La
Meteor
Nell'immediato dopoguerra, quando le grandi
industrie erano state ridotte ad un cumulo di rottami, per opera di un
uomo che credeva nell'avvenire dell'aviazione, Furio Lauri, nasceva
la Meteor Costruzioni Aeronautiche. Nato nel 1918 a Zara e cresciuto a
Trieste, il giovane Lauri, ottenuto il brevetto di pilota, si laureava
in giurisprudenza e si arruolava nella Regia Aeronautica, ne uscirà
al termine del conflitto con una Medaglia d'Oro, due d'Argento al Valor
Militare, una Croce di Guerra.
L'aeroporto di Ronchi dei Legionari, utilizzato
dai CRDA per la messa a punto degli aerei terrestri, conquistato nella
primavera del 1945, utilizzato parzialmente dagli anglo-americani e quindi
definitivamente abbandonato nel 1946, è diventato in pratica terreno
agricolo con vari appezzamenti coltivati abusivamente dato che ufficialmente
fa ancora parte del Demanio aeronautico. Un uomo come Lauri, in più
pilota, non è certamente adatto a stare coi piedi per terra ed insieme
con alcuni amici costituisce - marzo 1947 - la Società Meteor SpA
che dichiara quale attività lavoro aereo e costruzione di velivoli
leggeri. All'inizio non c'è molto da costruire, ma da ricostruire.
Nei campi di questo tormentato nord-est giacciono decine di velivoli inglesi
tipo Auster e di americani Farchild, possono essere venduti o recuperati
solo come rottami, ma segati con arte a metà e quindi rottami, con
altrettanta arte sono portati a Ronchi e rimessi in efficienza. Intanto
Lauri si attiva per ottenere dal Ministero della Difesa una concessione
ventennale di una parte dell'aeroporto di Ronchi, si spiana qua e là
la superficie, si costruiscono alcuni fabbricati e la Meteor è pronta
ad intraprendere la sua attività. In breve sull'aeroporto di Ronchi
trovano posto un capannone, dove vengono assemblati i velivoli, ed una
palazzina per ufficio tecnico, magazzino e direzione.
Nel 1953 la Meteor rileva la Francis Lombardi
di Vercelli e dal biposto da turismo FL3 di questa Società, realizza
tutta la serie dei FL 53, 54 e 55 dai molteplici impieghi (per l'FL 55
ricordiamo la versione ambulanza, una versione per lavoro agricolo cioè
irrorazione di sostanze ed una per l'impiego in montagna dotata di sci).
La Meteor si dedica poi anche al settore degli alianti, nel 1953 l'Aeronautica
Militare le affida la produzione dell'aliante "Canguro" per l'appena costituito
Centro Militare di Volo a Vela di Rieti mentre più tardi acquisirà
la licenza di costruzione per produrre gli alianti progettati dalla società
svizzera dell'ing. Spailinger, nascono quindi i vari MS Meteor-Spailinger
del tipo "Falco" e "Gabbiano". Passa poi alla produzione su licenza dell'aliante
Passero della tedesca Scheibe-Flugzuegbau (un aliante di questo tipo attualmente
si trova nell'hangar dell'Aero Club Giuliano a Gorizia).
A questo punto la Meteor ha una forza lavoro
di trenta persone fra tecnici ed operai e gestisce l'aeroporto di
Ronchi dei Legionari e quello di Dobbiaco. Da ricordare anche l'iniziativa
di Lauri di dare vita all'Aero Club Falco che organizza dal 1950 al 1958
la scuola di volo e le "giornate dell'ala" che richiamano gran folla proveniente
da tutta la regione.
Nel 1959 avviene il salto di qualità.
La Meteor inizia ad interessarsi di un nuovo avvincente settore, quello
degli aerei senza pilota RPV (remote pilot vehicle) costruiti in materiale
composito, da impiegarsi come aerobersagli per l'addestramento delle artiglierie
terrestri e navali e per missioni di ricognizione. Nasce così il
P-0 prototipo a costruzione lignea con motore da 120 o 240 CV, al quale
fanno seguito il P-1, il P-2 con motore a otto cilindri ed il P-X
ed altri ancora: la produzione si intensifica, la forza lavoro ora ammonta
a 60 dipendenti e la società si affina nel settore dell'elettronica.
