Gran parte di quanto qui contenuto e' tratto dal documento considerato il piu' completo sulla storia del 4° Stormo: "Quelli del Cavallino Rampante - Storia del 4° Stormo Caccia dalle origini all'8 settembre 1943" di Antonio Duma. Nato a Treviso nel 1929, terminato il Corso Grifo dell'Accademia, nel 1951 AntonioDuma viene assegnato alla 84^ Squadriglia del 4° Stormo, nel 1953 assume il comando della 91^ Squadriglia, nel 1956 del X Gruppo ed infine nel 1971 quello del 4° Stormo. Terminata la carriera con il grado di Generale di Brigata Aerea, si dedica con grande passione alla ricostruzione della storia del Reparto nelle cui fila ha operato per diversi anni della sua vita militare. Nel 2008 e' autore, per conto dell'Ufficio Storico dell'A.M., di una seconda edizione, che giunge fino al termine della Seconda Guerra Mondiale. Questa seconda opera, contenuta in due volumi e ancora piu' ricca di dettagli e foto, e' un documento di ineguagliabile valore storico. |
-1931 -
Con l'arrivo a Gorizia del IX Gruppo e del comando di Stormo, il 28 settembre (il X Gr. era arrivato il 9 settembre ), il 4° Stormo, ancora in forma provvisoria, si ricongiunge definitivamente su un'unico aeroporto. Ogni squadriglia e' composta da dieci C.R. 20 che verranno sostituiti a fine anno con i C.R. Asso e da due Ca. 100 per Gruppo. In ottobre si aggiungeranno due C.R. Asso della Squadriglia Stato Maggiore. La livrea dei velivoli e' argentata con i contrassegni delle Grandi Manovre: non sfoggia nessun distintivo ma solo il numero di squadriglia di colore nero e quello di linea di colore rosso. Con l'insediamento a comandante dello stormo del col. Porro, il Reparto si fregia di un proprio distintivo rappresentante un uomo armato di gladio.
Noi in cielo e il cielo
per noi
Il distintivo
inizialmente e' dipinto sul C.R. Asso del comandante, col. Porro, mentre
per gli altri velivoli si ignora il suo impiego. Appare sulla tuta di volo
dei piloti ma anche in oro e smalto sui polsini per camicia e nell'ingresso
dell' ufficio comando Stormo a Gorizia a partire dalla fine del 1931. Alcune
cartoline d'epoca riportano il distintivo completato dalla scritta "4°
Stormo Caccia" e dal motto "Coelum nobis; nos ad coelum".
Gorizia, 1932. Il
serg. Larese appoggiato sulla coda di un C.R. 20 del IX Gruppo (73^ Sqd.).
Notare le strisce colorate adottate per le Grandi Manovre del 1931 e l'uomo
alato sulla tuta di volo. Sullo sfondo aerei dello stesso tipo.
(Da: Quelli del cavallino rampante vol.1°) |
Stemma Gladio cucito sulle
tute di volo
Il 10 ottobre 1931
lo Stormo che gia' si trova a Gorizia, viene ufficialmente costituito a
Udine.
.... lo Stormo assume carattere definitivo come 4° Stormo Caccia Terrestre (C.T.) strutturato su due gruppi di tre squadriglie ciascuno e una Squadriglia Stato Maggiore su sei velivoli . |
4° STORMO CACCIA
Gorizia
73^Sqd. 96^Sqd. 97^Sqd. |
90^Sqd. 84^Sqd. 91^Sqd. |
Nello stesso mese
lo Stormo e' impegnato nel servizio di polizia aerea per intercettare un
Breguet dell'aviazione jugoslava che frequentemente viene a spiare da
tremila metri sul campo di Merna. Vani i tentativi della pattuglia d'allarme
pronta al decollo dall'alba al tramonto e composta a rotazione tra le sei
squadriglie finche' un giorno parte in caccia il ten. Oscar Molinari
della 84^ Sq. e, inseguendo l'intruso lungo la valle del Vipacco sconfinando,
arriva fino sul campo di Lubjana dove si esibisce in acrobatici attacchi
a terra. Molinari viene messo agli arresti per la violazione dello spazio
aereo ma in compenso il Breguet non torna più a curiosare.
Gorizia, 1932. Velivolo C.R. Asso. Sullo sfondo si intravede la strada atatale SS55, Gorizia, Bivio Aurisina (Arch. Patriarca) |
- 1932 -
L'anno si apre con un incidente di volo: il 10 gennaio i velivoli del serg. Silvio Costigliolo e del ten. Antonio Colla della 73^ Sq. in volo d'addestramento vengono a collisione nel cielo di Cormons. L'aereo del ten. Colla si abbatte al suolo provocando la morte del pilota mentre il serg.Costigliolo si salva facendo uso del paracadute. Verso la fine dello stesso mese lo Stormo riceve l'ordine di partecipare alla "2^ Giornata dell'Ala" in programma per maggio, ma solo uno dei due gruppi potrà partecipare. Viene scelto il X Gruppo e allo scopo di creare una formazione con i migliori piloti vengono fatti diversi spostamenti interni alle squadriglie. In preparazione all'evento di maggio, il 5 febbraio durante un volo di addestramento in formazione nel cielo di Lucinico, il C.R.Asso del capopattuglia ten. Ugo Vicenzi viene investito dal gregario riportando gravi danni al timone di profondità che rimane bloccato; nonostante tutto il ten. Vicenzi riesce a salvarsi atterrando abilmente in un campo. Ultimata la scelta dei piloti partecipanti alla Giornata dell'Ala, ha inizio l'addestramento con 27 velivoli nelle figure previste dal programma della manifestazione: tenaglia di squadriglie, triangolo di Gruppo, colonna di squadriglie a cuneo.
Piloti scelti per la "2^ Giornata dell'Ala": t.col. Spadaccino, com.te 10° Gruppo / cap. Caroti, com.te 84^ Sq. / ten. Salvadori, com.te 90^ Sq. / ten. Vicenzi, com.te 91^ Sq. / ten. Molinari, 84^ Sq. / ten. Mezzetti, 84^ Sq. / m.llo Tofful, 84^ Sq. / s.magg. Cantelli, 84^ Sq. / s.magg. Gugliotta, 84^ Sq. / serg. Sica, 84^ Sq. / serg. Acerbi, 84^ Sq. / serg. Anelli, 84^ Sq. / serg. Marini, 84^ Sq. / serg. Bergamini, 84^ Sq. / serg. Ruffilli, 84^ Sq. / ten. Azzali, 90^ Sq. / ten. Roveda, 90^ Sq. / m.llo Degan, 90^ Sq. / serg. Costigliolo, 90^ Sq. / serg. Baccara, 90^ Sq. / serg. Corsi, 90^ Sq. / serg. Avvico, 90^ Sq. / serg. Chianese, 90^ Sq. / serg. Callegari, 90^ Sq. / ten Viola, 91^ Sq. / m.llo Nicola, 91^ Sq. / s.magg. Silvestri, 91^ Sq. / serg. Romandini, 91^ Sq. / serg. Passeri, 91^ Sq. / serg. Castelletti, 91^ Sq. / serg. Salvadori, 91^ Sq. / serg. Salvadori, 91^ Sq. / serg. Giachetti, 91^ Sq. / serg. Renzi, 91^ Sq. / serg. Celeghini, 91^ Sq.
Un altro lutto colpisce
lo Stormo il 21 marzo: il serg. E. Barbetti cade in vite a bassa quota
nei pressi del vicino abitato di Merna. Il 6 aprile il serg. R. Anelli
investito da un altro velivolo sul cielo campo riesce miracolosamente a
salvarsi portando a terra l'aereo nonostante i gravi danni al timone di
profondità. Il 23 aprile il X Gruppo sfila per la prima volta pubblicamente
su Gorizia in occasione della visita ufficiale della Duchessa Anna d'Aosta
agl istituti della città. Il 9 maggio inizia il trasferimento in
volo della formazione che parteciperà alla Giornata dell'Ala. Il
t.col. N. Spadaccino alla testa di 35 velivoli C.R.Asso decolla da Merna
in formazione di cuneo diretto a Parma. Un altro velivolo del Gruppo è
già a Ciampino. L'11 maggio da Parma il Gruppo si porta a Pisa e
poi riparte per Ciampino. Durante il trasferimento a Ciampino il velivolo
del serg. Salvadori deve rientrare a Pisa per noie al motore. Risolto il
problema Salvadori riparte per Roma modificando leggermente la rotta per
sorvolare Legoli, suo paese natale, dove si esibisce in alcune manovre
acrobatiche a bassa quota urtando con l'ala un tetto di una casa e distruggendo
l'aereo. La bravata gli costa la perdita del grado e l'esonero dal servizio
militare; sara' reintegrato qualche anno più tardi. Mentre a Ciampino
si lavora sulla messa a punto dei velivoli e sul volo con formazioni ridotte,
a Gorizia il 15 maggio in un altro incidente perde la vita il ten. Mariani
della 73^ Sq. : assegnato da pochi mesi allo Stormo, durante una manovra
acrobatica il velivolo entra in vite e impatta il terreno prima che il
pilota riesca a riprenderlo.
Gorizia, 1932. Piloti del 4°Stormo
davanti a due C.M.A.S.A. C.R. Asso. Da sinistra, a terra: ten. Brambilla
(in ginocchio), ten. Roveda, serg. Metlicovith, serg. Larese, serg. Perobon,
serg. De Pari, serg. Acerbi, serg. Bandini, serg. Anelli, serg. Romandini,
serg. Sozzi, un pilota, ten. Viola (piu' alto, in ginocchio),ten. (?),
ten. Azzali.
Da sinistra, prima fila in piedi: ten. (?), cap. Ascenzi, ten. Mezzetti, serg. Sartori, serg. Gigliarelli, serg. Marini, serg. Costigliolo, cap. Piragino, com.te di Gruppo magg. Spadaccino, col. Porro, com.te di Gruppo magg. Gaeta, cap. Bianchedi, cap. Rossi, cap. Giannoni, cap. Molinari, ten. (?), serg. (?), ten. Stasi. Da sinistra, fila successiva: serg. A. Salvadori, serg. Corsi, serg. Attanasio, ten. Beneforti ten. (?). Da sinistra, ultima fila (la piu' alta): serg. Avvico, serg. Nicolussi, serg. Chianese, serg. Giacchetti, serg Fusco (?), serg. Breveglieri, serg. Cstelletti, serg. De Vincenzi(?), serg. Cantelli, serg Baccara, serg. Renzi, ten. Salvadori,serg. Peruc, serg. Bergamini (Arch. Bandini) |
In tutti i reparti dell'aeronautica alla fine degli incontri conviviali e' usanza un grido di incitamento: dall' "Eia, eia, alalà", a "Al Lupo" fino al "Gheregheghez - ghez!" del 1° Stormo. Il quarto inizialmente adotta il "Gheregheghez - ghez!" ma, durante una cena di Stormo in un ristorante di Moncorona a pochi chilometri da Gorizia, nasce l'idea di un nuovo incitamento. La tradizione viene ancora una volta in aiuto: l'incitamento della 91^ Squadriglia durante la prima guerra mondiale viene adottato dallo Stormo:
Per la Regia Aeronautica, per il 4° Stormo, per gli aviatori d'Italia - Al Lupo! Al Lupo! Ahum!
2^ Giornata dell'Ala
Roma aeroporto del
Littorio 26 maggio 1932
Alle 16.00 di venerdi
27 maggio ha inizio sull'aeroporto del Littorio la manifestazione a cui
partecipano 400 velivoli. Sono presenti i Sovrani, il Capo del Governo
e tutte le cariche dello Stato, gli "oceanici" e i "riservisti", il Corpo
Diplomatico al completo, l'ex Re dell'Afganistan, il Presidente del Consiglio
turco Ismet Pascia', il Ministro degli Esteri turco e una folla di 240.000
persone accorse fin dalle prime ore del mattino. In onore degli "oceanici"
gli 11 S.M. 55 che nel dicembre del '31 hanno effettuato la trasvolata
Italia - Brasile, aprono la manifestazione con lo sfilamento in formazione
stretta. Nel frattempo da Ciampino decolla una formazione di 27 velivoli
del quarto Stormo, gli altri restano a terra per riserva, dirigendosi sul
lago di Bracciano dove si dispongono in formazione di 3 "cunei " di 9 velivoli
ciascuno per scortare due idrovolanti Dornier DOX/3 (U. Maddalena e A.
Guidoni) e dirigersi verso l'aeroporto dell'Urbe. Eseguito il passaggio
a 200 metri di quota, i Dornier rientrano sul cielo campo per altre manovre
dimostrative mentre i C.R.Asso del quarto Stormo si portano al punto di
attesa a sud dell'aeroporto. Dopo una dimostrazione con tre palloni frenati
attaccati dalla Caccia, il X Gruppo si presenta sull'aeroporto con una
formazione a triangolo alla quota di 400 metri per la trasformazione a
"tenaglia di squadriglie" poi a "freccia" quindi "l'asta e l'arco" emblema
della caccia, a "colonne di cunei", ad "aquilone" ed il "grande triangolo"
quindi rotta verso ovest per accodarsi agli altri velivoli da caccia e
da bombardamento per un ultimo passaggio sul Littorio a 100 metri.
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L'11 giugno sull'aeroporto
di Merna il col. Amedeo di Savoia Duca d'Aosta assume il comando del 21°
Stormo e dell'aeroporto. Per l'occasione velivoli del 21° e 4°
Stormo sfilano in volo: il X Gruppo esibisce la formazione a triangolo.
Pochi giorni dopo, il 29 giugno il 4° Stormo si esibisce a Trieste
in occasione di una manifestazione aeronautica. La popolazione affolla
il litorale tra il bagno Savoia e l'entrata del porto Emanuele Filiberto;
il Duca d'Aosta e le autorità seguonoa bordo della Motonave "Egitto"
del Lloyd Triestino. 27 C.R.20 del X Gruppo in formazione stretta ripropongono
il programma già esibito un mese prima al Littorio.La fine del mese
e' funestata da un incivolo: due C.R. Asso di una pattuglia di tre velivoli
della 73^ Sq. vengono in collisione sul cielo di Medea. Nel contatto il
velivolo del serg. G. Celeghini riporta gravi danni agli impennaggi di
coda e, nel tentativo di un atterraggio di fortuna, in fase finale perde
il controllo decedendo nell'impatto. L'altro velivolo pilotato dal serg.
P. Gigliarelli riesce a rientrare in campo. Due mesi piu' tardi perde la
vita il serg. A. Melani della 73^ Sq. mentre nei pressi di Redipuglia esegue
acrobazie a bassa quota. Nell'ultimo periodo dell'anno i C.R. Asso dello
Stormo vengono inviati presso la ditta C.M.A.S.A. di Marina di Pisa per
le modifiche al sistema di sincronizzazione del tiro.Alla fine del 1932
sono 65 i C.R. Asso in dotazione allo Stormo.
Gorizia,1932. Piloti e specialisti del
IX Gruppo, davanti a due C.R. 20 Asso della C.M.A.S.A. , l'ultima variante
prodotta del caccia progettato da Celestino Rosatelli.
(Arch. Renzi ) |
Tra le squadriglie
dello Stormo c'e' la 91^, quella degli assi alla quale hanno fatto parte
F. Baracca e Fulco Ruffo di Calabria: consapevoli dell'eredita'morale
lasciata dai "grandi", negli ultimi mesi del 1932 i Gruppi adottano come
simbolo il cavallino rampante nero su sfondo bianco per il X Gruppo e cavallino
bianco su sfondo nero per il IX Gruppo La felice intuizione sanziona di
fatto l'adozione di un unico simbolo per lo Stormo e i due cavallini
vanno a sostituire l'uomo alato sulle tute di volo. Anche sui velivoli
"ad personam" e su quelli della Squadriglia di Stato Maggiore viene dipinto
il cavallino sormontato orizzontalmente dallo "scettro" simbolo del comando.
Gorizia, 1932 -1935: Fiat C.R. 20bis Asso (di produzione C.M.A.S.A.) dell'84^ Squadriglia. Da notare il tubo passacavi per i tiranti degli impennaggi, l'oblò per l'installazione di macchina fotografica e l'insolito disegno dello scudetto e del cavallino. Sullo sfondo gli hangar della Ricognizione ed il magazzino MSA (Arch.Paluello) |
Gorizia, 1932 -1935: Linea di volo di C.R. Asso. Foto scattata dall'hangar Lancini - Sud. Sullo sfondo l'hangar Lancini Nord, la palazzina avieri e la palazzina Comando (Arch.Paluello) |
La richiesta ufficiale al ministero di sostituire l'uomo alato con il cavallino rampante e' caldeggiata da tutto lo Stormo e lo stesso Duca d'Aosta, all'assunzione del comando nel 1933, appoggera' l'iniziativa. Nella richiesta di autorizzazione pero' non e' menzionato il colore del cavallino. Per il valore della tradizone si puo' supporre si tratti di quello del X Gruppo, cavallino nero su sfondo bianco. A sostenere questa tesi starebbe il
costituita nel giugno
del 1933 che reca in campo tagliato diagonalmente l'arciere (1°Stormo)
e il cavallino nero su campo bianco (4° Stormo).
Al
nuovo comando, mi preoccupai di svolgere, nello Stormo di nuova formazione,
la mia azione di comando, tesa con ogni accorgimento a rafforzare la compagnia
organica dei reparti, a sviluppare e perfezionare al massimo grado l'addestramento
dei piloti, a far sorgere un forte spirito di corpo, ad eccitare l'anelito
delle squadriglie al perfezionamento ed allo spirito di emulazione. Il
1° Stormo Caccia, ricco di tanti successi e di brillanti affermazioni,
doveva essere raggiunto e, se possibile, superato. L'attività di
volo giornaliera fu resa intensissima. Coloro che ebbero occasione nel
1932 di visitare il 4° Stormo sull'aeroporto di Merna dicevano che
avevano l'impressione di assistere ad una Giornata dell'Ala" - "Il nome
e le tradizioni gloriose della 91^ Squadriglia ed il confronto con il fraterno
1° Stormo Caccia, spinsero tutti i piloti del 4° alla costante
aspirazione di migliorare e di perfezionare le loro capacità ed
il loro rendimento" - "Fu dato sviluppo a qualsiasi attivita' che valesse
ad accrescere l'affratellamento e l'unione di tutti i cacciatori del 4°:
ricordo le gite rumorose, liete ed interessanti alle Grotte di Postumia,
alle miniere di Idria ed i "pique niques" sulle rive dell'Isonzo, compiute
da tutti i piloti e motoristi dello Stormo; ricordo le riunioni conviviali
settimanali dei pranzi di corpo al circolo dell'aeroporto di Gorizia con
l'intervento di una orchestrina di piloti e specialisti" - "Non mancava
mai ai nostri conviti la presenza di S.A.R. il Duca d'Aosta, comandante
dello Stormo da ricognizione, coesistente con il 4° Stormo sull'aeroporto
di Merna" - "Ricordo come alla fine d'una settimana laboriosa, gli aquilotti
del 4° Stormo sciamassero a Trieste ove le belle "mule" di quella citta'
li attendevano a braccia aperte. Le acrobazie notturne dei miei ragazzi
mi avevano costretto a non farli volare il lunedi ed a svolgere in tale
giorno istruzione a terra. Ricordo le indiscipline di volo dei piu' audaci
e spericolati, quali il passaggio in volo sotto una famosa linea di alta
tensione ed un non meno famoso ponte sull' Isonzo" - "Ancora ricordo le
puntate giornaliere dei singoli piloti e delle pattuglie sul cielo di Campoformido
per sfottere con le loro acrobazie i compagni del 1° Stormo" - "Di
tutti i periodi della mia vita di comando, questo e' stato il piu' bello,
vissuto con intensita' e passione, ricco di gioie e di soddisfazioni."
