L'aeroporto
di Gorizia
dalle
origini al 1961
L'Austria aveva iniziato già nel
1909, sul campo di Wiener Neustadt, una notevole attività aviatoria;
ci furono molti pionieri civili, sorse un club aeronautico e il costante
aumento del numero degli allievi fece nascere una scuola di volo, destinata
a monopolizzare tutti gli appassionati di una vasta area circostante.II
campo di volo di Wiener Neustadt iniziò ben presto a soffrire di
problemi d'affollamento, aggravato da condizioni meteorologiche che erano
spesso avverse e creavano un grande ostacolo per l'attività di una
scuola militare. Questi furono i motivi che spinsero le autorità
a cercare un altro terreno, in grado di offrire maggiori garanzie meteorologiche
per un'attività scolastica e alleviare il traffico su Wiener Neustadt.
Gli austriaci cercarono e trovarono ottima l'area del Goriziano che, oltre
a permettere di operare nel periodo invernale - cosa assolutamente impossibile
per Wiener Neustadt - offriva una situazione logistica ottimale: si trovava
in zona pianeggiante all'imbocco della Pianura Padana, alle pendici di
monti e colli, in uno scenario che copriva in pratica tutto l'importante
aspetto addestrativo. Fu così che nel 1911, gli austriaci decisero
di installare una scuola di volo sul grande campo d'esercitazione del 5°
cavalleria di Gorizia, in località "Campagna Grande" di S. Andrea,
nei pressi della città. Non è nota la data di questa decisione,
ma c'è un primo atto del ministero della Guerra1 che parlava di
"...hangar trasportabili per aeroplani e palloni aerostatici", destinati
al "progettato campo di volo di Gorizia". I lavori
iniziarono secondo il progetto della società R. Ph.Wagner, L.&
J Biro & A.Kurz, che prevedeva la costruzione degli hangar lungo
la strada Merna-Gorizia: il problema della polvere sollevata dalla carrabile,
considerato che il campo di volo sarebbe stato usato quasi esclusivamente
nel periodo invernale era irrilevante.
Documento austro-ungarico con l'area per
la costruzione del campo di volo con le aree circostanti.
Da: "L'aviazione a nord-est" Storia dei campi di volo del Friuli Venezia Giulia 1910 - 2007, di Piero Sore' Edizioni G.Apostolo 2007 - Sore_01 |
APPROFONDIMENTI
Il com.te Piero Sore' |
Venivano anche identificati
nel raggio di 50 Km. circa, prati idonei all' atterraggio di dimensione
minima di metri 200x50 segnati sulle carte con due colori. Rosso: pascoli
perenni privi di pietre che si adattano all' atterraggio di aerei; Giallo:
superfici con coltivazioni basse (es. mais, patate, grano) adatte ad attcrraggi
d' emergenza. Il progetto originario prevedeva la costruzione di quattro
hangar, dell' officina, di un locale per il personale di guardia, di un
locale uso uffici, di un magazzino ricambi, di un locale per scarico dell'
olio usato e di due serbatoi in cemento per la benzina della capacità
individuale di 300 kg. Ogni hangar, che poggia su quattro piloni in cemeneto,
ha un' apertura frontale di metri 16, un'altezza di metri 4,20 e una profondità
di metri 8. Nei rimanenti 6 metri di profondità, l' hangar si restringe
ad una larghezza di 6m. per un'altezza di 2,50 m. La pavimentazione
e' ricoperta con legno marino tipo "ponte di nave". La supervisione dei
lavori era affidata all'amministrazione della caserma del castello di Gorizia.
Alla fine del 1911 erano stati costruiti i quattro hangar e
l' officina ma l'
aeroporto venne ugualmente inaugurato il 15 gennaio 1912 dall' esercito
austroungarico che lo adibi' esclusivamente a scuola di volo in supporto
di quella di Wiener Neustadt.
I corsi di pilotaggio iniziarono nel 1913: ogni istruttore non poteva seguire più di due piloti alla volta e pertanto, in un corso di pilotaggio non potevano essere presenti più di 10-12 piloti. Inoltre considerando la situazione effettiva della scuola, con il numero degli aerei disponibili e col numero degli istruttori, fu deciso che ad un corso non dovessero partecipare più di sei ufficiali. L' aeroporto di Gorizia era stato considerato un campo difficile, soprattutto per le sue ridotte dimensioni e veniva definito "...un campo più adatto a piloti provetti che per i principianti", ma nonostante tante le difficoltà, sul campo di volo di Gorizia ci fu sempre una notevole attività addestrativa basica ma anche avanzata. Con i corsi si ebbero i primi incidenti di volo: il 4 novembre 1912 perse la vita il ten. von Petrovitz, il primo caduto su questo aeroporto militare e primo pilota militare austriaco deceduto. Il 19 dicembre 1913 il secondo incidente con kanonier Binder Eduard che cadde durante un volo prova. Nel 1915 con le prime avvisaglie dell' ingresso dell' Italia in guerra, appari' chiaro quanto vulnerabile fosse il campo di volo perché troppo a ridosso di quella che sarebbe stata la linea del fronte: in caso dell' entrata in guerra dell' 'Italia, venne deciso che tutto il materiale presente doveva' essere smontato e trasferito a Szombathely.
Dopo la dissoluzione dell' Austria-Ungheria che seguì la Prima guerra mondiale, Gorizia fu annessa al Regno d' Italia assieme al resto della Venezia Giulia nel 1921. Fu durante questo decennio che il campo di volo venne ampliato e sistemato non senza difficolta' poiche' era ancora attraversato da trincee e camminamenti della 1^ Guerra mondiale.
