Nasce ad Orsera il 23 gennaio
1894, frequenta le scuole medie e magistrali a Capodistria e, all'entrata
in guerra dell'impero Austro-Ungarico, il giovane Egidio viene chiamato
alle armi nell'esercito austriaco. Dopo una breve licenza per poter sostenere
l'esame di maturità all'Istituto magistrale, viene inviato a Gorizia
a frequentare la Scuola Allievi Ufficiali. A Gorizia incontra il cugino
Ernesto Gramaticopulo con il quale in una notte del dicembre 1941 riesce
a raggiungere l'Italia dopo aver attraversato a nuoto il fiume Judrio che
a quel tempo segnava il confine fra l'Italia e l'Austria. Come quasi tutti
gli irredentisti anche Grego, per motivi di sicurezza, cambia nome in Attilio
Monadi, che poi modificherà in Otello Cigoli. Il 6 giugno 1915 Otello
Cigoli si arruola volontario nell'esercito italiano e viene inquadrato
nel 35°Reggimento Fanteria "Brigata Pistoia". Il 19 luglio dello stesso
anno partecipa ad un'importante azione sul Calvario (Podgora) meritandosi
la medaglia di bronzo al V.M. con la seguente motivazione:
Medaglia di
Bronzo al Valor Militare al soldato del 35°Reggimento Fanteria " Grego
Egidio, da Orsera (Austria). Volontariamente fece parte di un drappello,
che operò, più volte, la distruzione dei reticolati nemici.
Il giorno successivo fu tra i valorosi che ripetettero l'operazione e,
durante l'avanzata che ne seguì, fu sempre in prima linea, comportandosi
coraggiosamente fino al termine dell'azione.
Podgora
18-19 luglio 1915
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Nominato ufficiale , è
in forza nel 74° Reggimento Fanteria "Brigata Lombardia". Nell'offensiva
austriaca del giugno 1916 il battaglione nel quale presta servizio come
comandante di un gruppo di mitraglieri viene circondato e icomponenti fatti
prigionieri. Grego, che mantiene il suo nuovo nome, non viene identificato
e dopo pochi giorni riesce a fuggire e raggiungere le linee italiane.
Nel luglio del 1916, anche
per intervento dell'amico Nazario Sauro, riesce a farsi assegnare quale
osservatore d'aeroplano alla 253^ Squadriglia di Grado, al comando del
ten. di vascello Federico Martinnengo e dotata di velivoli FBA e Lohner
Macchi L.3
Un mese, nel nuovo ruolo
dopo si guadagna una medaglia di bronzo al V.M. per il coraggio dimostrato
nel corso di un'azione in pieno giorno su Trieste.
Medaglia di
Bronzo al Valor Militare al sottotenente di fanteria Egidio Grego - il
quale osservatore di idrovolante durante un'azione di bombardamento, eseguita
in pieno giorno in mezzo al fuoco di numerose artiglierie contraeree, dette
prova di calma e di ardimento.
Trieste
15 agosto 1916
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Osservatore
di idrovolante, compiva numerose missioni in paraggi pericolosissimi, stante
l'efficace difesa nemica. Partito per bombardare navi a Trieste e sapendo
già che si trovavano in quota, all'agguato, apparecchi da caccia
austriaci, noncurante del pericolo assolveva il suo compito ed inseguiva
un apparecchio avversario fino sul territroio nemico, daneggiandolo e abbandonandolo
solamente quando, per il sopraggiungere di altri due apparecchi, dovette
combatterli, riuscendo a difendersi mirabilmente. In una ricognizione,
mitragliò presso Trieste, a 500 metri di quota, una torpediniera
nemica, facendola fuggire ed abbandonandola al giungere di due apparecchi
da caccia, coi quali impegnava combattimento rimanendo colpito nell'apparecchio
e nel motore.
Trieste,
agosto-settembre - Costa Istriana 23 settembre 1917
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Con la disfatta di Caporetto,
il 26 ottobre giunge l'ordine di abbandonare Grado e trasferire uomini
e apparecchi a Venezia, sull'isola di Sant'Andrea. Al momento di partire
le pessime condizioni meterologiche sconsigliano il trasferimento in volo.
Gli viene proposto di raggiungere la città lagunare via terra ma,
pur di salvare il suo idrovolante, Grego decide ugualmente di decollare
e, dopo un volo alquanto difficile riesce a raggiungere la città.
Per questa azione, effettuata da solo come pilota, viene promosso aviatore
pilota "sul campo" Dalla nuova base dell'Isola di Sant'Andrea, gli idrovolanti
compiono azioni di contrasto sul Piave. Gli austriaci determinati ad eliminare
ogni interferenza ai loro piani di sfondare sul Piave, decidono di impiegare
sul posto una Squadriglia di Albatross DIII al comando del capitano Godwin
Brumowsky che ha all'attivo oltre una trentina di abbattimenti.
Il 23 novembre 1917, Grego
assieme all'osservatore d'artiglieria il cap. Pietro Baggio su velivo FBA
sta dirigendo sul Piave i tiri dei cannoni delle truppe italiane. Attaccato
da una squadriglia di tre caccia di Brumowsky e colpito dal s.ten. Franz
Gaser (asso austriaco con 18 vittorie), precipita in fiamme nelle paludi
di Cavazuccherina. Per questo evento, si guadagna lo quarta medaglia d'argento
al V.M. alla memoria.
Non ancora
pilota, in grave contingenza pilotava un idrovolante, portandolo in salvo;
preso il brevetto, iniziava con entusiasmo il suo nuovo servizio. Nel compimento
di una missione, attaccato da un velivolo da caccia nemico, precipitava
coll'apparecchio in fiamme, chiudendo così una vita di valore, dedicata
alle sue aspirazioni di italiano irredento.
Fra
il Piave e il Sile, 23 novembre 1917
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Egidio Grego |