Col.
Porro Comandante il 4° Stormo
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- 1933 -
Dopo l'esordio nell'acrobazia
aerea collettiva del '32, l'attivita' addestrativa subisce un rallentamento
nei primi mesi del 1933 a causa delle condizioni climatiche invernali e
dei continui interventi manutentivi sui C.R.Asso che compromettono l'efficienza
della linea di volo. Il 28 gennaio durante un'esercitazione di tiro reale
sul poligono di Vivaro il serg. E.Callegari della 90^ Sq. resta ferito
in un incidente di volo: morira' il giorno dopo all'ospedale di Aviano.
In primavera riprende la normale attivita'' di volo e con essa la notizia
che lo Stormo dovra' partecipare alle gare di specialita' per le quali,
fin da aprile incomincia l'addestramento specifico in "bianco" sul campo
di Merna, con finto combattimento, fotomitragliamento e tiro reale poi
successivamente sul poligono di Vivaro. A fronte della necessita' di continue
modifiche tecniche dei C.R. Asso, il Reparto deve sopperire alla carenza
di velivoli acquisendo un certo numero di Breda Ba19 e qualche velivolo
leggero. Il Ba.19 e' un velivolo particolarmente adatto all'acrobazia,
lo stesso della squadriglia acrobatica del 1° Stormo. Il velivolo e'
dotato di doppio carburatore che consente il volo rovescio in tutta sicurezza
e per questo e' indicato per "l'alta acrobazia". Allo Stormo intanto si
stanno preparando il ten. G. Tessore della 90^ Sq. e il ten. V. Mezzetti
della 84^ Sq. per la selezione a Roma del pilota che partecipera' all'annuale
manifestazione Air Races di Los Angeles. L'ultimo giorno di preparazione
a Merna il ten. Tessore ha gia' fatto tre voli al mattino e alla sera dovra'
partire con il treno per Roma per la selezione. Nel pomeriggio prova ancora
una volta ma subito dopo il decollo un impennata al limite campo, una virata
in volo rovescio con un forte angolo di picchiata e il tentativo di Tessore
di raddrizzare l'aereo che impatta violentemente il suolo con il carrello
e rimane infilato nel terreno mentre il velivolo si rovescia. Per il pilota
alcuni ruzzoloni attaccato al seggiolino e qualche contusione; il giorno
dopo partecipa a Roma alle selezioni e si classifica terzo. Il primo
maggio durante una solenne cerimonia, il col. Amedeo di Savoia Duca d'Aosta
assume il comando del 4° Stormo subentrando al col. Bonola. Per perfezionare
la sua gia' eccellente preparazione di pilota sceglie la 90^ Sq. dotata
di C.R. Asso e come istruttore il ten. M. Salvadori. Un mese dopo il 4°
Stormo viene inquadrato assieme al 1°, nella 3^ Brigata Aerea costituita
il 1° giugno sull'aeroporto di Campoformido sotto le dipendenze del
Comando II Z.A.T. Nei mesi di giugno e luglio continua la preparazione
dei gruppi alle gare di specialita'; alla fine di luglio la preparazione
dei piloti e' soddisfacente nonostante la scarsa disponibilita' di ore
di volo sui C.R. Asso e il limitato uso del poligono sul quale grava anche
l'attivita' degli atri Reparti. In attesa delle gare lo Stormo partecipa
a importanti esercitazioni ed esibizioni: il 24 agosto alcuni velivoli
partecipano ad un'esercitazione aeroterrestre a livello di brigata con
il concorso della Divisione Celere dell'XI Corpo d'Armata nella zona Vipacco
- Monte Re - Postumia - S. Pietro del Carso - Sesana; il 13 settembre prende
parte assieme al 1° Stormo ad una esercitazione di brigata; i reparti
al comando del gen. Fougier, sfilano sul castello di Miramare in segno
di gioia per la nascita della Principessina Maria Cristina figlia di Amedeo
di Savoia. Il 27 settembre lo Stormo si esibisce con evoluzioni acrobatiche
sul campo di Merna per la visita della famiglia del Duca d'Aosta e delle
Infanti di Spagna. Dal 2 al 5 ottobre sul poligono di Vivaro si tengono
le gare di specialita' alle quali partecipano dieci gruppi da caccia tra
i quali il IX e X con ventuno piloti ciascuno che si aggiudicano rispettivamente
il secondo ed il sesto posto in classifica. Pochi giorni dopo, il 17 ottobre
nel cielo di Gorizia durante un'esercitazione ad una quota di 800 metri,
i Ba.19 del ten. Tessore e del serg. Sozzi vengono a collisione e nonostante
i danni riportati riescono a riportare a terra i velivoli. Due giorni dopo
sempre sull'aeroporto di Merna, il C.R. Asso del serg. Anelli della 84^
Sq. viene investito da quello del m.llo Venturi durante un volo acrobatico
in formazione riportando gravi danni. Anche in questo caso i piloti riescono
a riportare a terra i velivoli incidentati. Ultima nota dell'anno, il 10
dicembre viene celebrata in aeroporto la Madonna di Loreto patrona degli
aviatori.
Gorizia, 10 dicembre: Celebrazione della Madonna di Loreto, protettrice degli aviatori. Pranzo alla mensa di sott'ufficiali. Al centro: Silvio Costigliolo, dietro al primo a destra si intravede Bepi Biron appena giunto alla 96^ Squadriglia. Al tavolo di Costigliolo, con i baffi: Norino Renzi (Arch.Costigliolo) |
- 1934 -
L'anno si apre (il 24 gennaio) con un incidente senza gravi conseguenze per il pilota: il serg. Breveglieri in volo di esercitazione viene investito nel cielo di Gorizia dal gregario destro riportando danni ai timoni e alle strutture fisse del velivolo con conseguente caduta in vite, ma riesce ugualmente a portare a terra il velivolo. Diversa la sorte per il serg. C. Bellenghi che il 5 marzo con il suo C.R. Asso, durante un volo di addestramento si infila nell'acqua dell'Isonzo presso Gradisca, decedendo.
Il 1° marzo il Duca d'Aosta succede al gen. Fougier al comando della 3^ Brigata Aerea con sede a Campoformido e contemporaneamente mantiene quello del 4° Stormo. La cerimonia ufficiale si tiene nella mattina del 4 aprile sul campo di Merna e subito dopo a Campoformido. Nei mesi di marzo e aprile lo Stormo partecipa all'attivita' addestrativa sotto il controllo del comando della brigata: si effettuano partenze su allarme per registrare i tempi impiegati per decollare, raggiungere una determinata quota e rientrare ma anche i tempi per il rifornimento carburante e munizioni e quelli per smistare e mimetizzare i velivoli ai margini del campo.
Stemma 3^Brigata Aerea in
stoffa
Il 21 maggio in occasione
della vista del gen. Pinna, dopo lo sfilamento di 62 velivoli dello Stormo
portati dal Duca d'Aosta che decollano e atterrano a Merna contemporaneamente,
esordisce la Squadriglia Alta Acrobazia del ten. Tessore costituita nell'ambito
della 73^ squadriglia.
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Beneforti |
Mezzetti
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Viola |
Acerbi
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Corsi |
Sozzi
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Gorizia, 1933-1935. Velivoli Breda 25 in volo rovescio sulla campagna goriziana (Arch.Corsi) |
Qualche giorno dopo,
il 29 maggio, visita lo Stormo il Duca di Genova con gli ufficiali della
5^ Divisione Navale. La sera prima al comando si tiene un briefing per
organizzare la parata aerea con la quale si vuole mostrare ai marinai l'abilita'
e la prova di forza dello Stormo. Si programma di far volare contemporaneamente
le sei squadriglie a bassa quota lungo il perimetro del campo mentre al
centro si esibisce la formazione acrobatica di sette Ba.19.
"I
tre grandi hangars del 4° Stormo avevano le bocche spalancate. Contro
quel grigio fondale spiccavano le gialli ali dei caccia. Sei file di CR.Asso,
di cinque unita' ciascuna, e una di sette Ba 19 da alta acrobazia. Uomini
in riga per ogni squadriglia, piloti in tuta di volo, specialisti in tuta
di lavoro, avieri in tela bianca. Una consapevole aspettazione aleggiava
tutt'intorno. I marinai avanzavano in Gruppo, scolaretti in gita, sgambando
dietro l'alta figura del Duca che pendeva sull'ammiraglio come la Torre
di Pisa".
Ten.Salvadori
comandante della 90^ Squadriglia
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L'inizio e' spettacolare: a un cenno, un fischio acuto e i trentasette velivoli metttono in moto simultaneamente poi in sei formazioni di cinque C.R.Asso si dispongono a triangolo sulla linea di partenza mentre la formazione acrobatica decolla alle loro spalle. In pochi minuti ogni formazione raggiunge la quota e il posto assegnato. Sfortunatamente il secondo Ba.19 di destra. durante il looping a cento metri da terra schiaccia con l'ala i piani di coda del velivolo antistante pilotato dal ten. Benforti il quale si lancia con il paracadute mentre l'aeroplano si schianta poco distante dagli ospiti; illeso balza su un aeroplano di riserva e poco dopo e' di nuovo nella formazione per la figura della bomba eseguita contemporaneamente dalle sei formazioni. Terminata l'esibizione atterraggio simultaneo in linea di fronte con arresto allineato davanti agli hangars. Il giorno successivo ufficiali e sottufficiali dello Stormo restituiscono la visita alle navi ancorate nel porto di Trieste. L'esibizione aerea pero' non convince i marinai: a cosa servirebbe l'acrobazia di fronte al volume di fuoco delle navi? La sfida viene raccolta e si concorda per un attacco in "bianco" contro l'incrociatore Cadorna alla fonda nel porto di Trieste. Una formazione di cinque C.R. Asso della 90^ Sq. decolla da Gorizia dirigendosi verso la vallata del Vipacco per poi virare a sud sotto il Monte Re, quindi raso terra su Opicina e con il sole alle spalle in picchiata sopra i tetti di Trieste, alle otto del mattino, arriva di prua sull'incrociatore che si aspetta l'attacco da tutta un'altra parte. Con le fotomitragliatrici la formazione centra la plancia e di seguito ogni velivolo compie una serie di tre attacchi velocissimi per poi dileguare a pelo d'acqua in opposte direzioni e ricongiungere in mare aperto per fare rientro a Gorizia. Mezz'ora in tutto.
La Squadriglia Alta Acrobazia torna ad esibirsi il 10 giugno a Mantova e poi a Udine. Il 13 giugno la 90^ Sq. viene trasferita con tredici C.R. Asso sull'aeroporto di Padova per il servizio di polizia aerea in occasione dell'incontro del Capo del Governo con il Cancelliere tedesco: i velivoli sono dotati di apparati radio con laringofono montati appositamente da una squadra di specialisti venuta da Roma. Il 17 giugno e' di nuovo in scena la Squadriglia a Padova. Il 26 giugno Il ten. Zappala' durante un volo di finto combattimento con il ten. Viola entra in vite con il Ba.19 e cade presso la localita' di S.Pietro perdendo la vita.
Manifestazione
Aerea di Taliedo
Aeroporto di Taliedo
8 luglio 1934
Sabato 7 luglio
nove Ba.19 della Squadriglia Alta Acrobazia e dieci C.R.30 del 1° Stormo
decollano rispettivamente da Gorizia - Merna e Campoformido diretti a Bresso
per partecipare alla manifestazione aerea di Taliedo. Durante le prove
pomeridiane il direttore della manifestazione decide che a chiudere la
manifestazione sia la pattuglia del 4° Stormo: con malcelato
disappunto la formazione del primo accusa il colpo: il testimone
passa ora nelle mani del 4° Stormo.
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Beneforti |
Mezzetti
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Viola |
Acerbi
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Corsi |
Sozzi
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Dopo l'atterraggio dell'ultimo aeroplano del Giro di Lombardia, un BR.15 del pilota Ludrini, si esibiscono tre alianti della Scuola Provinciale di Volo a Vela di Milano seguito dal sorvolo di due Squadriglie di B.R.3 del 13° Stormo con passaggi a "cuneo" e "in linea di fronte" Quindi un Ca.113 pilotato da D. Antonini, due alianti, il Tigerschwalbe del tedesco G. Achgelis che esibisce tre passaggi a un metro da terra in volo rovescio mantenendo la posizione anche nelle virate di rientro. Al tedesco seguono il pilota Wengi con il Ca113, il lancio con paracadute della sig.na Kraft e del sig. Viscardi che atterra illeso su un hangar. Alle 18.15 e' la volta della pattuglia acrobatica del primo Stormo che si presenta sul cielo campo con nove C.R.30 seguita da quella del quarto. La Squadriglia Alta Acrobazia esordisce con un "looping a cuneo di sette" poi passaggio "in linea di fronte" di due pattuglie a "cuneo ", apertura della formazione in virata in senso opposto, volo "rovescio ", "tonneau " in formazione, "imperiale" all'uscita del quale la formazione si mette in volo rovescio con virata di 90°, passaggio del capoformazione in volo "rovescio" e i gregari in volo normale, poi la "S " di Pègoud, trasformazione in due pattuglie, una di quattro e l'altra di tre, "tonneau lento" simultaneo e apertura della "bomba" su due obiettivi.
In luglio lo Stormo e' impegnato in diverse esercitazioni: il 10 il X Gruppo viene rischierato sull'aeroporto di Poggio Renatico a supporto di uno Stormo di bombardieri di base a Ferrara e che il 24 dello stesso mese attaccherà la città di Udine difesa dal XVII Gruppo del 1° Stormo. Il 26 luglio il X Gruppo assieme al VI Gruppo del 1° Stormo opera dall'aeroporto di Gorizia a difesa di alcuni ponti sull' Isonzo minacciati da un Gruppo di bombardieri. La caccia dopo aver attaccato gli incursori riescono ad obbligarli ad atterrare sull'aeroporto goriziano. Il 28 luglio un singolare incidente mette fuori uso tre C.R. Asso dello Stormo: il X Gruppo e' schierato sul campo pronto alla partenza per un sorvolo su Venezia in occasione della visita della Regina Elena a quella citta' quando un velivolo del IX, lasciato in moto, secondo la consuetudine del Gruppo, durante un cambio di pilota senza nessuno a bordo, si mette a rullare e urta mettendo fuori uso due C.R. Asso del X Gruppo e rimanendo a sua volta seriamente danneggiato. In agosto il X Gruppo al completo partecipa con 32 velivoli al comando del magg. Amantea alle manovre sull'Apennino tosco - emiliano. Il 15 agosto il Gruppo si trasferisce sull'aeroporto di Poggio Renatico: assegnato al partito "rosso" assieme a reparti di bombardamento e da ricognizione in contrapposizione al partito "azzurro" composto da un Gruppo di C.R. Alta Quota, il X compie un'intensa attivita' di volo, facendo uso anche del collegamento radio, sperimentando le tattiche per il superamento delle linee nemiche difese dall'artiglieria. Il 25 agosto rientra a Merna.
Il 26 agosto giunge
all'aeroporto di Merna in visita una delegazione cinese, con a capo il
gen. Maho'. L'8 e 9 settembre il IX e X Gruppo da Merna si trasferiscono
all'aeroporto di Aviano per le gare di specialita del 9 settembre sul poligono
di Vivaro: comprendono tiri reali di lanci manovrati contro bersaglio fisso
sia individuale che in pattuglie di tre apparecchi. Il IX Gruppo si classifica
al primo posto mentre il X al nono. Il 28 settembre il IX Gruppo si rischiera
a Ciampino Sud con 30 velivoli per partecipare alla D.I.E.B.A., l'imponente
esercitazione a fuoco sul poligono di Furbara, alla presenza delle massime
autorita' dello Stato. Al primo attacco, 27 C.R .Asso del IX (tre velivoli
sono rimasti di riserva a Cerveteri) in formazione di squadriglie in fila
- 73^, 96^ e 97^ - centrano i ventisette palloncini allineati su tre file.
Lo stesso giorno, ad esercitazione ultimata, il gruppo atterra a Cerveteri
ove ha luogo la premiazione dei piloti vincitori delle gare di specialita'
ed i gruppi di volo sono passati in rassegna dal Capo del Governo. Il giorno
dopo il Gruppo rientra a Merna.
Cerveteri, 20 ottobre. CR.Asso del IX Gruppo schierati per la premiazione dei vincitori delle gare di specialita'. I due velivoli sono forniti di radio e si notano chiaramente le ingombranti antenne sulle ali. (Arch.Duma) |
Il 13 novembre il
comandante dello Stormo col. Bonola e quattro ufficiali partono per Torino
per le prove di accettazione del nuovo velivolo C.R.32, il nuovo caccia
della Fiat destinato a sostituire i CR Asso.
Gorizia - 1935. Fiat C.R. 32 da poco consegnato al 4° Stormo (Arch.Costigliolo) |
Tra il 1934 e il 1935 compare per la prima volta il distintivo di Stormo con il cavallino bianco in campo rigato orizzontalmente sormontato dalla corona ducale e dal nodo sabaudo.