Nord
|
Foto scattata probabilmente nel 1924. Ingrandendo la foto si notano, da sinistra verso destra, alcuni manufatti posti in diagonale, la palazzina comando in costruzione e piu' al centro un sentiero o un "camminamento" che dirige verso le trincee prossime alla ferrovia (linea retta chiara, in diagonale). I resti di probabili trincee attraversano il centro del campo, in direzione nord - sud. In basso a destra e' riconoscibile un camminamento/ trincea che attraversa la strada ai bordi del campo. Due "T" delimitano la lunghezza del campo e tra esse, al centro, la scritta "GORIZIA". A sud, verso la frazione di Peci, il terreno e' ancora adibito a coltivazione e, solo in un secondo tempo, verra' inglobato nell'aeroporto. (Archivio Aeronautica Militare) (FotoAerea_01.jpg) |
Nel 1924 l’ aeroporto di Gorizia e' classificato dalle autorita' italiane come aeroporto militare in disuso sulla rotta aerea Udine - Pola
planimetria dell'aeroprto
risalente al 1926
(Dalla
Guida dell’Aeronautica, edizione 1926 - pp.150 - 154)
Classe
e categoria:
Posizione
geografica:
Posizione
regionale:
Descrizione
dei dintorni:
Cartteristiche
del giro d'orizzonte:
Principali
punti di riferimento:
Descrizione:
Stato
del suolo:
Ostacoli:
Segnali
di riconoscimento e segnalazioni:
Costruzioni
ed impianti aeronautici:
Rifornimenti
e servizi:
Acqua:
Comunicazioni:
Mezzi
di trasporto:
Informazioni
varie:
Condizioni
aerometeorologiche:
|
Gorizia 1924 - dettaglio di una foto aerea: si notano alcune costruzioni e tre hangar che poco dopo verranno demoliti per far posto ad altre costruzioni. Al centro la scritta "GORIZIA". (AeronauticaMilitare FotoAerea-01A) |
Si puo' ancora evincere
la presenza di un reparto di volo da una fotografia del 1925 che ritrae
piloti e specialisti davanti ad un Ca.46 sul campo di Gorizia; altre documentazioni
fotografiche risalenti al 1926 dell' Ufficio Storico dell' Aeronautica
militare, confermano quanto attestato.
Gorizia, probabilmente nel 1925: piloti e specialisti davanti a un velivolo Ca.46. (Den01) |
L' aviazione con
la propensione alla velocita', al rischio e alla modernita', incarna gli
ideali del fascismo anche per il fascino che il volo esercitò su
Mussolini. Ma al successo della nuova arma, diventata indipendente il 28
marzo 1923, contribuirono anche ragioni geo-politiche:
"Basta gettare un'occhiata
sulla carta d' Italia per convincersi della necessita' assoluta di una
forte aviazione. La quasi totalita' del territorio nazionale e' accessibile
alle offese di un aereo nemico capace di superare la modestissima distanza
di 350 Km. di andata e altrettanti di ritorno" (da: Ordinamento dello
stato fascita, seconda parte).
Il regime quindi
si fa' custode dell' inviolabilita' del territorio nazionale promuovendo
un rapido incremento dell' aviazione con la costruzione di nuovi apparecchi
e la creazione su tutta la penisola di campi di fortuna, indispensabili
per la sicurezza del volo (legge approvata dalla Camera dei Deputati
nel 1924 e successiva del 23 giugno 1927 n.1630). L' onere per la sistemazione
dei campi di fortuna ricade inizialmente sulle provincie ma, con la successiva
entrata in vigore delle leggi sui tributi locali passa alla contabilita'
del Ministero dell' Aeronautica ".... con un aggravio del nostro gia' striminzito
bilancio, di circa 73 milioni." (da: discorso di Italo Balbo alla Camera
dei Deputati, anno 1927)
... Il campo di
aviazione deve essere considerato ormai, come si considera la stazione
ferroviaria, un elemento integrante della vita civile. Le vie del cielo
sono entrate nel novero delle comunicazioni indispensabili al traffico
di una civilta' attiva e moderna. E' un titolo d'orgoglio, ma piu' ancora
e' una legittima soddisfazione alle esigenze pratiche di una grande citta
possedere il campo d'aviazione"
da:
discorso di Italo Balbo alla Camera dei Deputati, anno 1927
|
Aeroporto di Gorizia
ricostruzione grafica della
disposizione delle infrastrutture
Dopo i lavori di
ampliamento e sistemazione eseguita nella meta' degli anni '20, il
campo era sovradimensionato per le esigenze dell' unico Reparto di volo
presente e solo con l' arrivo del 4° Stormo l' aeroporto incomincia
a funzionare a pieno regime. Le costruzioni sono disposte su tre lati del
quadrilatero: da nord (guardando la citta') verso sud in senso orario.
Deposito carburante / hangar Ricognizione / comando Ricognizione / magazzino
MSA / magazzino casermaggio (dietro MSA) / stazione R.T. (dietro MSA) /
palazzina sottufficiali (dietro MSA) / hangar Gleiwitz della Ricognizione
/ officine terzo tipo / palazzina avieri (dietro officine) corpo di guardia
/ hangar Lancini / palazzina comando / piscina olimpionica per gli ufficiali
/ infermeria, R.R.C.C. e amministrazione / hangar Lancini 4°Stormo
e relative appendici (pavimento appendici hangar 4° Stormo in manufatto
rosso). Proseguendo oltre gli hangar verso la frazione di Peci: "collinetta"
o "parapalle", un terrapieno alto una decina di metri per la messa a punto
delle mitragliatrici degli aerei. Poco distante sul monte Cerjie
(Carso), si trova il poligono di tiro contro i palloni (direzione di tiro
da Gabria verso il monte Faiti). Dal 1936 nella zona attigua agli hangar
del quarto Stormo, a sud dell' aeroporto, viene attivata per la stagione
estiva la colonia elioterapica destinata ai banbini dei comuni
limitrofi. Completano le infrastrutture i rifugi antiaerei in prossimita'
della palazzina avieri (nord - est), oltre gli hangar della Ricognizione
(nord - ovest), poco più avanti dell' infermeria, dietro gli hangar
della 73^ - 96^ Sq. e 97^ - 84^ Sq., dietro la palazzina ufficiali.