Nel 1960 inizia la fase della cooperazione
internazionale e del potenziamento della società che conta un centinaio
di dipendenti che si dedicano in particolare al settore radio ed elettronica
e nel 1965 le viene affidata la manutenzione e l'impiego dell'aerobersaglio
francese con motore a getto CT 20 e nel 1967 inizia la produzione su licenza
delle componenti elettroniche dell'aerobersaglio KD della Northrop. Il
personale è giunto ormai alle 120 unità e l'incremento della
produzione e della ricerca impone una nuova sistemazione in quanto la sede
nell'aeroporto è insufficiente: viene identificata nell'ex cotonificio
di Vermegliano nato verso la fine del 1800 e che aveva cessato l'attività
alla fine del secondo conflitto mondiale. Nei pressi vi è anche
la linea ferroviaria con la stazione, che favorisce sia i lavoratori provenienti
dalle località vicine sia la movimentazione dei materiali.
Nel 1970 si inizia il trasferimento da
Ronchi a Vermegliano e nello stesso anno si verificano progressi commerciali
in Italia ed all'estero della Meteor: Ordini giungono dalla Marina sudafricana,
dall'Esercito e dalla Marina Militare italiani mentre l'Amministrazione
Difesa le affida la manutenzione degli aerobersagli che verranno lanciati
in Sardegna in zona San Lorenzo; la Meteor costituisce a questo scopo nel
1972 l'Avionica Sarda che nella zona stessa realizza quattro capannoni
ed una pista in erba di 700 metri. Dopo un programma di intensa collaborazione
con la Marina degli Stati Uniti, nel 1974 la Meteor realizza un sistema
multiruolo cioè con diversi impieghi basato su cinque tipi di vettori
aerei, che assume la denominazione di "sistema Andromeda" con tre principali
prodotti che prendono il nome da tre stelle di questa costellazione: Mirach
i velivoli, Alamak le stazioni di terra per la teleguida e Sirah il sistema
di navigazione automatica. Ottimi risultati tecnici e commerciali vengono
conseguiti dalla Meteor anche in questo settore che riscuote l'interesse
anche internazionale. Nel 1981 dal punto di vista societario ci sono importanti
avvenimenti, da capitale privato si passa a capitale misto con l'ingresso
dell'Aeritalia che entra con il 50% del capitale nella Meteor Costruzioni
Aeronautiche ed Elettroniche, che ha raggiunto le 300 unità lavorative.
Prosegue l'attività della nuova Società, in particolare con
il nuovo aerobersaglio Mirach 100 per il quale viene studiato ed approntato
un sistema di lancio da un elicottero, l'Agusta 109 della omonima Società
di Cascina Costa.
I tempi sono maturi per un nuovo assetto
societario,
Furio Lauri cede la sua quota ad Alenia ma non si ritira
dal mondo del volo e fonda la nuova Società Iniziative Industriali
Italiane (Meteor SpA) e con risultati soddisfacenti passa quindi nel
settore dell'aviazione leggera e da diporto ed alcuni dei nuovi prodotti,
fra i quali in particolare lo Sky Arrow, hanno un grande successo
commerciale.
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Ronchi dei Legionari primi anni
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Ronchi dei Legionari primi anni
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Ronchi dei Legionari 1948 -1950, Fairchild
F24R. Il velivolo I-FULB andra' distrutto in un incidente il 12-06-1954
nel quale perira' il pilota Gino Bolla. Il velivolo I-FULC sara' acquistato
nel 1953 dall'Aeroclub di Milano e nel 1971 dall'Aeroclub di Firenze, dove
si trovava ancora nel 1994 allo stato di relitto. |
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Ronchi dei Legionari primi anni
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Ronchi dei Legionari primi anni '50 |
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Ronchi dei Legionari 1948 -1950 |
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Ronchi dei Legionari 1948 -1950 |
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Ronchi dei Legionari - 1953, sede dell'Aeroclub.
Il primo istruttore dell'Aeroclub e' stato Walter Pilot, deceduto in un
incidente sull'aeroporto di Ronchi. In atterraggio il Pilot effettuava
alcune scivolate d'ala prima dell'atterraggio ma impattava violentemente
il terreno senza che il velivolo riportasse danni particolari. Il motorista
dell'Aeroclub, Zaramella, seduto al posto di destra, ne usciva illeso mentre
il Pilot che aveva colpito violentemente la cloche con il viso, periva
all'istante. La scuola di pilotaggio verra' successivamente intitolata
"Walter Pilot", in sua memoria. |
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Ronchi dei Legionari primi anni
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