L'introduzione dei simboli ducali fa seguito alla richiesta dello Stormo e conseguente autorizzazione del Duca dopo che questi ha lasciato il comado nel marzo 1934. Si ha documentazione dalle carte da lettere, da cartoncini per corrispondenza privata in uso presso i circoli e dalle cartoline edite dallo Stormo nel 1935. Sui velivoli e sulle tute di volo i cavallini sono ancora senza corona e senza nodo mentre i distintivi di squadriglia vengono raffigurati solo negli hangar e nei comandi di Gruppo. Bisogna aspettare la fine del 1937 a seguito delle disposizioni ministeriali per la regolamentazione dei segni e dei distintivi di Reparto, perche' corona e nodo sabaudo vengano dipinti anche sui distintivi di fusoliera di entrambi i Gruppi.
- 1935 -
Nonostante il notevole
numero di velivoli in dotazione, sessantanove C.R.Asso, un C.R.30, otto
Ca.100 e tre Ca.113, l'attivita' addestrativa nei primi tre mesi viene
notevolmente ridotta per i piloti piu' anziani a favore di quelli più
giovani. L'attivita' infatti e' limitata per ordine superiore in previsione
dell'intervento in A.O. e per lo stesso motivo, sono sospese le gare
di specialita'. Al personale vengono tenute lezioni di navigazione, armamento
e radiotelegrafia, vengono discussi i piani tattici e strategici della
specialita'. Alle volte ai dibattiti partecipano il 1° Stormo e perfino
il Duca d'Aosta.
Gorizia, 14 marzo 1935. Linea di volo del 4° St.Caccia. In primo piano i C.R. Asso della 90^Sq. ed alla loro sinistra quelli dell' 84^. (Arch.Ufficio Storico AM) |
In aprile l'attivita'
di volo diventa più intensa con esercitazioni di finto combattimento
e di acrobazia individuale. Il 25 dello stesso mese arrivano a Gorizia
i primi C.R.32, consegna sospesa subito dopo per necessita' tecniche. Nel
frattempo l'addestramento continua sui C.R.Asso e sul Ca.100 per
il volo notturno. Il 2 maggio durante una finta caccia vengono a collisione
il ten. Malusa e il serg. Marchetti cadendo nei pressi di Cervignano. Un
mese dopo, il 2 giugno sul poligono di Vivaro il ten. Talarico prova il
tiro da posizione rovescia ma urta il terreno e muore nell'impatto. Il
14 giugno l'Arciduca Giuseppe d'Austria accompagnato dal Duca d'Aosta fa
visita al 4° Stormo.
Gorizia, 14 giugno 1935. Da sinistra: l'Arciduca d'Austria Otto von Absburg, un suo accompagnatore, il Duca d'Aosta ed il ten. col. Cerutti seguono le evoluzioni delle pattuglie acrobatiche del 4° Stormo sull'aeroporto di Gorizia. Sullo sfondo alcuni C.R. 20. (Arch.Paluello) |
Nei mesi di aprile,
maggio e giugno affluisce al 4° Stormo personale richiamato per le
operazioni in Africa Orientale; piloti e specialisti completato il loro
addestramento e vanno a costituire la 41^ Squadriglia O.A. Il 22 agosto
al serg.m. Sozzi durante un volo di acrobazia nel cielo di Gorizia, nell'eseguire
la vite orizzontale si rompe li cavo di comando degli alettoni con conseguente
perdita del controllo del velivolo. Manovrando con la pedaliera riesce
a portare a terra l'aeroplano senza conseguenze per lui e per il
mezzo. Formazioni di Stormo vengono eseguite su Trieste e Gorizia il 2
ottobre, alla guida del Duca d'Aosta e del col. Bonola, una formazione
di brigata (1° e 4° Stormo) il giorno 22, 84 C.R.Asso, e ancora
una di Stormo su Gorizia il 28 ottobre.
Gorizia - 27 settembre 1935. Aeroporto di Gorizia, S.A.R. Amedeo di Savoia duca d'Aosta con i piloti del IX° Gruppo C.T. (Caccia Terrestre). In alto, da sinistra a destra: serg. Felice Sozzi (1°), serg. Francesco Breveglieri (2°), serg. Italo Larese (3°), s.ten. Giuseppe Galbier (4°), ten. Manlio Zuffi (5°), cap. Antonio Moscatelli (6°), ten. Mario Viola (7°), t.col. Marziale Cerutti (8°), S.A.R. Amedeo di Savoia duca d'Aosta (9°), col. Augusto Bonola (10°), magg. Raoul Moore (11°), cap. Oscar Molinari (12°), ten. Giuseppe D'Agostinis (13°), serg. Alberto Montanari (14°), serg. Bruno Sartori (15°), ten. Marco Larcher (16°). In basso da sinistra a destra: serg. Edgardo Albani (1°), serg. ... (2°), cap. Armando Piragino (3°), serg. Francesco De Pari (4°), serg. Adriano Colombina (5°), s.ten. ... (6°), ten. Alessio Neri (7°), ten. Luigi Sama (8°), serg. Silvio Costigliolo (9°), serg. Giuseppe Redaelli (10°), serg. Giuseppe Avvico (11°), serg. ... (12°), ten. Antonio Larsimont (13°), serg. ... (14°), ten. Roberto Dagasso (15°), serg. ... (16°). (Arch.Ufficio Storico AM) |
Pil_10gr_corr : Gorizia - 27 settembre 1935. Aeroporto di Gorizia, S.A.R. Amedeo di Savoia duca d'Aosta con i piloti del X° Gruppo C.T. (Caccia Terrestre). In alto, da sinistra a destra: serg.m. Mario Bandini (1°), serg.m. Marcello Baccara (2°), cap.Mario Rossi (3°), ten. Elio Fiacchino (4°), s.ten. Valerio Salomoni (5°), cap.G.Battista Lucchini (6°), s.ten. Franco Comelli (7°), magg. Umberto Chiesa (8°), S.A.R. Amedeo di Savoia duca d'Aosta (9°), com.te Aeroporto e 4° Stormo col. Augusto Bonola (10°), cap. Umberto Rovis (11°), ten. Ernesto Monico (12°), ten. Mario Brambilla (13°), serg.m. Alberto Carini (14°), serg.m. Carlo Attanasio (15°). In basso da sinistra a destra: s.ten. Fortunato Cesari, ten. Tullio DePrato (2°), serg.m. Gino Passeri (3°), s.ten. Mario Dellai (4°), serg.m. Giorgio Di Giulio (5°), serg. Ugo Corsi (6°), ten. Roberto Fassi (7°), serg. Giulio Pasquini (8°), serg.m. Raffaele Chianese (9°), magg. Raul Moore (10°, piu' alto), serg.m. Edoardo Boaria (11°), serg. Eugenio Forestan (12°), serg.m. Dino Nicolussi (13°), serg.m. Gino Acerbi (14°), serg.m. Marcello Peruch (15°). (Arch.Ufficio Storico AM) |
Dal 7 ottobre riprendono le consegne del C.R.32 sospese in aprile per completarle il 19 novembre; ogni squadriglia riceve nove velivoli piu' cinque ad personam: comandante della Divisione Aquila, comandante dello Stormo, due per i comandanti di Gruppo ed uno per l'aiutante maggiore in 1^ dello Stormo. Negli ultimi mesi dell'anno il Reparto viene sottoposto a diverse ispezioni: il 6 settembre e il 14 novembre dal gen. Pinna Sottocapo di S.M. dell'Aeronautica, il 9 ottobre e il 29 novembre dal gen. Pricolo comandante della II Z.A.T. Durante quest'ultima visita tutto lo Stormo si esibisce con manovre acrobatiche collettive sul nuovo C.R.32. Durante l'anno l'attivita' addestrativa sul C.R.Asso ha compreso anche piloti di un "Gruppo di bombardamento" con sede sull'aeroporto di Gorizia Merna. Il bilancio di ore volate nel 1935 e' di oltre diecimila.
- 1936 -
All'inizio dell'anno
la forza velivoli in dotazione allo Stormo e' di sessantasette C.R.32 e
quarantaquattro C.R. Asso. Altrettanti i piloti in forza alle squadriglie,
tutti ben addestrati anche sul nuovo velivolo in dotazione. Questa situazione
tuttavia, e' destinata a cambiare a cusa dello spostamento di uomini e
mezzi per la costituzione di nuovi reparti da caccia da destinare alle
operazioni in Africa orientale e in Spagna.
Gorizia, 1935-1936. Linea di volo di C.R. 32 bis della 73^ Squadriglia. (Arch.Paluello) |
Il 15 gennaio il
personale della 97^ Squadriglia passa al 6° Stormo in fase di formazione
sull'aeroporto di Campoformido, per costituire la 150^ Squadriglia. Quindici
giorni dopo la 97^ Sq. viene ricostituita con personale delle altre
squadriglie dello Stormo. Nei primi due mesi numerosi piloti, ufficiali
e sottufficiali lasciano lo Stormo trasferiti in Africa Orientale. Prosegue
intanto a Dobbiaco l'attivita' addestrativa invernale con velivoli
Ro.41 dotati di pattini da neve che totalizzano 242 ore di volo. Il 1°
marzo viene costituita la 1^ Divisione Aerea "Aquila" con sede a Gorizia
alle cui dipendenze vengono poste la I^ Brigata B.T. (8°e 14° Stormo)
e la 3^ Brigata C.T. (1° e 4° Stormo e per un breve periodo anche
il 6°). Comandante della Divisione Aquila e' il gen.d.a. Amedeo di
Savoia che ha ceduto il comando della 3^ Brigata al col.Bonola.
Gorizia – 1935-36, schieramento di CR32 della 90^ Squadriglia (Arch.Patriarca) |
4^ Giornata dell'Ala
Roma aeroporto del
Littorio 28 marzo 1936
Il 28 marzo si esibisce
ufficialmente sull'aeroporto del Littorio, la nuova pattuglia acrobatica
per la quarta giornata dell'ala. Non piu' una formazione di sette velivoli
ma due da cinque che, dopo il decollo, eseguono assieme una serie di manovre
acrobatiche per poi dividersi in due pattuglie ed infine ricongiungersi
per il finale in dieci. La soluzione consente di eliminare i tempi morti
dei rientri, poiche' quando esce di scena una formazione entra l'altra
mantenendo sempre una delle due formazioni sul cielo campo davanti agli
spettatori.
73^ Squadriglia
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Viola |
Montanari
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Pezze' |
Renzi
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91^ Squadriglia
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De Prato |
Chianese
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Romandini |
Castelletti
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Il mese di maggio e' segnato da due incidenti:
il 4 maggio il s.ten. Vignoli durante un'esercitazione collettiva nel cielo
di Gorizia, si scontra con il s.ten. Lombardi; mentre il secondo si lancia
con il paracadute salvandosi, il s.ten. Vignoli nel tentativo di riportare
a terra il velivolo, perde la vita nei pressi di Campolongo al Torre. L'8
maggio, nel tentativo di evitare un altro velivolo che lo precede, perde
la vita il s.ten. Nicoloso della 91^ Squadriglia.
Il 15 maggio personale e materiale della
90^ passa al 53° Stormo sull'aeroporto di Mirafiori per formare la
366^ Sq. Poco dopo la 90^ viene ricostituita con personale e mezzi delle
altre squadriglie dello Stormo. Il 21 maggio una rappresentanza del quarto
partecipa a Lugo di Romagna all'inaugurazione del monumento a Francesco
Baracca alla presenza del Duca d'Aosta e del comandante della 2^ Z.A.T.
Allo tormo intanto giungono undici C.R.32bis che vengono assegnati alla
73^ Sq. Il nuovo velivolo ha un motore modificato e oltre alle due 12,7
nel muso ha due 7,7 nelle semiali inferiori sparanti al di fuori del disco
dell'elica. Il 14 giugno la formazione acrobatica del quarto e' a Budapest,
alla Manifestazione Aerea Internazionale. L'evento e' seguito con particolare
interesse dall'Aeritalia in quanto l'aeronautica magiara ha manifestato
il suo interesse per il C.R.32 e non poteva avere rappresentanti più
convincenti.
Manifestazione
aerea Internazionale di Budapest
Budapest 14 giugno
1936
Nel tardo pomeriggio
dell'11 giugno la pattuglia del quarto decolla dall'aeroporto di Merna
divisa in tre formazioni: la prima di quattro C.R.32 comandata dal magg.
Chiesa, la seconda e la terza di tre C.R.32 ciascuna comandate rispettivamente
dal cap. Viola e dal cap. Rossi. Dopo un'ora e dieci minuti di volo atterra
sull'aeroporto di Szombathely per uno scalo tecnico. Il giorno successivo
riparte per Budapest atterrandovi dopo quaranta minuti. Sabato mattina,
dopo la deposizione di una corona al Milite Ignoto, gli aviatori italiani
sono ricevuti dal sindaco della citta'; nel pomeriggio le prove sull'aeroporto
di Matyasfold. Domenica 14 giugno, la manifestazione aerea alla presenza
dell'Arciduca Giuseppe, del Reggente Horty, dei membri del Governo, delle
massime autorita' militari, degli ambasciatori d'Italia e d'Austria accreditati
e di centomila persone. Poche le presentazioni in volo: lanci di paracadutisti,
l'esebizione di un aliante e tre dimostrazioni di volo acrobatico. In chiusura
la pattuglia acrobatica del 4° Stormo che presenta lo stesso programma
del Littorio con in finale la "bomba" e il "volo folle ". Mercoledi
17 fanno visita al Primo Ministro Gombose assente alla manifestazione.
Prima di rientrare in Italia, gli aviatori sono ospiti dello Yachting Club
sul lago Balaton quindi il giorno 18 decollano alla volta di Gorizia facendo
scalo tecnico sull'aeroporto di Szombathely per rifornimento.
Budapest 1936
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Montanari |
Renzi
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Pezze' |
Corsi
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Monico |
Romandini
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Chianese |
Carini
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Budapest, 14 Giugno 1936: Giornata dell'Ala.
I piloti della Squadriglia Acrobatica con le autorita' Ungheresi e funzionari
del Consolato Italiano davanti alla Sede locale della FIAT. Da sinistra:
due funzionari Consolato italiano, cap. Viola, Ufficiale dell'Esercito
Ungherese, cap. Rossi, serg. Monico, s.ten. Pezze', serg. Chianese, serg.
Corsi, serg. Carini, serg. Montanari.
(Arch.Montanari) |
Dopo il successo
di Budapest, il Duca d'Aosta, comandante della Divisione Aquila, decide
di affidare alla pattuglia del 4° Stormo il compito di rappresentare
la Regia Aeronautica nelle manifestazioni internazionali e incarica il
capitano Aldo Remondino, da poco arrivato a Gorizia, a comandare la pattuglia
acrobatica. Si rivedono i programmi e l'addestramento acrobatico impostando
la nuova formazione su cinque velivoli più una riserva. Gli allenamenti
dei "magnifici sei", cosi' li chiamano i colleghi, si svolgono dopo
la normale attivita' addestrativa o al tardo pomeriggio dopo la chiusura
dei voli nella piana di Ronchi dei Legionari.
A
sera, dopo la doccia ed un pasto frugale, nella mia cameretta o in un angolino
del circolo ormai semideserto, con i miei ragazzi facevo l'esame critico
della giornata, ricorrendo spesso a quello strano linguaggio uasto dai
piloti di ogni epoca e razza, consistente in rapidi e precisi gesti delle
mani e della testa. Su un foglio di carta erano annotati con scrupolosita'
gli errori commessi, dei quali si analizzavano le cause e si studiava,
quindi, con pazienza certosina, il sistema più rapido per eliminarli.
Cap.
Aldo Remondino
|
La presentazione
ufficiale in volo al Duca d'Aosta della nuova pattuglia avviene in un giorno
di fine agosto: alle 10 precise la formazione e' sul cielo campo di Merna.
Entrata con un passaggio a "cuneo", poi "looping", rientro e "tonneau"
lento a sinistra, trasformazione a "freccia", quindi un altro "looping",
trasformazione a "cuneo" e "tonneau" veloce individuale. A questo punto
la formazione effettua un passaggio in "fila indiana" dove ogni pilota
esegue un "tonneau" veloce a pochi metri da terra, poi cabrata e "frullino"
all'uscita
dell' "imperiale"
e dopo un altro passaggio in "fila indiana" la "gran ruota", ricongiungimento
e "bomba" di cinque velivoli su un obiettivo con tre passaggi e incrocio,
riunione sul capoformazione, passaggio nella figura del "volo folle" e
atterraggio in formazione. "Bravi!" e' quanto dice il Duca d'Aosta al cap.
Remondino dopo la presentazione.
Ravenna, Ottobre 1938. Formazione in volo folle, definita dagli inglesi formazione cinese. (Arch.Agonigi) |
Il 1° luglio la 90^ Sq. cede personale e mezzi al 52° Stormo di Ghedi per costituire la 357^ Sq. La 90^ non viene piu' ricostituita e rimane in posizione quadro sino a tutto il 1937. Ancora in luglio il 4° Stormo partecipa con il cap. Ercolani, il cap. Viola ed il serg. Corsi di riserva, alle Olimpiadi che si svolgono quell'anno a Berlino. Nel programma obbligatorio, Ercolani si piazza all'11°posto mentre Viola al 12°. Nel programma libero Ercolani conquista il 9° posto mentre Viola il 10°. Il 4 agosto i piloti rientrano in Italia facendo scalo tecnico sull'aeroporto di Lipsia.
In Spagna intanto la guerra civile si espande velocemente e il governo di Franco, trovatosi senza aviazione, ottiene l'appoggio dell'Italia che invia prima alcuni trimotori SM..81 poi velivoli da caccia, piloti e specialisti che chiedono di partire volontari. Inquadrati inizialmente nella Legione Straniera spagnola il "Tercio", costituiranno in seguito l'aviazione legionaria. Il 4° Stormo invia verso la meta' di agosto dodici C.R.32 e personale volontario per un totale di dieci ufficiali, quindici sottufficiali e trentadue specialisti. L'impegno dello Stormo nella penisola iberica continuera' per tutto il 1937.