L'aeroporto viene
intitolato al patriota istriano Egidio
Grego
La regolamentazione
del traffico aereo sull' aeroporto e' contenuta nel libretto
disciplina di volo. Il campo viene suddiviso in due "zone": quella
a nord utilizzata dal 21° Stormo e quella a sud dal 4° Stormo.
Per l' atterraggio entrambi gli stormi utilizzano le fasce centrali
adiacenti mentre per i decolli utilizzano le fasce piu' esterne e vicine
ai propri hangar. Le direzioni prevalenti di decollo, vento permettendo,
sono da est verso ovest e viceversa per l' atterraggio (1150 m. per 520
m.). Per i soli voli notturni (con luna piena) vengono utilizzate le direttrici
Nord - Sud (dalla città verso il San Michele). Due "T" poste agli
estremi della striscia utilizzata, servono da ausilio ai piloti ed
indicano le direzioni d’ atteraggio e decollo. Al centro del campo la scritta
"GORIZIA" ben visibile da lontano. Una caratteristica particolare dell'
aeroporto e' la sua superficie di origine alluvionale che permette un rapido
drenaggio, anche dopo violenti rovesci, garantendo sempre la piena
operativita'. La visibilita' e' generalmente buona durante tutto l' arco
dell'anno con una media di 18 giorni di nebbia nel primo mattino e a sera
inoltrata. La nebulosità media annua è di 5/10 di cielo coperto
con precipitazioni più frequenti in primavera. (Guida dell'Aeronautica
del 1926)
Il 21° Stormo Ricognizione con la 38^ Squadriglia (63° Gruppo) e' il primo Reparto ad insediarsi sul campo di Gorizia - Merna. Verra' raggiunto nel gennaio del 1927 dal Comando di Gruppo e dalla 41^ e 113^ Suadriglia provenienti da Campoformido. Tre anni dopo, il 1°,ottobre 1929 viene rischierato sull' aeroporto il 27° Gruppo del 14° Stormo per partecipare alle esercitazioni di bombardamento sul poligono di Aviano, esercitazioni che continueranno anche nel 1930. Anche l' 8° Stormo con il 28°Gruppo (10^ e 19^ Sq.) e il 27°Gruppo (17^ e 18^ Sq.), viene rischierato sull' aeroporto di Gorizia, prima delle Grandi Manovre di Ferrara, dal 26 giugno al 24 agosto 1931. In settembre giungono da Campoformido e da Aviano il 9° e 10°Ggruppo del 4° Stormo da poco costituito in forma provvisoria.
L' 11 giugno 1932 una parata aerea congiunta del 4° e 21° Stormo, saluta l' assunzione di comando del 21° Stormo Ricognizione del. col. Amedeo di Savoia duca d' Aosta che aveva chiesto e ottenuto dal Re di passare dall' artiglieria alla Regia Aeronautica. L' anno successivo, il 5 maggio 1933, l' augusto comandante lascia la ricognizione e subentra al t.col. Bonola al comando del 4°Stormo. Nel 1934 il comando della 3^ Brigata Aerea (1° e 4° Stormo) con sede a Campoformido, viene trasferito a Gorizia e posto ai comandi del Duca d' Aosta. Nello stesso anno, il 21 maggio, e' in visita a Gorizia il sottocapo di S.M. gen.Pinna: in onore dell'alto ufficiale la 3^ Brigata sfila in volo con 62 velivoli, guidati dal Duca d'Aosta, che decollano ed atterrano a Merna. Di seguito si esibisce la squadriglia di Alta Acrobazia comandata dal ten. Tessori, su Ba.19. Il 22 novembre 1934 viene trasferito a Gorizia il 44° Gruppo del 14° Stormo per poi essere trasferito l' anno successivo in Africa orientale. Nella seconda metà degli anni '30, il silurificio Whitehead di Fiume progetta un siluro da aereo l' "RM-MAS" di calibro 450 mm, lungo 5,50 m. e probabilmente per questo motivo che nella stesso periodo, vengono rischierati a Gorizia alcuni velivoli S.M.81 e S.79 per sperimentare il lancio nel mare antistante a Pola. Uno di questi lanci venne effettuato il 4 maggio 1937 da un trimotore S.M.81 pilotato dal gen.D.A. Amedeo di Savoia. Dall' inizio del 1936 e fino al 31 agosto dello stesso anno, ritorna a Gorizia, con la denominazione originaria, il 14° Stormo con il 45°Gruppo. Nello stesso anno il Duca d' Aosta lascia il comando della 3^ Brigata per assumere il 1° marzo, con il grado di generale D.A., il comando della 1^ Divisione Aerea Aquila, che manterra' fino a dicembre 1937 e alle cui dipendenze vengono poste la I^ Brigata Aerea con l' 8° e 14° Stormo e la 3^ Brigata Aerea con il 1°, 4° e per un breve periodo il 6° Stormo. A meta' agosto 1936 in seno al 4° Stormo viene istituito il Nucleo di Addestramento con sede nell' hangar Lancini centrale e rimarra' operativo fino al 1938. Nel mese di settembre del 1936, viene trasferito a Gorizia il 3°Gruppo del 6° Stormo, costituito nel gennaio dello stesso anno.
Il 10 giugno 1940
l' Italia entra in guerra: personale ed armamenti vengono trasferiti dai
campi di manovra di Ronchi dei Legionari, Divaccia e Aidussina che si trovano
nel settore d' impiego dell' aeroporto, sul campo di Merna per poi essere
inviati sul fronte occidentale. Contemporaneamente i comandi superiori
emanano precise disposizioni ai Reparti per la protezione passiva dei velivoli
facendoli decentrare ai margini del campo. Gia' dai giorni precedenti della
dichiarazione di guerra comincia l' avvicendamento di Reparti sull' aeroporto
di Merna: il 7 giugno il 10°Gruppo del 4° Stormo parte per l' Africa
settentrionale. Il 19 giugno il personale del 71°Gruppo e della 116^
Squadriglia O.A. viene trasferito ad Aosta per le operazioni sul fronte
occidentale contro la Francia; il 20 giugno il 9°Gruppo viene trasferito
sul campo di Mirafiori.
