora grave della Patria, sfatando l'alone d'invulnerabilita' che si era creato, volle additare a noi, ingiustamente superstiti, la via della gloria e dell'onore. Esempio luminoso di una vita posta con dedizione al servizio della Patria." Cielo dell'A.S., del Mediterraneo e della Sicilia, 10 giugno 1940 - 5 luglio 1943 |
Cap. A.A.r.n. Franco LUCCHINIda Roma
com.te del 10° Gruppo su Macchi 202, caduto in combattimento aereo. " Comandante giovanissimo di un gruppo di caccia, pilota, animatore, capo capace, entusiasta, convinto, asso della caccia italiana idealmente puro. Volontario di guerra soffri' le dure pene della prigionia senza fiaccare l'indomito spirito. Affronto' sui cieli di tutti i fronti i piloti di tutto il mondo e nei duelli, sostenuti sempre cavallerescamente, fece brillare le qualita' superbe del pilota e del combattente. Le vittorie innumerevoli non lo inebriarono. Convinto della missione da compiere continuo' il lavoro con la stessa precisa volonta', esempio costante a tutti nell'adempimento sereno del proprio dovere. Torno' al combattimento con le ferite ancora aperte; sempre primo dove piu' dura e violenta infuriava la lotta seppe trasfondere agli altri i purissimi sentimenti di amore di Patria che lo animavano. In un epico combattimento sostenuto sopra il sacro suolo d'Italia contro avversari cento volte superiori, fu piegato dal fato avverso e non dall'abilità dell'avversario che aveva sempre nettamente dominato. Cadde da prode come da prode visse e seguitando la luminosa scia di Baracca continua con Esso ad additare ai piloti del suo stormo la vera eroica via da seguire." Cielo dell'A.S., del Mediterraneo e della Sicilia, giugno 1940 - luglio 1943 |
A vivente
Serg. A.A.r.n. Lido POLI da Seravazza
(Lu)
9° Gruppo, 73^ Squadriglia su CR.42 ferito in combattimento aereo. " Giovane pilota, partecipe di una formazione da caccia attaccata di sosrpresa da soverchianti forze nemiche, contribuiva con eccezionale perizia ed intrepido coraggio all'abbattimento di cinque velivoli avversari. Colpito durante l'aspra lotta da pallottola esplosiva che gli sfracellava il braccio sinistro all'altezza della spalla, continuava con supremo sprezzo della vita a combattere sino all'estremo delle forze, riuscendo infine, in un supremo sforzo di volonta', ad atterrare senza danni nei pressi di una nostra colonna. Amputato dell'arto, continuava a dar prova, con la parola e con stoico contegno, delle altissime virtu' già dimostrate durante tutto il combattimento." Cielo della Marmarica, 8 agosto 1940 |