Verso la meta' di agosto, per sopperire alla carenza di piloti anziani ed esperti, impegnati in Spagna, viene istituito in seno allo Stormo il Nucleo di Addestramento al quale vengono destinati i giovani piloti prima dell'assegnazione alle squadriglie. Il materiale di volo e' costituito da un C.R.20 a doppio comando sostituito poi con un Ba.28, due C.R.30 D.C., tre C.R.30 e cinque C.R. Asso. Sistemato logisticamente nell'hangar centrale del quarto, il nucleo e' composto da pochi piloti e specialisti ed e' comandato dal s.ten. Pezze' che mantiene l'incarico fino alla vigiglia della partenza per la Spagna, nel settembre '37 quando gli succedera' il s.ten. Tait Aldo. Nonostante la mancanza di parti di ricambio e il gia' esiguo numero di specialisti il nucleo svolge un'intensa attivita' di volo effettuando nei primi sette mesi 1500 ore di volo per un totale 3837 voli, di cui 400 a doppio comando per partenze ed atterraggi e per acrobazia, 135 decolli, 2166 voli di allenamento e acrobazia solo pilota, 934 formazioni, 202 voli di finta caccia, puntamenti in bianco e tiri reali. Oltre ad addestrare completamente 50 nuovi piloti, con altri 30 ancora in addestramento, il "Nucleo" effettua la transizione, riprese voli e allenamenti ad altri 25 piloti. Per la notevole attivita' svolta nel periodo 15 agosto 1936 - 15 marzo 1937, Pezze' riceve l'encomio del gen. Pricolo comandante della II Z.A.T. e la nomina ad istruttore professionale.
Nella terza decade di agosto il 4° Stormo partecipa con tre velivoli aggregati al 1° Stormo alle manovre nell'Irpinia. Il 4 settembre con il X Gruppo partecipa alle manovre combinate con gli stormi da bombardamento di Ferrara e Vicenza svolgendo azioni protettive su Venezia. Al termine dell'esercitazione si esibisce la formazione acrobatica del quarto. Spettatore d'eccezione il Duca d'Aosta ospite dell'Ammiraglio Comandante in capo la VI Flotta americana, all'ancora in laguna. Dopo un giro di ricognizione a 360° i cinque C.R.32 iniziano l'esibizione con la figura della "gran ruota" dopo un passaggio a pelo d'acqua dei C.R.32 disposti in "fila indiana ", il "tonneau" a cuneo di cinque, il "volo folle" e nel finale la "bomba" eseguita sullo specchio d'acqua della laguna. Lasciata Venezia, Remondino e gregari si dirigono a Treviso per ripetere il programma appena eseguito. Dopo l' atterraggio a Treviso i piloti vengono accompagnati in un locale sul Montello per i festeggiamenti. Il 14 settembrea Gradisca d'Isonzo perde la vita il s.ten. Miliani della 73^ Sq. dopo aver urtato un albero durante una manovra acrobatica a bassa quota.
Nella secondo semestre prosegue l'addestramento sul C.R.32 di numerosi giovani piloti con particolare cura nel volo acrobatico, bellico, anche con tiri reali sul nuovo poligono di Col Grande sul Carso. Viene curato il volo in formazione, con decolli rapidi di squadriglie su allarme, salita e permanenza in quota oltre 7000 metri per 30 minuti per sperimentare l'inalatore d'ossigeno. Si effettuano voli di navigazione, raduni in volo, prove di attacco collettivo e voli notturni con i Ca.100 in dotazione al Reparto. Nello stesso periodo piloti del quarto sono impegnati a trasportare velivoli Ca.100, Ba.28, Ro.37, C.R.32 dalle ditte in Austria e C.R.30 e C.R.32 in Ungheria. Anche la formazione acrobatica di Remondino prosegue intensamente gli allenamenti in vista ad importanti raduni aviatori all'estero, in programma per l'anno prossimo.
A fine anno dei 111 velivoli in dotazione
sono rimasti cinque C.R.Asso, 2 CR.30, trentaquattro C.R.32 e trentadue
C.R.32 bis. Alla consistente diminuzione di velivoli si accompagnano preoccupanti
inefficienze verificatesi sui motori, quali perdite d'acqua dai cilindri
dopo una trentina di ore di funzionamento, perdite ai serbatoi di benzina
e ai radiatori di acqua e di olio, avarie alle tubazioni, rottura di valvole
e di bielle intorno alle sessanta ore con ricadute sulla normale attivita'
addestrativa soprattutto sul volo collettivo di formazioni pesanti: meno
sull'addestramento individuale o in pattuglia.
Gorizia, 9 dicembre 1936. Foto scattata da Biffani sull’aeroporto di Gorizia: imponente schieramento di C.R.32. La foto e'’stata scattata da Sud verso Nord e si riconoscono gli hangar della Ricognizione Aerea e sulla sinistra il Calvario, la chiesa di S.Andrea ed il Sabotino. (Arch.Biffani) |
- 1937 -
Il movimento di personale tra reparti durante tutto il 1936 ha prodotto una forte diminuzione di personale esperto che ha interessato non solo al 4° Stormo ma anche l'intera brigata. L'arrivo di personale giovane, non altrettanto preparato, non migliora la situazione e porta il Reparto a livelli di criticita' preoccupanti. La situazione non migliorera' durante l'anno nonostante la linea di volo venga rinforzata con diciasette C.R.32 e C.R.32 bis; tuttavia il materiale di volo e' destinato a diminuire a quattro o cinque velivoli per squadriglia, con scarsi rifornimenti di parti di ricambio e di motori. Ad aggravare la situazione il ripresentarsi dei problemi gia' riscontrati durante il primo anno di impiego del C.R.32
L'11 febbraio al termine di un volo di acrobazia, il s.ten. Angelo Andriolo della 97^ Sq. nell'eseguire una virata stretta per portarsi all'atterraggio, alla quota di cinquecento metri entra in vite e si abbatte al suolo vicino a Villa S.Giusto riportando gravi ferite in seguito alle quali decedera'. Un altro incidente l'8 marzo: il s.ten. Giuseppe Oreni della 97^ Sq. eseguendo in coppia con un altro C.R.32 una "gran volta" a settecento metri di quota, cade in vite e muore in seguito alle ferite riportate.
Le qualita' del C.R.32 e la notorieta' dello Stormo superano i confini nazionali: molte delegazioni straniere vengono a Gorizia per studiare l'organizzazione e, non di rado, per ricevere istruzione teorico - pratica sul CR.32. In marzo il cinese ten. Lin Wen-K'uei, in aprile il boliviano ten. Alberto Paz Soldan, in agosto lo svizzero cap. Decio Bacilieri, in settembre il cap. Sanoh Rakdham dell'aviazione siamese. L'attivita' dello Stormo e' seguita con attenzione anche dalle autorita' italiane che a piu' riprese, nel corso dell'anno, visitano il Reparto: dal Comandante della 2^ Z.A.T. al Sottosegretario all'Aeronautica e al Capo di Stato Maggiore.
Nel primo trimestre
l'addestramento in volo per i piloti più anziani subisce un rallentamento
a favore della scuola a terra mentre alcuni piloti dello Stormo frequentano
ad Orbetello corsi di navigazione strumentale. Continua invece, anche se
in tono minore, l'addestramento alla caccia, al finto combattimento e al
tiro reale sul poligono di Col Grande.
Il 3 aprile in una
sollenne cerimonia all'Altare della Patria il 4° Stormo assieme ad
altri reparti dell'aeronautica riceve la Bandiera
di guerra seguita sull'aeroporto di Ciampino dalla rivista del Capo
del Governo. Pochi giorni dopo, l'11 aprile a Gorizia il comandante
t.col. Mattei con un'altra cerimonia altrettanto solenne con tutto il Reparto
schierato, consegna la bandiera all'alfiere ten. Marcovich scortato dal
m.llo Cagliari e dal serg.magg. Attanasio.
Gorizia, 11 aprile 1937. Cerimonia per la consegna labari (bandiere di guerra) al 4° Stormo Caccia Terrestre ed al 71° Gruppo Osservazione Aerea. (Arch.Renzi) |
Il 4 aprile la pattuglia
acrobatica di Remondino con cinque C.R.32 è in trasferta a Roma
in occasione dell'annuale della fondazione dell'Aeronautica. Il 9 aprile
visita l'aeroporto di Gorizia-Merna una delegazione di ufficiali della
Marina con a capo il Duca di Spoleto: per dimostrare il grado di addestramento,
il Reparto di proposito non fa intervenire la pattuglia acrobatica bensi'
una formazione di piloti della 91^, 84^ e 73^ Sq. che si esibisce con una
serie di figure acrobatiche. Il 21 maggio la pattuglia parte per Roma con
sei C.R.32 facendo scalo a Forli', per partecipare all'esercitazione a
fuoco del 3 giugno a Furbara.
Gorizia, 9 aprile
1937. Il Duca d'Aosta con il Duca di Spoleto.
(Arch.Ufficio Storico AM) |
Esercitazione
a fuoco
Furbara 3 giugno
1937
Il 1° giugno si svolgono le prove
generali ed il 3 mattina inizia l'esercitazione a fuoco alla presenza di
S.M. il Re, del Capo del Governo, del Duca d'Aosta, del Ministro degli
Esteri, dei Capi di Stato Maggiore del Regio Esercito, della Regia Marina
e della Regia Aeronautica, degli osservatori militari accreditati e della
stampa governativa ed estera. Ospite d'eccezione il Maresciallo von Blomberg
Capo di Stato Maggiore della Wehrmacht. Obiettivo dell'esercitazione distruggere
una base navale con l'affondamento delle navi in porto: il simulacro da
affondare si trova sul litorale laziale. Per primo interviene una formazione
di bombardieri leggeri Ba.65 seguita da due formazioni da bombardamento
e da velivoli da assalto. Terminata l'esercitazione entra in scena la pattuglia
acrobatica del 4° Stormo. Alle 11.30 in punto la formazione di Remondino
si presenta sul poligono con un passaggio a bassa quota a "cuneo" di cinque,
quindi "loopings", "tonneau", trasformazioni in "linea indiana", e a "bastone"
quindi la "gran ruota" e il "volo folle". In finale viene eseguita per
la prima volta lo "spezzone", una figura così battezzata da Pezze'
per analogia alla "bomba" nella quale i velivoli dopo un passaggio in formazione
e tirata su, virano e si trasformano in fila indiana ripassando sullo stesso
punto senza soluzione di continuita' potendo scegliere qualsiasi bersaglio,
anche in settori angusti dove la manovra della "bomba" non può essere
eseguita. Terminata l'esibizione atterraggio a Ciampino e rientro il giorno
5 a Gorizia con scalo tecnico a Forli'.
Sull'aeroporto di Merna, che nel 1936 il 6° Stormo aveva trasferito il 3° Gruppo e aveva costituito una propria pattuglia acrobatica, riprendono gli allenamenti di entrambe le formazioni acrobatiche. Con maestria il cap. Remondino riesce a costruire un programma acrobatico assieme alla pattuglia del 6° Stormo e l'11 giugno, alla presenza del gen. Pricolo, si esibisce a Gorizia la "Super Pattuglia" composta dalle formazioni del 4° e 6° Stormo. Il 20 giugno la pattuglia e' a Budapest per il Raduno Internazionale organizzato per l'inaugurazione del nuovo campo di aviazione di Budaors.
Raduno Internazionale
di Budapest
Budapest 20 giugno
1937
Il 16 giugno tutto e' pronto sull'aeroporto
di Gorizia: tredici C.R.32 della "Super Pattuglia"
aspettano di decollare alla volta di Budapest ma le condizioni meteorologiche
segnalano forti piovaschi sulle Alpi per cui la partenza viene rinviata
al giorno dopo. Nel pomeriggio del 17, un ricognitore in volo sulle Alpi
segnala la schiarita e il magg. Chiesa, capo missione, d'accordo con i
due capi formazione decide per la partenza; dopo ottantacinque minuti la
formazione raggiunge l'aeroporto di Szombathely. Il giorno dopo trasferimento
a Budapest-Budaors. Domenica 20 il Reggente Horty inaugura ufficialmente
l'apertura al traffico internazionale dell'aeroporto di Budaros, quindi
inizia la grande manifestazione aerea di fronte ad oltre centomila gli
spettatori. Per primi si esibiscono tre alianti ungheresi che, lavorando
isolati su tre zone distinte dell'aeroporto, dopo una serie di "loopings
", di "fieseler " e di "imperiali " atterrano in formazione. Segue l'esibizione
di nove Messerschmitt dello Stormo "von Richthofen" al comando del cap.
Janson. I tedeschi presentano una formazione pesante con poche trasformazioni
e larghi rientri. Subito dopo la pattuglia acrobatica austriaca al comando
del t.col. Muller con sette C.R.32.
Budapest, 18 giugno 1937. La pattuglia
acrobatica del 4° e 6° St.. Dietro ai C.R. 32, uno Junkers Ju.
52/3m della Lufthansa
(Arch.Agonigi) |
Gli italiani decollano per ultimi in formazione serrata lavorando tutti insieme nelle prime figure poi la formazione si divide in due pattuglie, 4° e 6° Stormo, continuando il programma e intercalandosi nelle figure acrobatiche senza tempi morti tra un'esibizione e l'altra. Alla fine, dopo il ricongiungimento in un'unica formazione, la "bomba" con il passaggio di dieci CR.32 che si intrecciano sulla pista, il passaggio a "doppio cuneo ", il "volo folle" e l'atterraggio in formazione di 5 + 5
4° STORMO
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||||
Montanari |
Renzi
|
|||
Pezze' |
Romandini
|
6° STORMO
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Agonigi |
Borgogno
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Zorn |
Castelletti
|
Budapest, 20 Giugno 1937. Meeting Internazionale. In piedi da sinistra: Agonigi (1°), Baschirotto (2°), Remondino (5°), Pezze' (6°). Accosciati da sinistra: Zorn (1°), Romandini (2°), Renzi (3°), Montanari (4°). In secondo piano i C.R. 32 della Pattuglia Acrobatica del 4° Stormo. (Arch.Montanari) |
Ero
alle prime uscite nella nuova veste di pilota "nazionale" e non posso dimenticare
quel passaggio a doppio cuneo di cinque. Eravamo piuttosto bassi
ed io, 2° gregario di sinistra, pur controllando il parametro sul CR.32
di Montanari, che stava alla mia destra, diedi uno sguardo a sinistra e,
vedendo quella marea di gente e di fazzoletti, sentii un brivido corrermi
il filo della schiena. Fu un attimo. E la mente, gli occhi, l'anima ritornarono
ai parametri, alle trasformazioni, alle figure acrobatiche ..... Ma la
gente la vedo ancora ...
S.ten.
V.Pezzè
|
Il 26 giugno le formazioni rientrano a Gorizia per ripartire pochi giorni dopo, il 19 luglio, alla volta di Zurigo facendo scalo tecnico sull'aeroporto di Bresso, per partecipare al 4° Raduno Aereo Internazionale.
4°
Raduno Aereo Internazionale di Zurigo
Zurigo 24 / 25 luglio
1937
Tredici le nazioni partecipanti: Austria,
Belgio, Cecoslovacchia, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Italia,
Olanda, Polonia, Svezia, Svizzera, Ungheria. Nelle giornate che precedono
l'inizo del raduno, i capo formazione Remondino e Borzoni si rendono conto,
osservando gli allenamenti delle altre pattuglie, che il proprio programma
composto da nove (12) trasformazioni è insufficiente rispetto alla
formazione dei ceki, che in venti minuti eseguono ben sedici trasformazioni.
Viene rivisto il programma e aggiunte nuove figure. Sabato 24 luglio incomincia
la competizione con la presentazione del programma libero. L'Italia interviene
dopo Inghilterra e Francia. Decollo in formazione di dieci, per poi rompere
in due formazioni di cinque e ritornare ancora in dieci. La formazione
italiana si classifica al quarto posto penalizzata dall'anomalo comportamento
del giudice italiano che giudica piu' che mediocre il programma presentato.
Il 1° posto si aggiudica la Cecoslovacchia, il 2° la Francia e
il 3° l'Inghilterra. Il giorno dopo la prova obbligatoria. Per sorteggio
gli italiani si esibisco penultimi mentre chiude la manifestazione la formazione
dei ceki. Le pattuglie di Jugoslavia, Austria e Romania presentano un programma
di nove trasformazioni limitate allo spostamento di un solo velivolo. Insufficiente
anche il programma delle formazioni inglese e francese con dodici trasformazioni.
Ma non e' tutto, la formazione francese su nove Morane 250, per imitare
in decollo gli italiani si allinea in formazione di "cuneo" e nella corsa
d'involo due velivoli rischiano di venire a collisione e di conseguenza
rinunciano al decollo.
Zurigo, 24 - 31 luglio 1937. 4° Raduno Aereo Internazionale. Il magg. Raverdino, capo missione al centro (5° con berretto) con a fianco due ufficiali svizzeri. I componenti della Pattuglia Acrobatica: cap. Remondino (7°), s.ten. Pezze’ (2), serg.m. Montanari (1°), serg. Renzi (5° a terra), serg. Romandini (4°), serg. Tonello, cap. Borzoni, ten. Borgogno, serg. Castelletti (4° a terra), serg. Agonigi, serg. Zorn, serg. Stabile. (Arch.Renzi) |
La pattuglia italiana presenta il nuovo programma di ventitrè (24) figure: allineamento di dieci C.R.32 a "cuneo", decollo in formazione di "cuneo" di dieci, passaggio in "linea di fronte", passaggio a "doppio cuneo", passaggio a "triangolo", passaggio a "triplo cuneo", passaggio a "triangolo rovescio", passaggio a "freccia", passaggio in "ala destra", passaggio a "X", passaggio a "T", passaggio a "H", passaggio a "Y", passaggio a "I ", passaggio a "bastone", passaggio in "ala sinistra", passaggio ad "aquilone", passaggio a "rombo", passaggio a "rettangolo", passaggio a "doppia linea di fronte di 5", passaggio a "cuneo di 5 in linea di fronte", passaggio a "cuneo stretto", passaggio a "elisse", passaggio a "greca", passaggio nella "figura folle" atterraggio in formazione di "cuneo di 10"
4° STORMO
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Montanari |
Renzi
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Pezze' |
Romandini
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6° STORMO
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Agonigi |
Borgogno
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|||
Zorn |
Castelletti
|
A seguire la pattuglia cecoslovacca con il numero di figure più elevato dopo gli italiani: quattordici contro le ventitre' (24) di Remondino e Borzoni. Al termine delle prove, la giuria da' un giudizio omogeneo ad eccezione del giudice cecoslovacco, il solo a dare punteggio pieno alla propria formazione. La classifica definitiva vede al 1° posto la pattuglia cecoslovacca, al 2° a 1/2 punto, quella italiana, al 3° la francese, al 4° l'inglese, al 5° la polacca e al 6° quella rumena. Cinque giorni dopo Remondino, Pezze' e Borzoni si esibiscono in un finto combattimento. Il 31 luglio i C.R.32 italiani si esibiscono collettivamente chiudendo la manifestazione internazionale. Domenica 1° agosto piloti e specialisti accompagnati dal gen. Porru, sono ospiti d'onore alla Casa d'Italia a Zurigo; il 4 agosto la missione italiana rientra a Gorizia facendo scalo tecnico a Bresso.