Il 25 luglio 1940
viene costituito il primo reparto della specialità Aerosiluranti
della Regia Aeronautica che assume la denominazione di "Reparto Sperimentale
Aerosilurante" poi modificata in "Reparto Speciale Aerosilurante": vi fanno
parte Carlo Emanuele Buscaglia, Carlo Copello, Guido Robone, Melley Forzinetti
e Dequal, quest' ultimo ne assume il comando.
Il 9 ottobre 1940
il capo del governo Italiano, Benito Mussolini, incontra il gen. Pricolo
sull' aeroporto di Gorizia. Il 27 ottobre, quattro S.79 partono da Gorizia
alla volta di Grottaglie per costituire la 281^ Squadriglia Autonoma Aerosiluranti.
Gli ultimi due mesi
dell' anno sono segnati da due incidenti mortali: il 21 novembre uno dei
cinque Ju.87 provenienti da Graz e diretti a Gorizia al comando del
s.ten. Marco Larcher, per un' avaria al motore atterra sui campi di Mossa
(a 6Km.da Gorizia) tranciando un cavo dell' alta tensione. Il pilota ed
il 1° aviere rimangono illesi ma tra i soccorritori, ignari della presenza
del cavo, uno muore e altri due rimangono feriti. L' altro incidente avviene
l' 11 dicembre quando un C.R.32 della Scuola Addestramento Caccia per un'
errata manovra entra in vite ed il pilota serg. Clemente Bonfanti lanciandosi
viene investito dai piani di coda.
Nello stesso mese
di dicembre viene costituita a Gorizia la 279^ Squadriglia Aerosiluranti
che, nel gennaio '41, sara' trasferita a Catania e in aprile in Egeo.
Chiudono l' anno
le operazioni di siluramento effettuate il 26 dicembre da cinque S.79 del
Nucleo Addestramento Siluranti al comando del ten. col.Carlo Unia.
Nel 1941 l' aeroporto
di Gorizia è uno tra i più affollati d' Italia: vi sono i
Macchi M.C. 200 e M.C. 202 del 4° Stormo Caccia, rientrato dall' Africa
a fine gennaio e, in attesa di trasferimento per le operazioni nel Mediterraneo,
viene sistemato nell' hangar Lancini a Nord, vicino alla palazzina Comando.
I Fiat C.R.32, C.R.42, G.50 e i Macchi M.C. 200 della Scuola di Volo Avanzato
costituitasi nella primavera dello stesso anno per la specialita' caccia,
alloggiati negli hangar già sede delle Sq. 96^, 84^, 90^ e 91^ del
4° Stormo e, secondo alcune testimonianze, anche negli hangar della
Ricognizione sul lato opposto del campo. I trimotori S.79 e S.M.84 del
1° Nucleo Addestramento Aerosiluranti e ancora altri velivoli in attesa
di assegnazione ai Reparti sui vari fronti di guerra. ll primo aprile 1941
viene costituito il Comando Aviazione Caccia al comando della 2^ Squadra
Aerea e dalla quale dipendono il 4° ed il 54° Stormo.
Gorizia - 8 maggio
1942: una formazione di CR42 della Scuola Caccia sorvola l'aeroporto. A
terra alcuni MC. 200 e S. 79.
(Arch.DelMoro 06) |
Tra gli istruttori della scuola caccia comandata dal Cap.Pezze' il Serg.Guido Pongilupi nel 1942
Il 6 marzo 1941 il
pilota serg. Manlio Dell'Angelo, a bordo di uno Junkers Ju. 87R-2
(Stuka) dopo il decollo esegue un tonneau ma, trovandosi troppo basso,
precipita sulla linea di volo del 9°Gruppo uccidendo l' aviere Guido
Buffa che sta' lavorando su un M.C. 200.
Gorizia - 6 marzo 1941: lo Stuka precipitato sulla linea di volo davanti agli hangar della Ricognizione utilizzati, in quel periodo, dalla Scuola Caccia. (Arch.Brancaccio bra08) |
All' inizio delle
ostilita' con la Jugoslavia, la notte del 6 aprile 1941 viene attivata
sull' aeroporto di Gorizia e su quelli di Ronchi ed Alture di Pola, la
sezione "Caccia Notturna" ed il servizio d' allarme dall' alba al tramonto.
Ne fanno parte la 96^ e 97^ Sq. con compiti difensivi su Gorizia, Trieste
e Monfalcone, e la 73^ Sq. con compiti offensivi. Al termine delle operazioni
in Jugoslavia, tra il 17 e il 20 aprile tutto il 9°Gruppo rientra a
Gorizia mentre il 10°rimane a Ronchi. Il 1° maggio viene sciolta
la Sezione Caccia Notturna che versa i suoi C.R. 42 al 2° Stormo. Il
7 giugno giunge al 10°Gruppo del 4° Stormo l' ordine di partenza
per la Sicilia seguito pochi mesi dopo da quello per il 9°Gruppo con
la stessa destinazione. Un mese dopo, in luglio, il 6° Stormo viene
rimpatriato con tutti i velivoli fuori uso e il personale del 2°Gruppo
viene rischierato a Gorizia per il passaggio sul nuovo velivolo in via
di assegnazione, il Reggiane Re.2001. La consegna dei velivoli viene completata
nel febbraio 1942, dopodiche' il Gruppo viene trasferito prima in Sicilia
e poi a Pantelleria per le operazioni sul Mediterraneo. Nel 1942, sull'
aeroporto di Gorizia opera, con velivoli S.M.82 "Marsupiale", la 603^ Squadriglia
del 146°Gruppo Trasporti, impegnata in Croazia in operazioni di rifornimento
alle truppe italiane.
