Un volo sul Golfo di Napoli



Capodichino, novembre 1953

Nel cielo sopra il Golfo di Napoli sfreccia uno stormo di De Havilland Vampire dell'Aeronautica Militare. Una pattuglia del 4° Stormo sta svolgendo una esercitazione di volo. Uno dei piloti più giovani e' decisamente fuori formazione. Il capo pattuglia lo redarguisce bruscamente affinche' recuperi la propria posizione e questi, altrettanto bruscamente, manovra per rientrare in formazione. Lo fa però con troppo impeto e con insufficiente perizia, tanto che sbaglia la manovra e va ad urtare violentemente la coda del Vampire del sergente pilota Eddo Turra, staccandone una parte e mandando il velivolo in vite. Turra non si rende conto subito che il suo Vampire e' completamente privo di una delle due derive. Comprende però di aver subito dei danni, non riuscendo ad uscire dalla vite con le manovre a cui era stato addestrato. Con la forza della disperazione, riesce a uscire dalla vite poco prima di raggiungere la superficie dal mare. Fa quindi rotta verso l'aeroporto di Capodichino mentre i suoi compagni di pattuglia che l'hanno ormai perso di vista, sono rientrati alla base ed hanno lanciato l'allarme e le ricerche in mare. Sulla rotta di rientro, lungo la costa, Turra si trova davanti un grande edificio, un albergo. Il velivolo e' ancora troppo basso e non risponde perfettamente ai comandi, cabra molto lentamente. Turra ha l'impressione di non poter superare l'ostacolo, deve decidere se lanciarsi, ma a che prezzo? L'albergo non e' certamente vuoto. Tira la cloche verso di sé con tutte le proprie forze e vede l'edificio avvicinarsi sempre piu'. La pancia del suo Vampire urta l'insegna sul tetto dell'albergo, fortunatamente senza pregiudicare ancora l'assetto di volo già molto critico. E' salvo! Quando la torre di controllo di Capodichino avvista il Vampire in avvicinamento, grande e' la gioia di tutto il personale che lo dava gia' per spacciato. Come era prassi, Turra fu subito rimandato in volo per superare lo shock.
EddoTurra, per la scelta operata nel Golfo di Napoli fu insignito di una medaglia al valore