A Gorizia intanto il serg.m. Ovidio Balducci della 96^ Sq. perde la vita in un incidente aereo il 3 luglio. Il suo C.R.32 in fase di atterraggio urta contro una macchina livellatrice a limite campo: l'impatto provoca l'incendio del velivolo che si schianta a terra. Il pilota ferito gravemente viene rasportato all'ospedale militare dove muore poco dopo. Il 16 luglio nove C.R.32 vengono rischierati sull'aeroporto di Treviso per partecipare alle manovre con i reparti dell'Esercito, mentre il 2 agosto altri velivoli del 4° Stormo partecipano assieme a quelli del 1° Stormo alle esercitazioni della Divisione Celere e della Divisione Motorizzata "Po" a Conegliano.
Il 5 e 6 agosto ancora
due lutti. Nel primo perde la vita il s.ten. Paolo Lentini dell'84^ Sq.
che, nell'eseguire una virata subito dopo il decollo con un C.R. Asso,
entra in vite e urta violentemente il suolo. Nel secondo a perdere la vita
e' il serg. Cesare Canciani dell'84^ Sq. che disponendosi all'atterraggio
con un Ro.41, urta con l'ala destra un pilone dell'alta tensione al limite
del campo, rovesciandosi e precipitando al suolo. Il pilota gravemente
ferito viene trasportato all'ospedale militare di Gorizia dove muore pochi
giorni dopo. Il 6 agosto due formazioni di cinque C.R.32 ciascuna assieme
a venti C.R.32 e dodici S.81 di altri stormi, prendono parte alla sfilata
aerea su Conegliano in occasione della rivista dell'Esercito per la fine
delle manovre veneto - emiliane. Il 3 settembre la principessa di Piemonte
ed altre personalita' sono in visita all'aeroporto di Gorizia e Remondino,
in onore dell'augusto ospite, fa esibire la pattuglia acrobatica con i
cinque C.R.32. Quattro giorni dopo al ristornate Boschetti di Tricesimo
(UD), i piloti dello Stormo, reduci dalla Spagna e dalle manifestazioni
di Budapest e Zurigo, festeggiano con un pranzo in loro onore.
Gorizia, 1937. Visita all'aeroporto della
principessa di Piemonte e del Duca Amedeo d'Aosta. La principessa stringe
la mano a Romandini. Da sinistra: Pezze', ....., Romandini, Montanari.
(Arch.Renzi) |
Il 15 settembre al
4° Raduno a Mantova viene inviato un Ro.41 pilotato da Pezze' reduce
da un incidente di volo su un C.R.30 del Nucleo Addestramento. Durante
un volo di addestramento si rompe il perno che unisce le due parti della
gamba di forza destra: Pezze' riesce ugualmente ad atterrare malgrado la
ruota destra incidentata, adagiandosi sulla semiala inferiore destra. Il
27 ottobre in un'altro incidente, muore il serg. Osvaldo De Lotto della
91^ Sq.: in un volo acrobatico con il C.R.32 durante una virata a sinistra
si imbarca e precipita a un chilometro dal campo decedendo all'istante.
L'anno si conclude con il commiato da Gorizia del Duca d'Aosta. La cerimonia
si svolge il 6 dicembre sull'aeroporto di Gorizia - Merna; sei giorni dopo
il Duca, nominato Vicere' d'Etiopia, lascia il comando della Divisione
Aquila.
Dopo la colazione al circolo
il Duca parti' in macchina per il castello di Miramare accompagnato dalle
autorità aeronautiche piu' elevate. Fu allora che si verifico' un
episodio che dimostra quale profondo affetto Amedeo di Savoia avesse suscitato
fra i piloti negli anni di permanenza sull'aeroporto di Merna. Ricorda
Baylon che egli e gli altri piloti corsero ad aprire le aviorimesse, tirarono
fuori tre C.R.32 e cosi' come erano in divisa decollarono e si portarono
sul corteo di macchine che raggiunsero poco prima di Miramare. Le nubi
bassissime non impedirono di eseguire una serie di loopings quasi
radenti, mentre il Duca si sbracciava dalla terrazza a salutarli. La sera
in cui il Duca d'Aosta lascio' la citta', tutto lo Stormo era ad attendere
il suo treno a Monfalcone, la prima stazione di sosta dopo Trieste, e la
commozione del Duca per l'inaspettato saluto fu evidente.
da: " Quelli
del cavallino rampante" di A.Duma
|
Gorizia, 193?. interno hangar 4° Stormo. Chianese (4°, sulla sedia a sdraio in tuta bianca). Il 5° e’ un ufficiale straniero in visita a Gorizia (Arch.Romandini) |
Alla fine del 1937, a seguito delle disposizioni ministeriali per la regolamentazione dei segni e dei distintivi di Reparto, la corona ed il nodo sabaudo vengono dipinti sui distintivi di fusoliera di entrambi i Gruppi. Il 12 dicembre il Duca nel congedarsi da Gorizia, riceve in dono dal personale una statuetta recante nel piedistallo il cavallino rampante bianco in campo nero sormontato da corona e nodo sabaudo.
- 1938 -
E' un anno particolarmente impegnativo che deve fare i conti con la cronica carenza di materiali. La linea di volo, dopo la dismissione dei C.R.20 D.C. ed i C.R.Asso, e' composta da trentuno C.R.32 e 32 bis, tre C.R.20 e sette Ro 41 del Nucleo Addestramento. In marzo dopo la partenza per l'A.O.I. del ten. Tait, capo Nucleo Addestramento, il Nucleo cessa l'attivita'. La situazione alle squadriglie si fa sempre piu' gravosa: il numero di velivoli e' ridotto della meta' mentre continuano ad arrivare nuovi giovani piloti da addestrare con la conseguenza che le ore di volo disponibili sono limitate dall'impegno di uomini e mezzi in A.O.I. L'impegno primario e' fornire piloti ai reparti dell'aviazione legionaria indirizzando l'addestramento alla finta caccia, all'acrobazia individuale e collettiva per la piena padronanza del velivolo.
Il 1° gennaio viene ricostituita la 90^ Sq., mantenuta in posizione quadro dal 1° luglio 1936.
In marzo due incidenti senza gravi conseguenze per le persone: il 15 marzo il s.magg. Colombina della 96^ Sq. in un atterraggio fuori campo mette fuori uso il suo C.R.32. Il 22 il cap. Fiacchino comandante della 90^ Sq. in volo con il s.magg. Luigi Iellici su un Ro.41 D.C. atterra fuori campo capottando in seguito alla rottura della pompa della benzina. Alla fine di aprile un altro incidente, questa volta con esito mortale: il s.ten. Renzo Miliani della 90^ Sq. durante un volo acrobatico sul C.R.32 investe dal basso il C.R.30 D.C. del m.llo Albino Cagliari con a bordo il s.ten. Lino Balista. L'equipaggio del C.R.30 riesce a lanciarsi con il paracadute mentre Miliani, probabilmente ferito nell'impatto, resta nel velivo precipitando con esso. In maggio il 4° Stormo assieme ad altri reparti della regia aeronautica, deve presenziare a Furbara per la visita in Italia del Cancelliere del III Reich. Le formazioni del 1°, 3° e 6° Stormo si portano sull'aeroporto di Gorizia da dove, il 26 aprile assieme alla formazione del 4° Stormo, decollano alla volta di Ciampino con scalo tecnico a Forli' dove ad aspettarli c'e' il Duca d'Aosta, ora Vicere' d'Etiopia. Il giorno successivo la super formazione decolla dall'aeroporto forlivese "portati" dal Duca con il suo Ghibli CA 309. Durante il trasferimento a causa di un'avaria al motore, Agonigi e' costretto ad un atterraggio di fortuna riportando danni al mezzo: il pilota proseguira' in treno per Roma.
Operazione H
Poligono di Furbara
8 maggio 1938
Con la notizia della
visita in Italia del Cancelliere del III Reich, lo SMA dirama ai Comandi
della 1^ e 2^ Zona Aerea, l'ordine di organizzare presso i sottoposti Reparti
(3°, 6°, 1° e 4° Stormo) una super pattuglia acrobatica.
Al comando del "pattuglione" viene designato il magg. Aldo Remondino del
4° Stormo e l'aeroporto di Gorizia viene scelto come base di rischieramento
per i ventotto C.R.32. La formazione del 3° Stormo raggiunge Gorizia
mentre quella del 1° Stormo fa la spola tra Campoformido e Gorizia.
In marzo incominciano le prove con un programma acrobatico appositamente
studiato e adattato ad una formazione pesante di ventotto velivoli. L'inizio
presenta alcune difficolta': in atterraggio a Gorizia il s.magg. Mariani
investe il piano fisso di sinistra e un pezzo di timone del C.R.32 del
serg. Bedeschi; i serg.m. Renzi e Romandini nell'eseguire un looping si
toccano con l'ala senza riportare danni. Il 13 aprile nel cielo di Ronchi,
alla sommita' del looping di ventotto velivoli, il serg.m. Montegnacco
primo gregario sinistro del 1° Stormo, viene in collisione con il C.R.32
del cap. Brambilla: ne segue una crambola. Il velivolo di Renzi urta l'estremita'
alare dei piani di coda di Remondino, Romandini secondo di destra, urta
con l'ala del proprio velivolo i piani di coda di Renzi. I C.R.32 di Montegnacco
e Brambilla entrano in vite precipitando a terra. Il cap. Brambilla si
salva lanciandosi con il paracadute mentre Montegnacco perde la vita nello
schianto. Per motivi di salute infine, i m.lli Carestiato e Maraschi non
continueranno gli allenamenti.
4°STORMO
|
||||||
Montanari |
Renzi
|
|||||
Pezze' |
Romandini
|
|||||
Chianese |
Attanasio
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1°STORMO
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||||||
Cappelli |
Farina
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|||||
Peselli |
Sbrighi
|
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Scuffi |
Mascellani
|
3°STORMO
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Bedeschi |
Dragoni
|
|||||
Mariani |
Bocconi
|
|||||
Pongilupi |
Giussani
|
6°STORMO
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||||||
Pesce |
La Ferla
|
|||||
Agonigi |
Minguzzi
|
|||||
Zorn |
Castelletti
|
In previsione della Manifestazione Aerea sull'aeroporto di Furbara dell'8 maggio 1938, in occasione della visita del Cancelliere tedesco, i vertici dell'Aeronautica decidono di includere un'esibizione acrobatica di una super formazione di 28 CR 32, composta dalle pattuglie acrobatiche di quattro Stormi, il 1°, 4°, 3° e 6°. Gli allenamenti cominciano un mese prima e vengo assegnato alla pattuglia del 4° Stormo. Le pattuglie del 3° e 6° Stormo sono trasferite per l'occasione nell'aeroporto di Gorizia dove però non è possibile allenarsi perchè il traffico di velivoli è già’ notevole. Viene deciso così che le quattro Squadriglie si alleneranno sul cielo dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari, dove il 4°, 3° e 6° Stormo si porteranno in volo da Gorizia e il 1° Stormo da Campoformido. Il 13 aprile tutte le Squadriglie atterrano a Ronchi dei Legionari ed il cap. Aldo Remondino tiene il briefing sulle manovre da eseguire. Per ogni Stormo c'è uno specialista che interviene per le normali operazioni di assistenza tecnica. Per il 4° Stormo c'è il serg. Enzo Vosca, che giunge direttamente da Gorizia con Ca 100 pilotato dal serg. Vittorio Romandini. Quel giorno Romandini doveva essere il gregario esterno di destra di Remondino ma non si sente molto bene ed è sostituito da un collega mentre a lui viene assegnato il compito meno impegnativo di pilotare il Ca 100 con a bordo specialisti e ricambi. Sono previste due missioni al giorno e tra l'una e l'altra i velivoli debbono essere controllati e riforniti di liquido refrigerante del radiatore, gli specialisti scherzosamente dicono che il CR 32 consuma più "acqua" che benzina. Di carburante non ce n'è bisogno grazie alla capacità dei serbatoi. La super formazione è comandata da Remondino che ha la fama di essere un eccezionale Capopattuglia, dopo la guerra diverrà Capo di Stato Maggiore. Io sono il gregario "esterno" sinistro della pattuglia di Remondino. Guidare una simile formazione sarebbe un'impresa impegnativa oggi, figuriamoci per quei tempi con dei velivoli senza radio, con poca potenza, con l'effetto "coppia dell'elica" che li rendeva instabili e richiedeva un continuo lavoro di pedaliera ad ogni variazione di potenza e velocità. Sull'aeroporto di Ronchi è una bella giornata ed iniziamo ad allenarci, le quattro pattuglie sono disposte a "rombo", la pattuglia del 4° Stormo di Remondino guida la formazione, alla sua sinistra ed alla sua destra, leggermente indietro, le pattuglie del 1° e 3° Stormo. Dietro, a chiudere la formazione a rombo, la pattuglia del 6° Stormo. Tutto va bene fino all'esecuzione del looping. Remondino, in testa alla formazione, sorvola il Carso da Est verso Ovest ed inizia una picchiata per prendere velocità, puntando l'aeroporto di Ronchi, lo sorvola a circa 80 metri ed in fondo al campo comincia a cabrare per ripetere una manovra già provata in precedenza. Quando la formazione ha superato la posizione verticale e manca poco alla sommità della manovra, a circa 300 metri, la pattuglia del 1° Stormo, al comando di Brambilla, si avvicina a quella di Remondino, Mascellani, gregario esterno destro della pattuglia di Brambilla, viene "spinto" di conseguenza verso destra ed è oramai a pochi metri da me che sono il più esterno sulla sinistra di Remondino. Brambilla se ne rende conto e per correggere ha uno scarto a sinistra e Bruno di Montegnacco, suo gregario di sinistra, che volava molto "stretto", ala dentro ala, non riesce ad evitare la collisione. Nè io nè gli altri piloti ci accorgiamo immediatamente di quello che sta avvenendo perchè siamo impegnati a mantenere la formazione ed ognuno tiene la testa girata lateralmente con l'occhio incollato al suo leader. Nel frattempo siamo già in volo rovescio, a testa in giù, e Remondino, che ha notato con la coda dell’occhio la collisione, istintivamente si sposta a destra ed entra in collisione con Renzi che a sua volta investe il velivolo alla sua destra. Tonello, Montanari ed io ci troviamo in mezzo al caos ed è un miracolo che non ci investiamo l’un l’altro. Sono ancora rovescio e con il muso verso il basso. Con tutto motore "dentro" mi giro e, con il timore di entrare in collisione da un momento all’altro, cabro violentemente per tirarmi fuori al più presto dalla baraonda di velivoli impazziti. La formazione si rompe ed i velivoli schizzano in tutte le direzioni. Brambilla si lancia con il paracadute mentre di Montegnacco ritarda il lancio per tentare di riprendere il controllo del velivolo ma quando lo fa è troppo tardi, tocca il suolo con il paracadute non completamente aperto e muore nell'impatto. Mentre ero ancora a testa in giù ricordo di aver intravisto dei rottami che volavano ed i due velivoli già a terra, avvolti dalle fiamme, il tutto si è svolto in pochi secondi. Gli specialisti che attendono il rientro dei velivoli dentro una baracca di legno con l'orecchio allenato, sentono subito dalle "smotorate" che qualcosa di grave sta accadendo e si precipitano fuori: i due velivoli sono già a terra in fiamme. Brambilla sta per toccare terra col paracadute mentre di Montegnacco si è già schiantato a terra. Remondino atterra poco dopo con il velivolo seriamente danneggiato. Fra i primi a prestare soccorso a terra il pilota collaudatore dei Cantieri aeronautici di Monfalcone, Mario Stoppani, che porta ancora i segni delle ustioni a seguito dell'incidente in Atlantico nel quale ha perso la vita, con il resto dell'equipaggio, il cap. Mario Viola che si trovava a bordo come passeggero. I velivoli della formazione oramai scomposta rientrano "sciolti" all'aeroporto di Gorizia e Campoformido dove immediatamente intuiscono il dramma. Con la perdita di Bruno di Montegnacco il 1° Stormo perde uno dei più valorosi piloti. In suo ricordo, la famiglia farà stampare un breve diario delle sue azioni in Spagna del quale conservo ancora una copia. |
L' 8 maggio alla
presenza di S.M. il Re d'Italia, il principe di Piemonte, il Capo
del Governo, i Capi di Stato Maggiore italiani e tedeschi, ufficiali Superiori
e Inferiori della Regia Aeronautica e della Luftwaffe, gli Addetti Militari
stranieri e la stampa, la "Super Pattuglia" apre l'esercitazione con la
presentazione della "croce uncinata" eseguita da ventisei velivoli. Segue
il rientro, trasformazione, passaggio delle quattro Squadriglie "a bastone",
in file parallele, "botte", trasformazione e la pattuglia rientra con due
Squadriglie in "fila indiana" e le altre due a "doppio cuneo". Quindi la
prima formazione effettua dei "tonneau" individuali a bassa quota,
"l' imperiale" e una picchiata con due giri di vite. La seconda formazione
presenta una serie di "looping" in formazione di "doppio cuneo" e di "freccia".
Rientro della prima pattuglia che presenta una "tripla ruota" e, tempo
per il ricongiungimento, la formazione del 6° Stormo si esibisce nel
"tonneau" simultaneo di sette velivoli. In finale il "looping" di ventuno
più sette velivoli. Dopo la presentazione acrobatica, sfilano sul
cielo campo quattrocento velivoli, fatti partire su allarme dagli aeroporti
della Toscana, del Lazio e della Campania. Ritornano quindi i ventotto
C.R.32 della formazione acrobatica disposti a "fascio littorio". Segue
un'azione di bombardamento da parte di bombardieri leggeri e pesanti e
in chiusura la super pattuglia si esibisce nella figura del "volo folle"
con trentadue velivoli (ventotto più quattro riserve). Il
10 maggio le formazioni rientrano a Gorizia.
Rientrati a Gorizia
non c'e' tempo da perdere: designati assieme alla pattuglia del 1°
Stormo a partecipare a Belgrado all'Esposizione Aeronautica Internazionale
del 4 giugno, Remondino si mette subito al lavoro.