Gorizia - marzo 1942: S.M.82 Marsupiale della 606^ Squadriglia, CXLVIII Gruppo Trasporti. (Arch.Bulfon bul003) |
Con foglio d'Ordini n.10 del 5 aprile 1942
- XX, l'aeroporto di Gorizia assume sotto la data del 20 marzo il nome
di Amedeo di Savoia Duca d'Aosta
|
Nel novembre del
'42 transita e viene fotografato sull' aeroporto di Gorizia il Cant-Z 1015,
unico esemplare costruito dai C.R.D.A. di Monfalcone.
Gorizia - novembre1942:
una rara fotografia del CANT-Z 1015.
(Anno di costruzione 1939.Trimotore transatlantico, Velocita' max di 565 Km/h e di stallo a pieno carico 135 Km/h. Autonomia 5000 Km. Peso a vuoto 9.400 Kg. A pieno carico 18.500 Kg. Tre motori Piaggio XII RC da 1280 Hp). (Arch.DelMoro dmo10) |
Dal 20 marzo 1942,
come da Foglio d'Ordini n.10 del 5 aprile 1942 - XX parte prima,
Comunicazioni e Disposizioni Varie, l' Aeroporto di Gorizia viene intitolato
ad Amedeo di Savoia Duca d'Aosta.
Tra il 1942 e il
1943 personale civile femminile, formato presso la casa balilla di Gorizia,
oggi "Scuola d'Arte", viene impiegato alla stazione R.T. con il compito
di ricevre i bollettini meteo da trasmettere ai piloti.
Aeroporto: personale civile della stazione R.T. (Arch.Orzan orz007) |
All 'inizio del 1943,
nell' hangar Gleiwitz della Ricognizione Aerea, si insedia la S.R.A.M.
(Sezione Riparazione Aeromobili Motori) con un centinaio di persone tra
operai e impiegati amministrativi coordinati da personale militare tra
cui il ten. G. Ricciarelli, un capitano ed altri avieri. Gli uffici
amministrativi si trovano in un caseggiato basso a fianco dell'hangar.
Dopo l' 8 settembre 1943 il ten. Ricciarelli con l' aiuto di un' amica
impiegata della S.R.A.M. riuscira' a fuggire e tornare a casa mentre il
comandante verra' deportato in Germania. La S.R.A.M. continuera' ad operare
sull' aeroporto fino al 18 marzo '44 (data dello spezzonamento) dopodiche',
uffici ed impiegati verranno trasferiti nella scuola elementare di S.Andrea
e poi nella sede dell'O.N.F.A in S.Pietro a Gorizia.
Gorizia: personale civile e militare impiegato nella S.R.A.M. (Franco SramFranco-03) |
|
« Il governo
italiano, riconosciuta l' impossibilità di continuare l' impari
lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell' intento di risparmiare
ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione ha chiesto un armistizio
al generale Eisenhower, Comandante in capo delle forze alleate anglo-americane.
La richiesta è stata accolta. Conseguentemente, ogni atto di ostilità
contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane
in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi
altra provenienza »
Il proclama Badoglio
e' accolto dalla popolazione goriziana con manifestazioni di giubilo e
cortei spontanei mentre le forze armate abbandonate al caos e senza ordini
si sfaldano: in aeroporto rimangono due giovani ufficiali
dell' Aeronautica (il s.ten. Ferdinando Piccolo ed il s.ten. Luigi Della
Rovere) e i carabinieri del piccolo presidio. Nel mattino del 9 settembre1943
i partigiani occupano l' aeroporto trafugando le armi dai depositi
e quelle di bordo dai pochi aerei, per lo piu' da addestramento, ancora
presenti: i due ufficiali dopo difficili trattative riescono ad impedire
la loro distruzione.
Il 12 settembre
1943 dopo aver annientato in un cruento conflitto a fuoco la resistenza
dei reparti partigiani asseragliati alla stazione ferroviaria e rastrellato
la zona dello scalo e delle caserme, nel tardo pomeriggio i tedeschi occupano
l' aeroporto. I militari italiani vengono portati alla caserma "Aosta"
(oggi "Montesanto") di via Trieste per definirne la sorte. I due ufficiali
dell' Aeronautica, dopo aver sottoscritto un "atto di lealta' " vengono
reintegrati e nominati rispettivamente comandante (s.ten. Ferdinando Piccolo)
e vicecomandante (s.ten. Luigi Della Rovere) dell' aeroporto, incarichi
che manterranno per pochi mesi fino alla nascita della Rpubblica Sociale
Italiana.
A meta' settembre
viene attivato dai tedeschi il "Comando Prima Compagnia Aeronautica Italiana
- Aeroporto di Gorizia" per gestire la presentazione del personale ex R.A.
sbandato, le liste della leva aeronautica e le strutture aeroportuali.
In aeroporto si insedia il "Gebirgspionierbataillon 83" della Wehrmacht
che vi restera' fino al suo trasferimento a Villa Opicina nel novembre
1943.
Il 18 settembre 1943
atterra a Gorizia-Merna uno Junkers Ju.52 con un primo gruppo di piloti
italiani del G.T.V. (Gruppo Trasporti Velivoli), Reparto costituito ad
Aviano il giorno 15 settembre 1943 con personale che, rifiutando la capitolazione
si e' volontariamente messo a disposizione della Luftwaffe con il compito
di salvaguardare e recuperare il materiale di volo disseminato sui vari
campi di volo del centro - nord Italia.
Il 26 settembre
1943 il campo di Gorizia inizia ad operare come aeroporto di raccolta del
G.T.V. per i velivoli italiani destinati al trasferimento in Germania (con
insegne Luftwaffe).
