Tunisia, primavera 1943
Allo scopo di aggiungere
qualche goccia di verità all'oceano della Storia, riporto di seguito
un sunto ristretto delle vicende di mio padre e altri piloti in Tunisia
nella primavera del 1943. Alcuni, i piu’ fortunati, sono riusciti a ritornare
in Italia, per altri c'è stato il martirio in terra d'Africa e/o
la prigionia da parte degli Inglesi che non erano secondi ai Tedeschi nel
trattamento dei prigionieri, soprattutto per quel che riguardava le razioni
alimentari e l'uso dell'acqua.
Rovistando e spulciando
nel voluminoso libretto di volo ho trovato alcune paginette di quaderno
scritte a mano da mio padre in Tunisia tra il 1 marzo e l'8 maggio 1943.
Subito dopo il diario si interrompe, penso, per la cattura da parte degli
Inglesi. E' un diario giornaliero, scarno, essenziale in cui si racconta
l'inutile sacrificio dei nostri piloti costretti a combattere contro forze
anglo-americane padrone assolute dello spazio aereo, si parla di capi veloci
nel lasciare i posti di comando quando la situazione diventa critica e
la sconfitta è certa, si citano per nome i piloti che perdono la
vita. Anche mio padre sfugge casualmente alla morte, una volta nel trasferimento
in auto da un campo all'altro, sorpreso all'aperto da un violento bombardamento
aereo e un'altra volta, in azione di guerra, per il mancato funzionamento
della maschera di ossigeno, perde i sensi, cade in vite e riesce a riprendere
il controllo dell'aereo a poche centinaia di metri da terra.
"Il 7 marzo si ottiene
l'unica grande vittoria aerea nel settore di GIAFRA con l'abbattimento
di nove aerei nemici e il mitragliamento di altri (vittoria di cui parla
il bollettino 1017). Si decolla da Giafra, Sfax, Enfidaville, El Diem,
da campi appena livellati e spesso impraticabili per la pioggia e soprattutto
per i continui bombardamenti nemici che distruggono a terra gran parte
dei nostri aerei. In particolare, il 1° aprile del 1943 il nostro gruppo
di volo viene annientato a terra da sei formazioni di diciotto bombardieri
l'una, che distruggono tutto, uomini ed apparecchi. Il 17 aprile,
per dare l'esempio e infondere coraggio S.E. il Comandante la 5° Squadra,
saluta tutti e torna in Italia .... e con lui si sono eclissati tutti i
capi. La disperazione di chi rimane è immensa e cominciano a manifestarsi
casi di pazzia e isteria tra i piloti anche se il Generale Boschi, via
radio, invita tutti a resistere ad oltranza(!) con i quattro velivoli malconci
che ci rimangono. Nel frattempo da tre mesi non arrivano né paga
né posta, solo bombe che giornalmente cadono sul nostro campo e
su quello tedesco vicino. Il 7 maggio gli Alleati occupano Tunisi, ma l'ordine
di rientrare in Italia non arriva. La disperazione e l'incertezza per il
futuro sono massimi".
Il diario termina
in data 8 maggio, riportando testualmente lo scritto di mio padre: "ore
11 circa mitragliamento del nostro campo, si poteva partire prima, niente,
vogliono che anche quei pochi apparecchi che ci sono rimasti siano distrutti
... ore 13.15 altro mitragliamento, qui il morale è di una tale
profondità che non si può misurare. Dopo vedremo quanti apparecchi
hanno distrutto.
Noi invece stiamo qui perché si aspetta l'ordine
da Roma, anche se quest'oggi ci bruceranno tutti gli apparecchi: forse
a Roma non sanno quello che succede qui. Certo che quando sarà finita,
pochi avranno ancora spirito combattivo, ma cosa pretendono da noi? Quello
che è umanamente possibile fare lo abbiamo fatto, ora basta! Possibile
che non finisca mai questa storia? Vedere questo spreco di materiale viene
da piangere e dopo vogliamo vincere, ma fino a che le cose andranno così
c'è poco da sperare. Ci sarebbe da scrivere molto su questi giorni,
ma è meglio non farlo, altrimenti si cadrebbe troppo in basso. La
colpa però, non sarebbe nostra."
In questo modo termina
la guerra in Nord Africa per molti piloti, naturalmente per quelli che
hanno avuto la fortuna di sopravvivere. Penso che sia giusto ricordare
quello che è accaduto alla nostra Aviazione in quel lembo di terra
africana e in quel periodo, gli uomini che vi hanno partecipato e soprattutto
quelli che vi hanno perso la vita convinti di servire una Patria che presto
li avrebbe dimenticati.
Questo e’ un breve
resoconto di eventi storici della Regia Aeronautica che vengono spesso
dimenticati, come non fossero mai avvenuti, anche perché gli avvenimenti
storici successivi sono andati in un'altra direzione e in ogni caso le
sconfitte sono sempre orfane.