Gorizia 1942-1943, Scuola Caccia: glistruttori di volo, Costigliolo (1°), Bandini (2°) e Romandini (3°) davanti all’hangar della 90^ Squadriglia. In secondo piano, tra Bandini e Romandini, il s.ten. Paolo Berti. (Arch.Bandini) |
4° STORMO
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Montanari
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Renzi | |||
Pezze'
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Romandini |
1° STORMO
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Peselli
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Farina | |||
Scuffi
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Sbrighi |
Il 19 giugno lo Stormo
invia trenta velivoli sul Montello per l'annuale commemorazione dell'asso
della prima guerra mondiale F.Baracca. Nel primo semestre vengono effettuati
presso lo Stormo numerosi lanci di siluro con un SM.79, per l'esecuzione
di alcune prove tecniche richieste dal Ministero che aveva provveduto ad
assegnare al 4° Stormo un velivolo da bombardamento appositamente modificato.
Vi effetuano il passaggio Bonzano, Meille, Larsimont, e Lucertini. Inoltre
la linea di volo viene gradualmente rinforzata con nuovi velivoli, C.R.32
quater (si differenziano dalla versione "bis" per il ritorno alle sole
due 12,7 nel muso, per qualche irrobustimento strutturale e per la strumentazione
modificata). Durante l'anno inoltre, il Reparto ricevera' 34 velivoli di
questo tipo, oltre a due C.R.32 bis (differenzia dalle altre versioni per
le speciali marmitte sugli scarichi per permettere la caccia notturna),
due C.R. 30 D.C. un Ca. 100.
Gorizia, 1938. Guglielmo Biffani davanti ad un C.R. 32 bis della 73^ Squadriglia. Da notare le due speciali “marmitte” sugli scarichi dei motori per permettere la “caccia notturna”. (Arch.Biffani) |
In giugno scatta l'allarme per possibili azioni dei ribelli spagnoli sul territorio italiano; il 28 lo Stato Maggiore emana l'ordine di costituire la Squadra "R" per contrastare in caso di necessita', attacchi aerei alle città costiere italiane. Al comando del gen. Pricolo e' costituita da quattro stormi da bombardamento 16°, 18° ,32° e 36°e uno da caccia, il 4° Stormo che restano in attesa nelle loro sedi. Rientrata l'emergenza, il 20 agosto viene emanato l'ordine di scioglimento della Squadra "R" Il 1° luglio con la costituzione del Comando II^ Squadra Aerea affidato al gen. Pricolo, viene soppresso il Comando della III^ Brigata. Il 4° Stormo assieme al 1°, 6° e 50° è posto alle dipendenze della 1^ Divisione Aerea. L'8 luglio perde la vita il ten. Franco Comelli della 91^ Sq. mentre decolla con un C.R.32 quater dal campo di Foligno, a seguito della collisione con un traliccio di una linea elettrica. Tra i mesi di marzo e luglio proseguono gli arrivi a Gorizia di piloti stranieri per l'addestramento presso il 4° Stormo su velivolo C.R.32: in marzo i s.ten. venezuelani Gonzales Viva, Miguel De La Rosa e Mendez Moises; in giugno i s.ten. venezuelani Carlos Maldonado e Pablo Croce ed infine in luglio, i cap. rumeni Isaia Popovici e Sthefan Stojan. Il 14 agosto cinque velivoli della 97^ Sq. partecipano al Raduno di Asiago esibendosi in un programma acrobatico, alla fine dell manifestazione di volo a vela. Nello stesso mese il serg. Renzo Bartolomasi della 91^ Sq., da poco al Reparto, e' costretto ad abbandonare il suo C.R.32 bis rimanendo leggermente ferito. In settembre lo Stormo e' designato, assieme agli altri Reparti della 2^ Squadra Aerea, ad un'importante servizio di polizia aerea in occasione della visita del Capo del Governo nella Venezia Giulia. Il 4° Stormo partecipa con due pattuglie di tre velivoli schierati a Gorizia dal 18 al 21 settembre e a Vicenza dal 27 al 29. Il giorno 21, sull'aeroporto di Treviso in occasione dell'inaugurazione ufficiale, 40 velivoli dello Stormo vengono passati in rassegna dal Capo del Governo. Nella circostanza i Reparti si esibiscono in un unico pattuglione acrobatico composto da tre formazioni di cinque velivoli. Purtroppo durante un tonneau lento il secondo gregario di sinistra della pattuglia del 4° Stormo, portata dal cap. Larsimont che aveva con se Tonello, Biffani, Romandini e Renzi, e' costretto ad abbandonare la formazione seguito dagli altri. Il gregario, uno dei migliori dello Stormo, aveva dovuto sostituire all'ultimo momento il titolare, Pezze', assente suo malgrado al momento della partenza della pattuglia. Il 23 settembre lo Stato Maggiore dirama l'ordine telefonico a tutti i reparti della 2^ Squadra Aerea di attivare le disposizioni relative al "periodo di sicurezza" Il 30 dello stesso mese viene diramato l'ordine di cessato allarme. Pochi giorni dopo, il 6 ottobre, a causa del verificarsi di tensioni politiche in Europa, arriva l'ordine al 1° e 4° Stormo di approntarsi in assetto da guerra per un possibile trasferimento in Ungheria. L'11 novembre l'ordine viene revocato ma il 19 alle ore 23, arriva improvvisa la comunicazione telefonica del Gabinetto del Ministro di approntare durante la notte i due stormi da caccia in modo che i due reparti siano pronti a partire per l'Ungheria: il 1° Stormo deve essere pronto alle nove del mattino del 20 novembre ed il 4° Stormo alla stessa ora del giorno successivo. Nonostante l'ordine fosse pervenuto nella notte precedente il giorno festivo e quindi con un'alta percentuale di personale in permesso, i due stormi portano a termine le operazioni nel tempo prescritto. Il 4° Stormo schiera quarantanove C.R.32 e cinque Ca.133 per un totale di sessantatre piloti. Le avverse condizioni del tempo sulla rotta sconsigliano la partenza la quale viene più volte rinviata. Il 25 novembre il Sottosegretario di Stato per l'Aeronautica comunica telefonicamente il cessato allarme.
L'ultima decade di settembre si chiude con due incidenti: il 25, il s.ten. Baschiera della 97^ Sq. riesce abilmente ad atterrare senza danni per il velivolo nonostante una grave avaria al mezzo. Diverso invece l'esito dell'incidente accorso al serg. Carlo Bianchi della 91^ Sq.; durante un volo di addestramento con il C.R.32 urta violentemente il terreno decedendo all'istante.
In ottobre con l'assegnazione alle squadriglie di cinque Ca.133 per il trasporto personale, viene costituita la Sezione Trasporti del 4° Stormo. Il 15 dello stesso mese gli aeroporti di Campoformido e Merna cambiano denominazione, rispettivamente in Udine e Gorizia. Sette giorni dopo in un incidente di volo perde la vita il s.ten. Gastone Gal della 96^ Sq.: investito dal gregario di sinistra il suo C.R.32 Q entra in vite precipitando a terra. Il 2 novembre l'alfiere ten. Bruno Zavadlav con la bandiera di guerra dello Stormo partecipa al raduno delle bandiere di Vittorio Veneto per celebrare il ventennale della Vittoria. Il 4 novembre è a Roma per la cerimonia conclusiva.
Negli ultimi mesi
del '38 rientrano scaglionati gli aviatori italiani dell'Aviazione Legionaria.
Tra questi il cap. Ernesto Botto che a causa dell'amputazione di una gamba
in seguito alle ferite riportate in un combattimento aereo, deve rinunciare
al pilotaggio. Non rassegnato, Botto anziche' ritornare alla natia
Torino per la convalescenza si reca subito a Gorizia dove sa' che puo'
contare su amici fidati. Una mattina di ottobre il s.ten.Pezze' assieme
al cap. Botto nell'insolito ruolo di "allievo" decollano dal campo di Gorizia
su un C.R. 30 biposto della 73^ Sq. appositamente modificato. Dopo
la prova di conduzione in volo eseguita in maniera magistrale, l'atterraggio
da manuale. A questo punto non resta che rivolgersi alle autorita' superiori
per la riabilitazione al pilotaggio. Il gen. Illari è contrario
al reinserimento nel ruolo navigante. Il Capo di Stato Maggiore, gen.a.a.
Giuseppe Valle propone di passare ai bombardieri. Botto replica dimostrando
che in caso di abbattimento, da un bombardiere non avrebbe scampo viceversa
dalla carlinga di un caccia basterebbe mettersi in volo rovescio e lasciarsi
cadere. La tesi convince l'alto ufficiale e autorizza il cap. Botto a volare
con l'istruttore. Non esistendo pero' una normativa che disciplina il volo
a doppio comando, il gen. Valle promuove una legge che viene varata in
una settimana. Rientrato a Gorizia, Botto prende il comando della 73^ Sq.
e si rassegna a volare secondo le disposizioni superiori. Passato un mese,
torna al monoposto e assieme all'amico Pezze' riprende l'addestramento
acrobatico con il C.R.32. Riacquistata la piena padronanza del velivolo,
assieme a Pezze' organizza una prima pattuglia acrobatica di sei elementi
(Dallari, Montanari, De Campo e Biffani) ai quali si aggiungono in un secondo
tempo il ten. De Campo, i m.lli Ranieri e Ruffilli, il serg. Stauble. La
pattuglia decolla all'alba per provare il programma acrobatico e per questa
abitudine di lavorare alle prime luci del giorno, al 4° Stormo la formazione
acrobatica della 73^ Sq. e' soprannominata la "Pattuglia Aurora".
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Pezzè |
Renzi
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Montanari |
Dallari
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DeCampo |
Ranieri
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Biffani |
Ruffilli
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A fine anno il numero
di velivoli dello Stormo e' pressoche' equivalente alla normale dotazione:
cinquantadue C.R.32 bis e quater, due C.R.30D.C., cinque Ca.133, sei Ro.41,
un Ba.28 e un Ca.100
- 1939 -
L'anno inizia con
una serie di incidenti di volo: il 10 gennaio durante un allenamento acrobatico
a bordo di un C.R.32 Q, il serg. Bruno Franceschinel della 97^ Sq. perde
la vita a causa di una manovra errata. Un mese dopo, il 10 febbraio, il
s.ten. Vaccari con grande maestria riesce a riportare a terra il proprio
velivolo in fiamme riuscendo, una volta atterrato, a domare con mezzi di
fortuna l'incendio. Sempre nei primi mesi dell'anno inizia l'addestramento
al volo notturno su Ro. 41 D.C. e monoposto.
Gorizia, 1939. Coppia di C.R. 32 in atterraggio in direzione Ovest. Sullo sfondo gli hangar del 4° Stormo, in primo piano il vialetto che conduce dagli hangar al Comando di Stormo. Sulla sinistra si intravede il muro di recinzione che fiancheggia la strada statale. In fondo, la chiesa sul colle di San Grado. (Arch.Oblach) |
Il 28 marzo, i reduci dello Stormo dalle O.M.S. partecipano a Roma, alla presenza del Capo del Governo, alla cerimonia per la ricorrenza della fondazione dell'Arma e il giorno dopo termina la guerra di Spagna. L'impegno del Reparto e' stato notevole: novantasette piloti, dei quali otto caduti e di questi sei decorati con M.O. due con M.A. e una M.O. a vivente, quella del cap. Botto. Degli altri piloti non tutti torneranno al 4°,Stormo. Anche la partecipazione degli specialisti e' stata notevole: cento uomini a molti dei quali vengono riconosciuti meriti di guerra. Alla fine di marzo il Reparto e' chiamato ad assolvere ad un nuovo impiego in appoggio alle operazioni di occupazione dell'Albania. Giunge l'ordine di rischierare sull'aeroporto di Grottaglie tutti i Ca.133 della 1^ Divisione Aerea (1°, 4°, 6° e 50° Stormo); nella tarda mattinata del 31 marzo i cinque Ca.133 in dotazione allo Stormo decollano da Gorizia per raggiungere la destinazione. Con in forza i ventidue Ca.133 della 1^ Divisione Aerea, viene formato lo Stormo Trasporti inquadrato nella Squadra "A", comandata dal gen. Pricolo. Le operazioni durano in tutto dieci giorni, dal 5 al 15 aprile dopodiche' lo Stormo Trasporti viene sciolto ed i velivoli rientrano ai reparti di appartenenza. Il 25 aprile il ten. Evaristo Reccardini della 97^ Sq. in atterraggio col Ro. 41, dopo un'esercitazione di volo notturno, capotta e muore tre giorni dopo all'ospedale militare di Gorizia in seguito alle ferite riportate. Il 12 maggio il m.llo Nicola della 90^ Sq. durante un trasferimento in volo da Rimini a Gorizia, e' costretto ad un atterraggio di fortuna senza conseguenze per il pilota. Nello stesso mese di maggio personale e velivoli della 90^ Sq. vengono trasferiti al 6° Stormo per costituire la 151^ Sq. sull'aeroporto di Rimini. Continua anche la serie di incidenti di volo: il 1° giugno precipita nei pressi dell'aeroporto di Gorizia il serg. Giampietro Lando della 96^ Sq. perdendo la vita. Il 9 giugno durante un'esercitazione acrobatica in formazione, i C.R.32 dei serg. Orlando Piola e Elio Miotto della 91^ Sq. si scontrano in volo. Miotto si salva lanciandosi con il paracadute mentre Piola atterra fuori campo danneggiando il velivolo e riportando lievi ferite. Tra addestramento, operazioni e incidenti, ci sono anche gli impegni di rappresentanza. Il 15 giugno i reduci dalle O.M.S. partecipano a Genova ad una cerimonia in occasione del rimpatrio dei legionari. Il 18 dello stesso mese, il s.ten. Viotti con Ro. 41, si esibisce a Bologna con un programma acrobatico individuale nella giornata di chiusura dell'Avioraduno riservato agli studenti universitari piloti. Il 19 giugno cinque velivoli della 91^ Sq. sorvolano il Montello per commemorare l'asso dell'aviazione Francesco Baracca. Intanto la situazione internazionale si fa sempre piu' critica; l'attivita'' acrobatica viene notevolmente ridotta, unico impegno di rilievo la manifestazione aerea del 22 giugno a Berlino.
Manifestazione
Aerea di Berlino
Berlino 23 giugno
1939
Nel primo pomeriggio
del 16 giugno tre formazioni di quattro velivoli ciascuna decollano dall'aeroporto
di Gorizia; dopo quarantacinque minuti le formazioni sono costrette a rientrare
a causa delle cattive condizioni meteo sulle Alpi. Due ore dopo, i dodici
C.R.32 della "Pattuglia Aurora" fanno un altro tentativo riuscendo questa
volta varcare il Brennero ed atterrare a Monaco. Il 17 trasferimento in
volo a Lipsia e il 19 giugno ultima tratta fino a Doberitz (Berlino). Sull'aeroporto
berlinese si sta' abbattendo un forte temporale e il m.llo Ruffilli nella
fase dell'atterraggio urta un ostacolo mettendo fuori uso il velivolo e
rimanendo leggermente ferito (secondo altre fonti, non ci sono danni ne'
al pilota ne' al velivolo). Della missione fanno parte anche il comandante
del X Gruppo, magg. Francois e il t.col. Reglieri. Il 22 giugno la presentazione
ufficiale della pattuglia acrobatica ai piloti della Luftwaffe e alle autorita'
militari tedesche poi trasferimento sull'aeroporto di Staaken. Il 23 alle
ore diciasette la pattuglia decolla in formazione di "cuneo" di nove, ritorno
sul cielo campo per due "loopings a cuneo" di nove con uscita davanti alle
tribune, trasformazione in "fila indiana ", passaggio alla massima velocità,
"ruota" di nove, "imperiale", ricongiungimento nella formazione di "cuneo
", "tonneau lento" (manovra eseguita per la prima volta con nove velivoli),
trasformazione a "triplo cuneo" di tre velivoli, "looping " quindi separazione
dei tre cunei per la figura della "bomba", ricongiungimento, "volo folle",
trasformazione a "cuneo" di nove ed atterraggio in formazione. Più
tardi rientro a Doberitz e alla sera ospiti dell'Ambasciata italiana per
il ricevimento offerto dal Ministro d'Italia a Berlino, S.E. Attolico.
Il 24 giugno la formazione si sposta sull'aeroporto di Zerbst ospite
di un Reparto caccia tedesco. Durante il trasferimento il capoformazione
Reglieri e' costretto ad un atterraggio di fortuna, senza danni, per piantata
del motore; il magg. Francois invece incontra notevoli difficolta' a causa
della scarsa visibilita' riuscendo tuttavia ad atterrare sull'aeroporto
di Zerbst. Il 28 giugno seconda tratta prima di rientrare a Gorizia, Zerbst
- Monaco. Dopo un'ora di volo (venti minuti, secondo altre fonti) il m.llo
Raineri resta senza carburante per un'irregolare rifornimento del suo CR.32
ed atterra fuori campo nei pressi di Monaco. Il velivolo va completamente
distrutto mentre il pilota resta lievemente ferito: qualche giorno piu'
tardi rientrera' in treno a Gorizia. Con la manifestazione di Berlino si
chiude l'era del volo acrobatico collettivo: tra poco alle pacifiche evoluzioni
acrobatiche si sostituiranno le armi. Il 1° luglio viene ricostituita
al comando del cap. Renzo Maggini la 90^ Sq. con personale e velivoli prelevati
dalle altre squadriglie. A Gorizia intanto, ferve la preparazione in vista
della manifestazione per il passaggio di consegne al vertice della Divisione
Aquila fra il gen. d.a. Santoro uscente e il gen. d.a. Velardi, subentrante.
Cambio Comando
1^Divisione Aquila
Gorizia 6 luglio
1939
Giovedi 6 luglio
arrivano sull'aeroporto di Gorizia gli "Stormi dipendenti", 1° e 6°
che, assieme al 4° formano uno schieramento di centodieci velivoli
su un fronte di oltre un chilometro; assente la 90^ Sq.da poco ricostituita.
La cerimonia inizia con il passaggio in rivista agli ufficiali e sottufficiali
degli stormi da parte del gen. Pinna, sottocapo di Stato Maggiore e del
gen. Pricolo, comandante la 2^ Squadra Aerea; le autorita' poi raggiungono
il piazzale a loro riservato mentre i piloti si portano di corsa ai loro
velivoli. Dopo il decollo le tre formazioni fanno un largo giro sull'aeroporto
di Ronchi disponendosi a "triangolo" per un passaggio in tre gruppi distinti,
seguito da un secondo passaggio. Dopo i due passaggi restano in volo solo
le formazioni acrobatiche dei tre stormi: due squadriglie del 1°, una
del 6° e l'intero 4° Stormo con quarantacinque velivoli. Mentre
il 4° Stormo si porta in zona di attesa, le squadriglie del 1°
e 6° Stormo entrano a "cuneo" per l'esecuzione simultanea di un "tonneau"
in formazione, trasformazione, "looping a triangoli di pattuglie" seguito
da un altro "looping" a "triangolo", trasformazione in "fila indiana" e
"gran ruota". A questo punto escono di scena per lasciare spazio al 4°
Stormo.