Sull' aeroporto
i tedeschi, che utilizzano la manodopera italiana (TODT), predispongono
una serie di infrastrutture protettive allo scopo di riparare i propri
aerei dalle incursioni nemiche costruendo piste di decentramento affiancate
da piazzole protette daterrapieni a forma di U. Le piste sono strade in
terra battuta che, partendo dal campo di aviazione, escono da quest' ultimo
e si sviluppano a raggera dirigendo verso le vicine loclità di Merna,
Savogna fino all' estrema periferia sud di Gorizia, dietro l' ospedale
militare di via S. Michele ora via Ristori. Il 18 ottobre 1943 i partigiani
cannoneggiano l' aeroporto con granate di artiglieria "non spolettate"
(probabilmente per impreparazione). Il 28 ottobre 1943 i tedeschi ordinano
di trasferire sul campo di Gorizia i Fiat C.R.42 e i Macchi M.C.200 e M.C.202
basati sull' aeroporto di Treviso. Successivamente questi aerei e quelli
qui convogliati da altri campi, saranno trasferiti in Germania.
Il 5 novembre 1943 inizia lo schieramento sull' aeroporto dei Savoia Marchetti S.79 della 2^ e 3^Squadriglia del Gruppo Autonomo Aerosiluranti. Il Gruppo e' stato costituito a Firenze il 15 settembre 1943 al comando del cap. Carlo Faggioni, un asso di quella specialita', e intitolato al maggiore pilota M.O. Carlo Emanuele Buscaglia, il piu' valoroso degli aerosiluratori italiani ritenuto morto durante una missione sulla rada di Bougie nel novembre '42. Con enormi sforzi il Gruppo riesce ad ottenere un' elevata efficienza operativa con un organico ampliato e aerei di nuova costruzione: fino ad una trentina di velivoli ripartiti in tre Squadriglie.
Il successivo 23 novembre,1943 nasce ufficialmente l' Aeronautica Nazionale Repubblicana (A.N.R.). Gorizia e la sua provincia pur trovandosi in territorio soggetto alla potesta' dell' Alto Commissario della Zona di Operazioni Litorale Adriatico, in cui e' estromesso ogni potere civile e militare della Repubblica Sociale Italiana, le autorita' tedesche consegnano all' A.N.R. l' intero aeroporto Gorizia - Merna, codificato "operativo n°30" e "ordinario 93". I campi di Ronchi, Vipacco, Aidussina, San Pietro del Carso, sono usati in comune con la Luftwaffe. Il 9 febbraio 1944 nella ricorrenza della Repubblica Romana (1849), prestano solenne giuramento collettivo tutto il personale dell' Aeronautica Nazionale Repubblicana. La cerimonia ha luogo nell'ambito delle squadriglie del Gruppo Buscaglia.
Il 25 febbraio 1944 dopo aver abbattuto sulle Alpi Bavaresi un B-24 Liberator perdendo un aereo, atterrano sul campo di Gorizia undici Macchi M.C. 205 Veltro del 1°Gruppo Caccia Terrestre "Asso di Bastoni" decollati su allarme da Campoformido. Ai primi di marzo 1944 per la sicurezza dell' aeroporto, viene schierato in localita' Sant'Andrea un "Nucleo Paracadutisti di Protezione" dell' A.N.R. con il compito di affiancare alcuni militari del 4° Reggimento M.D.T. (Milizia Difesa Territoriale) "Gorizia" nella difesa contraerea, contro attacchi di truppe aviotrasportate e nella sorveglianza antisabotaggi. I distaccamenti prendono posizione al Castello di Rubbia, in localita' San Pietro e Merna.
Il 5/8 marzo 1944 provenienti da Venegono, atterrano a Gorizia dieci S.79 S della 2^ Squadriglia Buscaglia diretti all' aeroporto trampolino di Perugia.
La
versione S del Sai.79 si distingue per l'aggiunta del cannone da 20 mm,
per la eliminazione della gondola ventrale del puntatore e per le modificati
agli scarichi per le azioni notturne
Da Perugia sei di
essi, al comando di Faggioni, decollano la sera del 10 marzo 1944 per azioni
di guerra contro il naviglio alleato impegnato negli sbarchi a Nettuno
e Anzio. La missione ha pieno successo pur con la perdita di un velivolo
abbattuto (quello del ten. Teta) e il danneggiamento di quello del ten.
Ottone Sponza che rientra alla base di Gorizia con due soli motori in funzione.
Nella notte del 13 marzo 1944 nuova partenza per l' aeroporto "tranpolino"
di Perugia con cinque aerosiluranti: la meta e' sempre la stessa,
il fronte dello sbarco di Nettuno e Anzio. Il 15 marzo 1944 il rientro
a Gorizia da Perugia degli S.79S per riarmo con siluri e partenza il giorno
seguente, rimandata a causa del maltempo lungo la rotta appenninica.
La reazione avversaria
non si fa' attendere e il 18 marzo 1944 bombardieri americani bombardano
con spezzoni l' aeroporto. Il 19 marzo 1944 vengono trasferiti a Venegono
gli equipaggi aerosiluranti rimasti senza velivoli, seguiti dopo qualche
giorno da alcuni S.79 S gia' danneggiati dallo spezzonamento e sommariamente
riparati dagli specialisti. Causa l'inagibilita' del campo di Gorizia -
Merna, il Gruppo "Buscaglia" si trasferisce per operare da Lonate Pozzolo.
Per gli stessi motivi il Comando del G.T.V. si trasferisce in localita'
San Pietro, presso la palazzina gia' sede dell'O.N.F.A.