Gorizia, 6 luglio 1939. Sfilamento della Divisione Aquila. Le prime cinque Squadriglie sono del 4° Stormo, le successive sono del 1° e 6° Stormo. (Arch.Montanari) |
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capo formazione: Cap. De Agostinis |
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capo formazione: Ten. Monti |
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capo formazione: Cap. Larsimon |
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capo formazione: Cap. Fassi |
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capo formazione: Ten. Pezze' |
Il comandante Grandinetti per mettere in evidenza il livello di efficienza e di addestramento del suo Reparto, lascia a terra i piloti titolari della 73^ Sq. sostituendoli con i più giovani al comando di Pezze'. Giunti sul cielo campo, le cinque squadriglie di nove velivoli eseguono tre "looping" a cuneo, "tonneau" lento e rientro mentre la 91^ si predispone in "fila indiana ", "looping", trasformazione a "cuneo"e poi un altro "looping". A questo punto interviene l' 84^ con la "gran ruota" di nove velivoli, quindi la 97^ effettua un passaggio a "cuneo" e sulla sommita' del "looping" trasforma in "fila indiana" e la "gran ruota". La 96^ presenta la figura in "fila indiana", poi un "tonneau" individuale veloce, cabrata e "gran ruota". Per ultima la 73^ Sq. che esibisce tre "grande ruota" e altri virtuosismi. Terminate le figure acrobatiche, le cinque squadriglie si riuniscono per il passaggio in formazione di "cuneo".
In luglio ancora incidenti senza conseguenze per gli occupanti: il 12 il serg.m. Massimo Salvatore della 97^ Sq. per uno scoppio di un pneumatico in atterraggio imbarda con il suo C.R.32 e il serg. Silvio Marchini, anche lui della 97^ Sq., lo investe danneggiando lievemente il proprio velivolo. Una settimana dopo, il s.ten. Aurili della 90^ Sq. atterra fuori campo con un Ro 41 durante un volo prova per arresto del motore. Il 26 luglio un S.79 MM 21128 della 73^ Sq. pilotato da Pezzè, con a bordo il magg. Dequal e il t.col. Grandinetti, per un'avaria al motore centrale che provoca, oltre alla perdita di sostentamento a causa del pieno di carburante e del siluro agganciato alla fusoliera, anche la perdita di di visibilita' per l'abbondante fuoriuscita di olio che imbratta i finestrini. Pezze' tenta la manovra per rientrare ma essendo alto sul campo riattacca e fa un altro giro: contemporaneamente pero' un'avaria ai flap non permette al velivolo di prendere velocita'. Quando il giro e' completato e manca poco alla pista, Pezze' a chiude motore e atterra sulla strada che conduce al campo. Il velivolo finisce la corsa nel fosso che corre lungo la strada senza conseguenze per l'equipaggio. L'S.79 danneggiato verra' reintegrato in settembre con un altro S.79 dato in carico alla 90^ Sq. per le prove di lancio dei siluri a Fiume. Il 28 luglio infine, il s.ten. Riccardo Vaccari ed il serg. Mario Perini della 97^ Sq. vengono a collisione in volo: l'ufficiale si lancia con il paracadute mentre il serg. Perini controlla l'aereo e atterra sul campo.
ll 17 luglio il Duca d'Aosta proveniente dall'Africa con il suo S.79 incontra in volo nel cielo di Alture di Pola un Ca.133 del 4° Stormo con il quale ingaggia un finto combattimento. Il 29 dello stesso mese il Duca giunge in volo sull'aeroporto di Gorizia scortato dal IX Gruppo: dopo aver visitato lo Stormo compie un volo in formazione con velivoli del 4° Stormo. Il mese di agosto si apre con un incidente dall'esito mortale. Il s.ten. Sergio Caputi della 84^ Sq. a bordo di un Ro. 41, precipita per cause sconosciute subito dopo il decollo. Il 12 dello stesso mese il IX Gruppo partecipa all'esercitazione organizzata dalla 3^ Divisione Aerea "Centauro". Nella simulazione, Gorizia e' un importante centro industriale che i C.R.32 del Quarto devono difendere da un attacco a sorpresa condotto da dieci bombardieri S.79 del 36° Stormo in partenza da Bologna. Il confronto tra le parti è nettamente a favore dei bombardieri, molto più veloci dei vetusti C.R.32 che riescono ad intercettare solo una pattuglia di "aggressori".
La situazione internazionale intanto precipita, la Germania sta per attaccare la Polonia e in Italia scattano le misure relative al periodo di sicurezza. Vengono allertati i reparti dipendenti della 1^ Divisione Aerea e la 97^ Sq. si trasferisce a Pantelleria rimanendovi fino al 29 settembre per poi rientrare a Gorizia. Nel frattempo al 4° Stormo e nei reparti dell'aeronautica e' in corso un processo di ammodernamento della linea di volo. Il 10 agosto piloti della 91^ Sq. giungono a Lonate Pozzolo per effettuare il passaggio sul Macchi C.200. Il nuovo velivolo, monoplano ad ala bassa, non riscuote l'entusiasmo dei piloti e cosi' la scelta cade sul C.R.42, velivolo biplano con struttura tradizionale gia' in dotazione al 54° Stormo di Treviso. Gli MC 200 con lo stemma del cavallino rampante sulla coda vengono trasferiti in volo dai piloti del X Gruppo da Lonate a Treviso e passano in carico al 54° Stormo. Sull'aeroporto trevigiano i piloti del 4° Stormo effettuano il passaggio sul C.R.42 e il 9 settembre trasferiscono a Gorizia i primi sette C.R.42 assegnati allo Stormo, seguiti nei mesi successivi da altri quarantatre'. Entro l'anno tutti i piloti effettuano il passaggio sul nuovo velivolo.
In ottobre altri due incidenti. Il 18 il s.ten. Alfonso Nuti ed il m.llo Raineri entrambi della 73^ Sq. con un C.R. 30 doppio comando della 90^ Sq. durante un volo acrobatico, a causa di un incendio, sono costretti a lanciarsi con il paracadute giungendo a terra incolumi. Esito ben diverso per il serg. Bruno Gerli che il 24 ottobre perde la vita in seguito alla collisione in volo con il ten.Aurili che invece si salva lanciandosi con il paracadute.
Alla fine di ottobre viene nominato Sottosegretario dell'Aeronautica il gen.s.a. Francesco Pricolo dal 1937 comandante della 2^ Squadra Aerea nella quale e' inquadrato lo Stormo. La notizia trasmessa dalla radio raggiunge i piloti in mensa: immediato sale l'applauso seguito dalla corsa spontanea verso gli hangar e, dopo aver messo in moto i velivoli, decollano alla volta di Padova dove si trova il comando della 2^ Squadra. Sul circolo ufficiali in segno di giubilo, viene innalzata la bandiera.
In novenbre i primi incidenti con il CR. 42. Il giorno 7 il s.ten. Emilio Spaggiari della 96^ Sq.ed il serg. Miotto della 91^ Sq. vengono a collisione in volo; entrambi si lanciano con il paracadute, il serg. Miotto tocca terra regolarmente mentre il s.ten. Spaggiari si sfila dal paracadute decedendo (probabilmente si tratta dell'incidente ricordato da Chianese, al quale ha assistito da terra il personale della Squadriglia e nel quale le funicelle del paracadute, impregnate di benzina a seguito dell'impatto, si sono incendiate). Un altro grave incidente il giorno 24 dello stesso mese. Il s.magg. Ilio Bertolucci ed il serg. Ires Cattarino entrambi dell'84^ Sq. perdono la vita in seguito a collisione in volo.
Il 7 dicembre tre formazioni di C.R.32 partono da Gorizia per essere consegnati al 6° Stormo di Rimini. Il capoformazione della prima pattuglia e' il s.ten. Visintini, il capoformazione della seconda e' il m.llo Vecchiet mentre quello della terza e' il m.llo Alesi. Su Ravenna il tempo e' pessimo. Vecchiet e gregari atterra a Padova e riparte per Rimini il giorno dopo. Visintini, Alesi, Miotto e Savini sono costretti ad un atterraggio fuori campo per mancanza di carburante. L'unico ad arrivare a Rimini e' il s.magg. Raiser.
Alla fine dell'anno
lo Stormo conta 117 piloti tra ufficiali e sottufficiali, 280 specialisti
e una dotazione velivoli composta da quarantatre C.R.42, ventuno C.R.32,
sei Ca.133, sette Ro. 41 ed un S. 79 per un totale di 78 aeroplani.
Gorizia, 1940 / 1941. C.R.42 sull’aeroporto di Gorizia. (Arch.DelMoro) |
- 1940 -
L'addestramento bellico sul C.R.42 procede a ritmo ridotto a causa dell'esiguo numero di velivoli in dotazione e delle restrizioni imposte sul consumo di carburante. Per far fronte alla carenza di C.R.42 si ricorre ai C.R.32 ancora in carico al Reparto. In giugno lo Stato Maggiore, in previsione di un imminente stato di guerra applica il P.R.12, piano di rischieramento, che prevede il trasferimento in Sicilia del comando della 2^ Squadra Aerea (1°, 4°, 6° e 54° Stormo) con alcuni reparti dipendenti, tra cui il 1° Stormo. Restano in attesa nelle proprie sedi il 4° Stormo a Gorizia, il 6° a Ravenna e Rimini ed il 54° a Treviso i quali passano alle dipendenze della 6^ Divisione Aerea. A Gorizia intanto, sui velivoli delle squadriglie del X Gruppovengono dipinti i rispettivi distintivi: la 90^ Sq. ha disegnato l'elefante rosso in campo bianco, la 91^ Sq. ha disegnato sul copriruota il grifo nero su sfondo bianco circolare e l'84^ Sq. una stella bianca che simboleggia la "buona stella" d'Italia, con la segreta speranza di tenere lontana la guerra.
Il 5 giugno arriva l'ordine di partenza per l'Africa settentrionale. Dopo il saluto del comandante col. Grandinetti partono da Gorizia con un treno speciale gli specialisti, i piloti non destinati al trasferimento in volo dei velivoli e il materiale del Gruppo: destinazione Brindisi da dove salperanno con la nave "Citta' di Napoli" alla volta di Bengasi. A Gorizia si completano i preparativi con la collaborazione del IX Gruppo che cede cinque C.R.42 al X Gruppo e sei piloti aggregati al Gruppo in partenza per il trasporto in volo di C.R.42 e Ca.133. La 90^ Sq. cede al magazzino SMA di Gorizia l'S.79 in carico per le prove di lancio dei siluri, un CR. 32 e due Ro. 41 Alle squadriglie restano in carico per il trasporto personale e materiale un Ca.133 ciascuna. La partenza prevista per l'8 giugno e' anticipata al giorno 7. A mezzogiorno tutto e' pronto e alle ore 15 la partenza: per prima decolla l'84^ Sq. al comando del cap. Piragino seguita dalla 91^ Sq. comandata dal ten. d'Agostinis. Un'ora dopo parte la 90^ Sq. scalo a Rimini dove si trovano gli specialisti del IX Gruppo trasposrtati in precedenza con i Ca.133, rifornimento e subito dopo partenza per Foggia preceduti dai Caproni del X Gruppo provenienti direttamente da Gorizia. Il mattino del giorno dopo le squadriglie partono per Grottaglie dove trovano l'assistenza tecnica del personale del 6° Stormo. Nel pomeriggio decollo per Catania. Il giorno 9 parte partenza per l'Africa con scalo tecnico a Comiso. Alle ore 15 la formazione che nell'attraversata del Mediterraneo e' stata scortata da tre idrovolanti Cant. Z- 506, atterra regolarmente a Castel Benito raggiunta più tardi dai Ca.133. Nella nuova destinazione il Gruppo passa alle dipendenze di Aerolibia comandato dal gen.Porro. Il personale imbarcato, gia' arrivato nella mattinata dello stesso giorno a Bengasi, prosegue su autocarro fino al campo T2. L'11 giugno da Castel Benito il X Gruppo riparte con destinazione Tamet, tempo necessario per completare le operazioni per poi ripartire per Bengasi distante due ore di volo. Il giorno dopo ultima tratta fino all'aeroporto T2 situato alle spalle di Tobruch.
Alla dichiarazione di guerra contro Inghilterra e Francia il comando Stormo e il IX Gruppo si trova a Gorizia. Comandante del IX Gruppo, sin dal novembre 1939, è il magg. Ernesto Botto il quale può contare su 59 piloti e 65 specialisti, sedici C.R.42 e tre Ca.133. Il 10 giugno per ordine della Divisione "Falco", la 97^ Sq. si trasferisce a Treviso con sei velivoli per un servizio di polizia aerea sulla zona Venezia - Portomarghera, rientrando due giorni dopo. La 73^ Sq., da Gorizia, effettua analogo compito sulla zona Trieste - Monfalcone. La 96^ Sq. è destinata a Sarzana con nove C.R.42 ma, a causa delle avverse condizioni atmosferiche durante il trasferimento, e' costretta ad atterrare sull'aeroporto di Bologna dove un contrordine assegna alla squadriglia la difesa aerea della citta'. Il 16 giugno rientra a Gorizia. Al Gruppo intanto arrivano altri ventisei C.R.42. Con la flotta potenziata le squadriglie svolgono a turno il servizio d'allarme, tre C.R.42 della 73^ Sq. comandati dal cap. Pezze' scortano il 19 giugno il treno del Capo del Governo. Il 20 giugno arriva l'ordine di trasferimento sul campo di Torino Mirafiori: il mattino dopo ventinove C.R.42 seguiti da tre Ca.133 decollano da Gorizia con destinazione Mirafiori. Il 25 giugno terminano le operazioni contro la Francia, ancora qualche volo di vigilanza nei giorni successivi e il 29 riceve l'ordine di trasferimento a Comiso: il 30 giugno decollo da Mirafiori per la destinazione finale facendo tappa a Campiglia Marittima, Capodichino, Reggio Calabria con arrivo a Comiso il mattino del 1° luglio. Durante il trasferimento il serg. Zuliani della 97^ Sq. per un'avaria al motore e' costretto ad atterrare a Novi Ligure: poche ore dopo riparte e raggiunge Campiglia Marittima.
Il 2 luglio cominciano le operazioni su Malta: dodici C.R.42 del IX Gruppo al comando del magg. Botto, scortano due S.79 che eseguono una ricognizione fotografica sul campo di Hal Far. Il giorno successivo nove C.R.42, sempre al comando del magg. Botto, scortano due S.79 in volo di ricognizione; invece di dirigersi direttamente su Malta, i due S.79 volteggiano al largo dell'isola mettendo in allarme la difesa. Non appena uno dei due ricognitori si avvicina a La Valletta viene attaccato da due hurricanes. L'S.79 colpito precipita in fiamme mentre il magg. Botto si porta all'inseguimento del caccia inglese abbattendolo. L'altro S.79 riesce a riparare in Sicilia. Il mattino presto del 4 luglio, ventiquattro C.R.42 del IX Gruppo decollano dalla base sicilina diretti sull'aeroporto di Hal Far dove sono rischierati i velivoli inglesi. In prossimita' dell'aeroporto, Botto, Biffani, Stauble, Mauriello, Vaccari e Salvatore si buttano in picchiata scortati a quote diverse da sei velivoli della 73^ Sq. (seicento metri più in alto), sei velivoli della 97^ Sq. (a duemila metri) e sei velivoli della 96^ Sq. (a quattromila metri). Nonostante la violenta reazione della contraerea, vengono messi fuori uso otto velivoli, un bombardiere e sette Gloster. Il bilancio per gli italiani: due velivoli della 96^ Sq. colpiti e il C.R.42 di Salvatore colpito nel bilanciere con conseguente perdita d'uso degli alettoni. Nonostante i danni riportati, tutti gli apparecchi riescono a rientrare a Comiso. Il 5 il IX Gruppo e' di allarme a terra. Il 6 luglio Larsimont scorta con nove velivoli due S.79 in ricognizione su La Valletta e Marsa Scirocco. Nel pomeriggio il magg. Botto con ventiquattro C.R.42 scorta trenta S.79 in azione di bombardamento su La Valletta, Micabba e Hal Far. Il 7 luglio Botto scorta con nove C.R.42 due formazioni di S.79. L'mmediata reazione della contraerea mette in difficolta' i velivoli della scorta, poco veloci rispetto all' S.79, rendendo più difficoltosa la copertura. Sulla rotta del riento inoltre, un S.79 viene abbattuto dalla caccia inglese.
In preparazione dell'ormai prossimo impiego in Libia, il 1° Stormo cede al IX Gruppo cinque C.R.42 della 384^ Sq. portando a trentatre' i velivoli in dotazione. Il 9 luglio vengono effettuati voli di vigilanza sul tratto Capo Passero - Gela - Canale di Sicilia. Il 10 luglio l'ultima azione del Gruppo su Malta per scortare tre Squadriglie di cinque S.79. Dopo il decollo l'appuntamento con i bombardieri e' a 2500 metri, ma gli S.79 arrivano con quasi un'ora di ritardo tanto che Botto e' costretto a rientrare per motivi di autonomia. Solo sei caccia, partiti piu' tardi, riescono ad agganciare i bombardieri e scortarli sull'obbiettivo. Nell'azione due S.79 vengono abbattuti.
L'11 luglio i trentatre C.R.42 del IX Gruppo iniziano il trasferimento in Libia seguiti dai Ca.133: prima tappa Pantelleria e il giorno successivo, scortati da tre Cant.Z-506, il Gruppo raggiunge Castel Benito. Il giorno 13 dopo una tappa a Tamet atterra a Berka accolto dal X Gruppo impegnato nella revisione della linea. In attesa di impiego operativo, il IX Gruppo revisiona i propri velivoli e svolge servizio di allarme sull'aeroporto. Vengono montate delle nuove carenature con filtri antisabbia a protezione del motore prolungando la durata dello stesso. Sulle derive dei C.R.42 viene dipinto il distintivo di Gruppo, la gamba di ferro nera in campo triangolare bianco.
El Adem (ASI), 1940. Fiat C.R. 42, marche
96-2 MM 5605 della 96^ Sq. con i due distintivi del Gruppo: quello ufficiale
del IX, il Cavallino Rampante bianco in campo nero, e quello ufficioso
della Gamba di Ferro in onore del com.te Botto M.O.V.M. per le operazioni
in Spagna. Il 96-2 era l'aeroplano abitualmente usato da Aldo Gon. La "Gamba
di Ferro" identificava la Squadriglia, mentre il "Cavallino" di Baracca
il Gruppo. Il X Gruppo si distingueva per i colori invertiti: Cavallino
nero su fondo bianco.
(Arch.Gon) |
Il 16 luglio il X Gruppo riceve l'ordine di trasferimento: il 22 luglio, sedici C.R.42 revisionati decollano per El Adem, nuova sede di rischieramento del X Gruppo Il IX Gruppo resta in attesa sull'aeroporto di Berka svolgendo servizio d'allarme. Il 7 agosto il Gruppo riceve l'ordine di trasferimento definitivo sull'aeroporto di El Adem. Di fronte alla netta superiorita' numerica di mezzi dell'avversario, sfuma ogni possibilita' di successo per la missione italiana in A.O. Il 20 dicembre il IX Gruppo riceve l'ordine di rientrare in Italia. Lo stesso giorno la 73^ Sq. cede i rimanenti sei C.R.42 al XXIII Gruppo arrivato da Comiso di rinforzo al Quarto. Il 21 la 96^ Sq. cede i due C.R.42 alla SRAM di Bengasi e il giorno dopo, la 97^ Sq. consegna gli ultimi quattro velivoli efficienti al XXIII Gruppo Il 23 dicembre incomincia il rimpatrio su nave e aereo con destinazione Gorizia. Termina cosi' l'intenso ciclo operativo che ha messo a dura prova gli uomini del Quarto. Dal 10 giugno al 31 dicembre 1940 i piloti dello Stormo hanno effettuato 5480 sortite per un totale di 4877 ore di volo, nel corso delle quali hanno abbattuto 95 velivoli avversari in 40 combattimenti, danneggiando altri in volo e distruggendo 12 velivoli a terra, oltre a numerosi mezzi meccanizzati nemici.
- 1941 -
Il 5 gennaio il 4° Stormo riceve l'ordine dal comando della 14^ B.A."Rex", dalla quale dipende dall'agosto '40, di rientrare in patria con il X Gruppo al completo. Velivoli e materiali vengono ceduti al XXIII Gruppo del magg. Falconi. Nello stesso giorno buona parte dei sottufficiali piloti, specialisti e truppa con autocolonna partono per Bengasi. Gli altri piloti partono con i Ca.133. Il 7 gennaio alcuni piloti vengono assegnati ad una sezione d'allarme a Castel Benito mentre da Bengasi il col.Grandinetti e parte del personale addetto al comando, rientrano in volo a Gorizia. Il giorno dopo inizia il rimpatrio del X Gruppo parte per via aerea e parte per mare da Bengasi e da Tripoli. A Castel Benito rimangono cinque piloti per la sezione d'allarme. Una parte di specialisti e addetti di governo si imbarcano il 13 gennaio a Bengasi sulla nave "Città di Messina" direzione Tripoli e poi Napoli. Il 15 gennaio alle ore 9, durante la navigazione nel Golfo della Sirte, l'imbarcazione viene centrata a prua sul lato sinistro da un siluro lanciato da un sommergibile nemico, a sua volta affondato dal cacciatorpediniere "Centauro" e, in soli dieci minuti la nave cola a picco inghiottendo 35 uomini e tutto il carteggio e la documentazione dello Stormo.
A Gorizia intanto
inizia il lavoro di ricostituzione dello Stormo e a fine gennaio, al rientro
dei piloti, si procede all'organizzazione delle sedi delle Squadriglie.
Il Reparto, che e' privo di velivoli, prende in carico cinque FN. 305 e
un G. 50 D.C. in attesa del Macchi 200. Il 6 febbraio arrivano a Gorizia
i primi MC.200 dal 54° Stormo, assegnati solo al X Gruppo in quanto
il IX Gruppo, per disposizioni del Comando di Squadra, passera' in posizione
quadro dal 15 dello stesso mese. L'ordine verra' revocato qualche giorno
dopo.
Gorizia, 1941-1942. Bandini sull'ala di
un Macchi M.C.200, parcheggiato davanti agli hangar della Ricognizione
(a sinistra).
(Arch.Bandini) |
In febbraio continua
la consegna al X Gruppo del nuovo aeroplano che riesce a mettere in linea
quindici velivoli e dalla meta' dello stesso mese, anche il IX Gruppo riceve
un certo numero di MC.200. Lo stesso nel mese di marzo: i piloti dei due
gruppi ritirano i velivoli dagli aeroporti di Lonate Pozzolo, Bresso e
Cinisello portandoli in volo a Gorizia. Il 6 marzo alcuni piloti dello
Stormo vengono inviati a Guidonia per trasportare alcuni C.R.42 a Rodi.
Sotto la stessa data un MC.200 della 73^ Sq. viene investito a terra da
uno Ju 87 precipitato sul campo provocando la morte dell'aviere Guido Buffa
intento alla pulizia del velivolo. Il 7 marzo la 73^ Sq. riceve l'ordine
di rischierare dodici MC.200 sull'aeroporto di Brindisi per effettuare
servizio d'allarme: dopo il decollo da Gorizia scalo tecnico a Rimini poi
partenza per Foggia. I velivoli una volta a destinazione vengono rischierati
sugli aeroporti di Brindisi e di Bari. Rientrata l'emergenza, il 31 dello
stesso mese la 73^ Sq. torna a Gorizia.
Gorizia. 1941. Mc 200 del IX Gruppo, di costruzione Breda in linea di volo. Sulla destra i velivoli della 73^ Sq.. (Arch.Brancaccio) |
All'inizio di aprile la situazione sul confine orientale con la Jugoslavia comincia a farsi critica. Per far fronte un'eventuale crisi le autorita' predispongono l'attuazione del piano "E" con il rischieramento in data 1° aprile del X Gruppo sull'aeroporto di Ronchi dei Legionari. Nello stesso giorno si costituisce il Comando Aviazione Caccia con sede a Gorizia, alle dipendenze della 2^ Squadra Aerea per l'impiego del 4° e 54° Stormo. Comandante e' il gen.b.a. Marziale Cerutti. Il 2 aprile giungono a Gorizia tre C.R.42 destinati al 4° Stormo per il servizio di caccia notturna sulla citta' e su Bologna. Nell'ambito delle stesse operazioni la 73^ Sq. del IX Gruppo viene rischierata il 4 aprile sul campo di Alture di Pola mentre le altre due squadriglie del Gruppo, la 96^ e la 97^ Sq. restano a Gorizia. La situazione precipita pochi giorni dopo e, con l'inizio delle ostilita' contro la Jugoslavia nella notte del 6 aprile, viene immediatamente predisposta una sezione notturna su Gorizia e un servizio d'allarme dall'alba al tramonto sui campi di Gorizia, Ronchi e Alture di Pola. Alla 96^ Sq. e alla 97^ Sq. e' affidato il compito della difesa di Trieste, Monfalcone e Gorizia mentre la 73^ Sq. ha compiti offensivi.
Fronte Jugoslavo
6 - 17 aprile 1941
All'alba del 6 aprile mentre i piloti
Oblach e Querci della 73^ Sq. eseguono un volo di perlustrazione su Pola,
il cap. Pluda e il serg. Ruffilli della stessa Squadriglia compiono una
perlustrazione sull'Adriatico fino all'isola di Cherso. Avvistata una petroliera,
il cap. Pluda si abbassa e subito viene fatto bersaglio dal tiro contraereo.
Immediata la reazione dei piloti italiani che attaccano la nave affondandola.
Due giorni dopo, nei dintorni di Zara sei MC.200 della 73^ Sq. mitragliano
postazioni contraeree, truppe e mezzi meccanizzati. Piu' tardi il
cap. Pluda, il s.ten. Bonfanti, il serg. Ruffilli e il s.ten. Querci,
scortati da tre velivoli dell'84^ Sq. mitragliano a volo radente i capannoni,
i depositi, le postazioni contraeree e i rimorchiatori dell'idroscalo di
Vodice. Nello stesso giorno velivoli dell'84^ Sq. rischierati ad Alture
di Pola, scortano un BR. 20 in ricognizione su Zara. Piu' tardi il comandante
della scorta Monti, attacca daneggiando, quattro idrovolanti alla fonda
nell'insenatura di Sebenicco. Colpito a sua volta dal fuoco della contraerea,
riesce a rientrare. Il 9 aprile cinque velivoli al comando del cap. Pluda
eseguono un'incursione sull'idroscalo di Slosella mettendo fuori uso dieci
idrovolanti. I velivoli del cap. Pluda e del s.ten. Bonfanti vengono colpiti
dalla contraerea ma riescono ugualmente a rientrare. La 73^ Sq. compie
anche voli di vigilanza su Zara, Trieste e Monfalcone. Nello stesso giorno
il comando del IX Gruppo e il personale di terra vengono trasferiti
ad Alture di Pola. Il Gruppo fornisce anche due piloti per il servizio
d'allarme notturno, Vaccari della 97^ Sq. a Treviso e Gon della 96^ Sq.
a Bologna. Le squadriglie del X Gruppo svolgono crocere di vigilanza e
di caccia libera. Il 10 aprile la 96^ Sq. con tre velivoli della 97^ Sq.
si sposta sull'aeroporto di Alture di Pola da dove con dieci MC.200 scorta
un B.R. 20 in ricognizione su Zara ed esegue un'azione di mitragliamento
sull'idroscalo di Vodice. Nel pomeriggio cinque MC.200 eseguono un volo
di vigilanza su Zara scatenando la reazione della contraerea che colpisce
un velivolo. Al rientro, il cap. Pluda mitraglia una autocisterna avvistata
sulla strada Zemorico - Novigrad. Verso sera i piloti del IX Gruppo
Viglione, Reiner, Annoni, Biagini e Novelli in volo di ricognizione sull'idroscalo
di Slosella, danneggiano gravemente due idrovolanti ed altri tre si incendiano.
Distrutto anche il deposito carburanti dell'idroscalo. Dopo la 73^ e la
96^ anche la 97^ Sq. si sposta l'11 aprile sull'aeroporto di Alture di
Pola. Sotto la stessa data otto velivoli del IX Gruppo dopo aver scortato
un BR. 20, compiono un volo di ricognizione su Zara e sull'idroscalo di
Slosella mitragliando gli idrovolanti alla fonda avvistati durante l'azione
del giorno prima. Piu' tardi la formazione torna sull'obiettivo attaccando
gli idrovolanti e neutralizza le postazioni contraeree. La 96^ Sq. continua
con voli di ricognizione sui campi di Bled, Skofia Loka, Lubiana, Velike,
Dolenja e Vas senza segnalare attività nemica. Di seguito l' attacco
agli impianti e alle postazioni antiaeree dell'idroscalo di Slosella. Stessa
sorte per l'idroscalo di Divulje che viene attaccato da una formazione
di sette velivoli comandata da Larsimont. Durante l'operazione l'MC.200
del s.ten. Frigerio e' colpito dalla contraerea al radiatore dell'olio,
riuscendo tuttavia a rientrare. Intanto proseguono i voli di ricognizione
su Zara e a protezione delle truppe di terra dirette verso sud. Il 13 aprile
una formazione di sette velivoli pilotati dal cap. Pluda, dal ten. Bonfanti,
dai s.ten. Querci, Oblach, Reiner, e dai serg. Valle e Gino, al rientro
da un volo di scorta ad un BR. 20 in ricognizione su Zara - Sebenico -
Divulje, sull'idroscalo di Divulje affondano un grosso idrovolante. Continuando
il rientro, sulla verticale di Sebenico i velivoli vengono attaccati dall'
artiglieria e dalle navi alla fonda che abbattono il BR. 20. Anche la 97^
Sq. con Larsimont, Viglione, Frigerio, Barcaro, Zuliani, Novelli e Salvatore
va in volo sulla zona Sebenico - Gospic - Zara - Knim senza avvistare
apparecchi nemici. Il giorno dopo viene ripetuta l'operazione con lo stesso
esito del giorno precedente. Il X Gruppo che e' rimasto sul campo di Ronchi
dei Legionari in allarme, il 14 aprile compie un'azione offensiva al comando
del magg. Romagnoli a 100 chilometri a sud di Karlovac senza trovare alcun
velivolo nemico, contrariamente da quanto segnalato. Tre giorni dopo si
concludono le operazioni sul fronte Jugoslavo. Dal 6 al 17 aprile il bilancio
per il 4° Stormo e' di venti idrovolanti distrutti e dieci danneggiati,
una petroliera un autobotte e mezzi meccanizzati incendiati, diversi impianti
aeroportuali distrutti.
Al termine delle operazioni in Jugoslavia, tra il 17 e il 20 aprile il IX Gruppo rientra a Gorizia, mentre il X Gruppo rimane a Ronchi per mancanza di recettività sul campo di Merna. Il 1° maggio viene sciolta la Sezione Caccia Notturna che versa i suoi C.R.42 al 2° Stormo. Il 5 dello stesso mese il col. Grandinetti lascia il comando del 4° Stormo per assumere quello della Scuola Addestramento Caccia Terrestre. A Gorizia lo Stormo prosegue l'addestramento con voli di formazione, finto combattimento, acrobazia e tiri sul poligono del Carso. L'8 maggio durante un volo acrobatico in formazione di tre, nell'eseguire la gran volta il velivolo del serg.Veronesi entra in autorotazione e si scontra conquello di Monti. I due piloti si lanciano con il paracadute salvandosi. Continuano intanto le consegne dei Macchi 200 e l'installazione degli apparati radio di bordo.
Il 23 maggio anche il X Gruppo ritorna in sede e così il 4° Stormo e' nuovamente al completo sul campo di Gorizia. Pochi giorni dopo, il 29 maggio un incidente senza conseguenze per i piloti: il velivolo del s.ten. Rusconi della 90^ Sq. durante un finto combattimento con il s.ten. De Benedetti entra in autorotazione e non riuscendo a riportarlo in assetto normale, il pilota si lancia con il paracadute.
Il 7 giugno il Comando Squadra ordina al X Gruppo il trasferimento in Sicilia non appena le condizioni meteo saranno favorevoli. Tempo ventiquattro ore e il Gruppo e' pronto e i primi specialisti lasciano Gorizia in treno diretti sull'isola. Il giorno 12 trentaquattro MC.200 decollano da Gorizia, seguiti da due SM. 81, due FN. 305 e Ca. 164: scalo tecnico a Jesi, poi a Grottaglie e Reggio Calabria. Da qui la 84^ Sq. prosegue per Palermo mentre la 90^ e 91^ Sq. vanno a Trapani.
Per ora il IX Gruppo
resta a Gorizia e invia presso la ditta Macchi di Varese e Alfa Romeo di
Pomigliano il capo motorista, il capo montatore della 97^ Sq. e quattro
specialisti per categoria per frequentare il corso d'addestramento sul
nuovo MC.202: il IX Gruppo sara' infatti il primo Reparto della Regia Aeronautica
ad essere equipaggiato con l' MC.202. Altri specialisti e alcuni piloti
sono inviati a Lonate Pozzolo per effettuare le prove richieste e per ritirare
i primi velivoli. A fine giugno molti piloti del Gruppo hanno effettuato
il passaggio sull' MC.202. mentre a Gorizia prosegue l'addestramento bellico
sul MC.200. Il 29 luglio giungono a Gorizia pilotati da Larsimont, Frigerio
e Damiani i primi tre MC.202 assegnati al IX Gruppo mentre a Lonate Pozzolo
continua il passaggio dei piloti delle altre squadriglie sulla nuova macchina.
Gorizia, maggio 1943. Formazione di M.C.200 del 4° Stormo, X Gruppo, mentre sorvola l’aeroporto di Gorizia prima del trasferimento in Sicilia. (Arch.DelMoro) |
Il 3 agosto in una
esercitazione di finta caccia con il cap. Ivaldi, il serg.m.Valle
della 73^ Sq. entra in vite piatta e precipita al suolo nei pressi di Chiapovano.
Durante tutto il mese di agosto continua la consegna degli MC.202 e si
conclude a settembre con l'arrivo degli ultimi velivoli per un totale di
31 MC.202. Nel frattempo tutti i piloti del Gruppo hanno effettuato il
passaggio sul MC.202. Il 25 agosto vista il Reparto il gen.Porro comandante
della 2^ Squadra e il 9 settembre, a seguito dell'ordinanza dello Stato
Maggiore, viene costituito sull'aeroporto di Gorizia il Gruppo Complementare
o Gruppo "C" alle dipendenze del Comando Stormo, al quale fanno capo per
l'addestramento dei piloti di nuova assegnazione anche i gruppi 20°,
153° e 160° Comandante del Gruppo "C" è il magg. Enrico
Stasi. Al Gruppo vengono assegnati tre C.R.42, alcuni Fiat G. 50 e undici
MC.200. Il 17 settembre il gen. Pricolo e' in visita a Gorizia e tiene
rapporto ai piloti del IX Gruppo annunciando il rischieramento del Reparto
a Comiso. Il 18 settembre durante un volo in quota, il serg. Passaglia
della 73^ Sq. a seguito di un malore, precipita schiantandosi al suolo.
Diverso destino per il m.llo Novelli che, per cattivo funzionamento del
motore in atterraggio finisce fuori campo mettendo fuori uso il velivolo
e rimanendo leggermente contuso. Il 24 settembre il IX Gruppo ferma ogni
attività per prepararsi al trasferimento a Comiso: parte del personale
raggiunge in treno i due eroporti dove faranno tappa i velivoli durante
il trasferimento, Ciampino e Napoli. Il 27 settembre tutto e' pronto sull'aeroporto
di Gorizia; il IX Gruppo comandato dal comandante dello Stormo col. Leotta
e' allineato per l'ultima volta sul prato erboso di Merna prima del decolo
per Ciampino. Ad assistere alla partenza il gen. Porro. Il 29 mattina a
Ciampino viene passato in rassegna dal Capo del Governo e subito dopo decolla,
effettua un passaggio in formazione e prosegue per Capodichino per rifornimento
e ripartire nel pomeriggio stesso alla volta di Comiso
Gorizia, 27 settembre 1941. il gen. Felice Porro com.te della ZAT, intrattiene i piloti prima della partenza. Alla sinistra del gen. Porro, Leotta. In fila, da sinistra, Rossi (4°), Ghera' (5°), D'Agostinis (8°), Tessari (9°). All'estrema destra della foto, Annoni. (Arch.Annpni/Brancaccio) |
Gorizia, 27 settembre 1941. IX Gruppo in partenza per Comiso con scalo a Ciampino. (Arch.Annpni/Brancaccio) |