L'11 agosto 1944 suona nuovamente l' allarme per un altro bombardamento e nell'aprile 1945, a pochi giorni dalla fine delle ostilita' un ultimo bombardamento di minore intensità si abbatte sull' aeroporto, di fatto gia' dismesso. Il 29 aprile 1945 il presidio tedesco abbandona l' aeroporto. Nel periodo che intercorre tra il bombardamento del 18 marzo 1944 e la ritirata tedesca, i lavoratori della "Todt" demoliscono cio' che resta dei tre hangars metallici (4° Stormo) situati verso Peci, l' hangar della Ricognizione Aerea e l' hangar Lancini a est dell' aeroporto e ogni altra struttura metallica. I rottami vengono inviati alle fonderie tedesche, verosimilmente della Stiria o della Carinzia, per alimentare l' industria bellica del Reich; unico superstite il grande hangar Gleiwitz della Ricognizione oggi utilizzato dall' Aero Club.
Il 1° settembre
1945 termina la 2^ Guerra Mondiale. Nell'ottobre dello stesso anno l' 88^
Divisione di Fanteria degli Stati Uniti si insedia sull' aeroporto con
tredici monomotori ad ala alta Stinson L.5 cosi' distribuiti:
1 Stinson L.5 a
disposizione del Quartier Generale della Divisione (HQ 88^ "Blue Devils)
3 Stinson L.5 a
disposizione, uno per ciascun Comando di Reggimento di Fanteria (HQ 349°
- 350° e 351° Inf.Rgt.)
9 Stinson L.5 a
disposizione dei Comandi di Battaglione d'Artiglieria (HQ 337° - 338°
- 339° - 931° F.A. Bn.)
Compito dei monomotori
l'osservazione aerea e la direzione del tiro delle artiglierie per la vigilanza
del tratto della "Linea Morgan", dal confine austriaco al Carso meridionale.
Gorizia 1947 velivolo da osservazione
aerea Stinson L.5 "Sentinel". Visibili sul timone le insegne del 337°
Battaglione di Artiglieria Campale, inserite nel quadrifoglio blu, emblema
dell' 88^ Divisione U.S.A.
Per gentile concessione de:Gruppo di Ricerca Storica Isonzo |
In attesa della conferenza
di pace del 10 febbraio 1947, a Gorizia scoppiano disordini e scontri tra
manifestanti filoslavi e italiani, sedati dalle forze di polizia alleate.
Le parti vogliono arrivare alla conferenza dimostrando l' appartenza della
citta' ciascuno alla propria etnia e per questo, con l' approssimarsi della
confernza, gli scontri si fanno piu' violenti.
Art. 3.
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Per effetto della
conferenza di Parigi, Gorizia viene mutilata del suo territorio ma soprattutto
del suo entroterra (90%) che si estendeva dal mare fino a Tolmino. Il confine
con la Jugoslavia di Tito corre da nord a sud passando per la parte orientale
della citta' noncurante delle case e del cimitero di Merna che viene diviso.
L' aeroporto per pochi metri, la testata pista 27 dista appena 150 metri
dalla linea confinaria, resta in Italia. Gorizia diventa l' ultimo baluardo
dell' occidente.Sul tetto della stazione nord, ora in Jugoslavia, svetta
minacciosa la stella rossa: qui incomincia la cortina di ferro!
Un aereo sconosciuto
proveniente dalla Jugoslavia ha sorvolato di notte Gorizia e i dintorni,
girando particolarmente sulla localita' del Collio.Volava a luci spente.
Dopo aver sorvolato anche la zona collinare del cormonese, rientrava nel
territorio Jugoslavo
(Da
"Il Giornale di Trieste" del 1° giugno 1948)
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Veduta aerea dell'aeroporto di Gorizia. Sulla destra la linea rossa segna il confine di Stato. (Chianese) |
Peggiore sorte tocca
a Trieste che perde gran parte della sua provincia e viene inserita nel
neocostituito "Territorio Libero di Trieste" sotto il controllo degli Alleati.
A protezione "Territorio Libero" nel marzo 1947, l' U.S.Army trasferisce
da Gorizia a Trieste parte degli effettivi della 88^ Divisione tra cui
gli aerei da ricognizione per poi completare nei mesi successivi il trasferimento
dell' Unita' sul nuovo campo di aviazione di Prosecco (Ts). L' 88^ Divisione
sara' l' ultima unita' aerea operativa dall' aeroporto di Gorizia in quanto
anche l' Aeronautica Militare, considerando la vicinanza al confine di
stato, trasferira' su altri aeroporti la propria attivita' declassificando
l' aeroporto in distaccamento dipendente dal Comando di Udine. Nel corpo
di guardia viene ricavato l' ufficio comando, la segreteria, l' ufficio
amministrativo, la sala mensa e la cucina. Nella palazzina ufficiali vengono
alloggiati i sottufficiali e gli avieri. A comandare il distaccamento si
susseguono il ten. Niesutta, il m.llo Negusanti e il cap. Falchi.
Negli anni '60 e
'70 l'Aeronautica Militare tornera' a volare a Gorizia con i Corsi di Cultura
Aeronautica.
Verso la fine degli
anni '40 l' aeroporto viene riconvertito per ricevere il traffico civile
diventando scalo regionale. L' edificio situato a Nord della "demolita"
Palazzina Comando e costruito sul finire degli anni '30, viene riparato
dai dani subiti dallo spezzonamento del 1944 e nel suo interno sistemati
gli uffici della "Direzione d'Aeroporto", l' ufficio CDA (piani di volo)
dell' Aeronautica Militare, la stazione meteo (al centro sotto la torre)
e il bar (a sinistra per chi guarda con le spalle al campo di volo). Viene
anche aggiunta una "appendice" sul tetto dell' edificio (dipinta con una
"scacchiera bianco-rossa) con la funzione di "Assistenza al Volo" (non
una Torre di Controllo) per fornire informazioni meteo e di traffico ai
velivoli in arrivo e partenza. Il servizio e' operativo solo dall' alba
al tramonto (HJ). Dove sorgeva l' hangar Lancini, viene ricavato il piazzale
per la sosta e parcheggio degli aeromobili di linea. Verso ovest, oltre
gli hangar della Ricognizione, il radiofaro che verra' chiuso all' inizio
degli anni '60 con il trasferimento dei voli commerciale a Ronchi. Le societa'
SISA e LAI sono le prime compagnie aeree che effettuano il collegamento
giornaliero tra Gorizia e Roma, via Venezia lido, con un velivolo C47.
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Nel dopoguerra, ove sorgeva l'hangar Lancini Nord, vengono parcheggiati gli aerei dell'Aviazione Civile. Nella foto, un C.47 (DC3) in sosta, sorvolato dall'AlaParma del Col. Adriano Mantelli. (AeroClubGo 05) |
Con l'inizio dei voli di linea, sull'aeroporto si insedia il 16 settembre 1947 la caserma della G.d.F. (al piano terra e al primo piano della palazzina sott'ufficiali) sede di Brigata (Brigata Aeroporto) e Tenenza. L'attivita' dei militari e' in relazione al servizio delle aerolinee civili e di pattugliamento lungo il confine da Peci alla Casa Rossa. Cessati i voli, la caserma viene chiusa il 30 giugno 1969.
Il 9 settembre 1949 viene redatto lo Statuto e registrato l' Anno Costitutivo dell' Aero Club di Gorizia intitolato alla memoria del Cap. Osservatore Luciano Marni. Nel 1983 l' Aero Club di Gorizia assorbe l' attività dell' Aero Club di Trieste, assumendo la nuova ed attuale denominazione di Aero Club Giuliano di Gorizia e Trieste.
Anche l' attivita' industriale sostenuta dalla costituzione della zona franca, comincia a svilupparsi con l' insediamento di piccole e medie attivita' produttive tra cui, negli anni '50, l' industria dolciaria ITMA. Con i suoi laboratori e uffici nella palazzina sottufficiali (n.26) e nell'ex magazzino vestiario (n.25), l' azienda diventa una delle realta' occupazionali più significative della citta'.
ll 4 novembre 1962
alla presenza del capo dello stato on. A. Segni, del ministro della difesa
on. G. Andreotti, del capo di SMA Gen. Aldo Remondino, della principessa
Anna di Francia vedova di Amedeo Di Savoia Duca d' Aosta e numerose autorita'
civili e militari, viene inaugurato il monumento
ad Amedeo di Savoia e il Lapidario. Il monumento e' costruito sul posto
della palazzina comando con i piedi della statua che poggiano esattamente
sul posto in cui si trovava la scrivania del Duca.
Opera dello scultore
veronese Vittorio di Colbertoldo, su progetto di Paolo Caccia Dominioni,
raffigura il Duca in tenuta di volo con lo sguardo rivolto verso l' Amba
Alagi. Alla base del complesso una serie di cippi commemorativi dei luoghi
più significativi della Grande Guerra e quello indicante l' Amba
Alagi; alle spalle del monumento la rosa dei venti. Oltre la strada SS
55 il Lapidario che ricorda i Caduti del 1° e 4° Stormo.
Aeroporto di Gorizia: il monumento ad Amedeo di Savoia Duca d'Aosta inaugurato nel 1962. (Foto Cocianni) |
APPROFONDIMENTI
Arch. Cocianni / |
Dal 1966 e fino al
1975 nel periodo estivo l' Aeronautica organizza i Corsi
di Cultura Aeronautica per studenti con età compresa tra i 16
e i 19 anni.
Gorizia - 1973: palazzina Ufficiali, il
4° Corso di Cultura Aeronautica.
(AeronauticaMilitare go4.73.3: 1973) |
Alla mezzanotte del
31 dicembre 1966 il 1° aviere Gian Franco Mian emette l' ultimo bollettino
meteo ed invia al Comando della Zona Aerea di Milano il telegramma con
il quale comunica che la stazione meteo non e' più operativa.
Al:
omissis 1°
aviere Gian Franco Mian
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Delle costruzioni
originali si riconoscono ancora i manufatti fatiscenti del deposito di
benzina, della palazzina sottufficiali, del magazzino vestiario, della
stazione R.T., della baracca recupero velivoli incidentati, del magazzino
MSA, del serbatoio pensile dell'acqua, dell' officina III tipo, dei rifugi
antiaerei, della piscina. Tracce dei piazzali del 4° e 21° Stormo,
dell' Ufficio Comando della Ricognizione Aerea, di due robusti manufatti,
probabilmente serbatoi d' acqua, dietro gli hangar della 73^ e 96^ Sq,
della 97^ e 84^ Sq. e della 90^ e 91^ Sq. del 4° Stormo. Poco piu'
indietro, i ruderi della "cabina impianto anti incendi" e la "piscina"
della Colonia Elioterapica. Distrutti i tre hangar Lancini del 4° Stormo,
quello del 6° Stormo ed i due della Ricognizione Aerea, le palazzine
dell'infermeria e del "Reparto Servizi e Cassa", dei R.R.C.C. La stazione
RT (Radio Telegrafica), situata fuori dall' aeroportuale, e' stata smantellata
mentre la "palazzina avieri" e' stata demolita dalla ditta Mattiroli tra
gli ultimi anni '50 e i primi '60 perche' "pericolante". Esiste ancora,
ma impraticabile, l' aerostazione passeggeri, con la posticcia torretta
adibita all' assistenza ai velivoli commerciali e la pavimentazione dell'
hangar Lancini, utilizzato quale area di parcheggio per i velivoli di linea.
Sono tuttora utilizzati, seppure fatiscenti, l' hangar Gleiwitz dal locale
Aero Club, il corpo di guardia dall' Associazione Arma Aeronautica, l'
autorimessa dall' Associazione Nazionale Paracadutisti d' Italia, la cabina
dell' alta tensione ed il parcheggio coperto. La palazzina ufficiali, utilizzata
dell' Aeronautica Militare fino agli anni '80, e' stata ceduta alla Guardia
di Finanza che vi ha insediato un Battaglione dell'Arma.
Nel 1980 il Demanio Aeronautico cede l'
aeroporto al Demanio Civile.
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